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Incendio al Robinson Club di Passo Pramollo, in 360 in fuga nella notte

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DSC_4521_1548834453260188Allarme nel cuore della notte nel Robinson Club di Pramollo, una delle principali strutture ricettive del polo sciistico carinziano, al confine con l’Italia. Poco prima delle 4 nella lavanderia del complesso si è sviluppato un incendio senza fiamma. In breve il fumo si è diffuso in gran parte dell’edificio.

DSC_4537_1548834454340103Alcuni ospiti si sono svegliati per l’aria divenuta irrespirabile, altri sono stati svegliati dal personale di servizio e sono stati accompagnati nella hall. Non essendoci fiamme, ma solo fumo, tutto è avvenuto senza scene di panico. Circa 260 ospiti dell’hotel e un centinaio di dipendenti sono dovuti uscire all’aperto nel buio e hanno trovato ospitalità nel residence Hapimag, nella vicina località di Sonnleitn.

Nel frattempo era già stato lanciato l’allarme ai vigili del fuoco. “Inizialmente era sembrato che fosse scoppiato un vero e proprio incendio, con fiamme – ha riferito Gerold Katzer, della stazione del Vigili del fuoco volontari di Tröpolach, intervistato dall’Orf – per cui a nostra volta abbiamo mobilitato le squadre di altre località della zona, dato che la strada fino alla zona del Robinson Club, la Schlanitzen Alm, è piuttosto lunga (dal fondovalle al passo sono 11 chilometri)”.

In tutto sono accorse sul posto 11 squadre, con 130 pompieri. Tra essi anche Livio Fedrigo, titolare di uno dei due hotel sul versante italiano di Passo Pramollo. Fedrigo fa parte della squadra di vigili volontari costituita a Pramollo 25 anni fa, di cui per 15 anni era stato anche a capo.

Fortunatamente la situazione è apparsa subito meno drammatica del temuto, grazie al fatto che l’incendio era in corso senza sviluppo di fiamme. I tecnici spiegano che ciò avviene generalmente “quando la sostanza combustibile non è più in grado di sviluppare particelle volatili”. È stato questo il caso fortunato del Robinson Club.

L’incendio nella lavanderia è stato domato in breve tempo. L’operazione ha richiesto l’intervento di più squadre di uomini muniti di maschere e respiratori, che si sono dovute dare il cambio ogni 20 minuti, per non rimanere intossicate. Per consentire al fumo di disperdersi si è reso necessario l’abbattimento del controsoffitto del locale. Il bilancio finale è di tre dipendenti dell’hotel intossicati dal fumo e un pompiere che, a causa del fumo denso e della scarsa visibilità, si è ferito a una mano. Sono stati subito traferiti all’ospedale di Villaco. È stato questo il solo intervento di soccorso della Croce rossa, intervenuta sul posto con due ambulanze e un medico.

Sono in corso indagini della Polizia, per individuare le cause dell’incendio, che avrebbe potuto causare una catastrofe, se si fossero sviluppate anche fiamme. È la seconda volta nella storia di Pramollo che scoppia un incendio e sempre nel Robinson Club. Il caso precedente risale al 1998. Allora l’hotel andò completamente distrutto e la ricostruzione richiese un anno e mezzo. Non ci furono vittime, ma gli ospiti dovettero fuggire dall’edificio in mutande in mezzo alla neve, anche quella volta nel cuore della notte. I danni ammontarono a 200 milioni di scellini (14 milioni e mezzo di euro). Questa volta, invece, i danni si limitano alla lavanderia e l’hotel potrà riprendere subito la sua attività.

 

NELLE FOTO, il Robinson Club alla Schlanitzen Alm, località in quota non lontana da Passo Pramollo, e gli ospiti della struttura, mentre si trasferiscono in un alloggio provvisorio della zona.

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Emergenza neve, 4000 turisti partono in anticipo da Pramollo

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02B93761-4012-4ED6-89B2-2CD76DF0B9C5_v0_hDa ieri la Carinzia è in stato di allarme per le perturbazioni in arrivo da sud. La neve è caduta ininterrottamente dalle 9.30. Secondo le previsioni meteo, nel corso della notte sarebbe stato superato il metro in tutta la fascia occidentale del Land, dalla valle del Gail, a ridosso dello spartiacque carnico, a quella del Lesach, fino a quella della Drava.

Per Pramollo le previsioni erano addirittura di un metro e mezzo, una quantità difficile da sgomberare in poche ore, per consentire l’accesso al passo lungo la strada di 11 chilometri che sale da Tröpolach. Per questo – come ci ha riferito Livio Fedrigo, gestore di un hotel in territorio italiano a ridosso del confine, già ieri pomeriggio quasi tutti gli ospiti degli alberghi in quota (circa 4.000) se ne erano andati, anticipando di un giorno la partenza, che di solito avviene al sabato, in coincidenza con la fine della settimana bianca.

In serata il villaggio sul versante austriaco del passo si presentava con un aspetto insolito per la stagione: un deserto quasi assoluto, soltanto il personale degli hotel impegnato con pale e frese a liberare gli accessi alle strutture ricettive.

L’arrivo della neve, normalmente, è motivo di festa per le località turistiche, ma questa volta complica le cose, sia per la quantità, sia perché arriva proprio nel giorno del cambio degli ospiti. Quei 4.000 che se ne sono andati ieri avrebbero dovuto lasciare oggi il posto ad altri 4.000. Febbraio è il mese più importante della stagione sciistica, perché le scuole dell’Austria sono chiuse a turno per una settimana e le famiglie ne approfittano per una vacanza sulla neve. Ora è il turno dei viennesi, ma c’è il rischio che restino bloccati a fondovalle.

Da ieri mattina è in seduta permanente un’unità di crisi del Land, composta da Protezione civile (qui si chiama “Servizio catastrofi”), Vigili del fuoco, Polizia, Croce rossa. Le minacce temute nella fascia occidentale del Land sono dovute alla neve. A parte il caso Pramollo, nelle valli più occidentali sussiste il rischio di valanghe fin sulle strade, perché i monti soprastanti non sono più protetti dagli alberi, abbattuti dai nubifragi di ottobre.

Nella Carinzia centrale e orientale, invece, dove le temperature sono più elevate, si teme la pioggia, che potrebbe causare allagamenti. Il Verbund (corrisponde all’Enel in Italia) ha abbassato i livelli di molti bacini idroelettrici, in previsioni di piene nel corso della notte. Tutte le stazioni dei vigili del fuoco – ha fatto sapere il comandante regionale Dietmar Hirm – sono state mobilitate. All’erta anche il personale dei Comuni, con pale meccaniche, spazzaneve e camion spargisale. La preoccupazione è tale che il Comune di Villaco ha addirittura preso a noleggio camion privati, in aggiunta ai propri, per far fronte alla situazione.

Ovviamente vige ovunque l’obbligo di catene (non bastano le gomme invernali), ma se le condizioni dovessero peggiorare la polizia è pronta a chiudere al transito tutte le strade.

 

NELLA FOTO, traffico in difficoltà sulla strada federale B111 della valle del Gail, in prossimità del bivio per Tröpolach e Passo Pramollo.

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Superata a fatica l’emergenza neve, ma Monte Croce resta chiuso

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19.02.02 Veicoli dei vigili del fuoco 2Tanta neve, ma soprattutto tanta pioggia nella seconda giornata di maltempo in Carinzia. Perfino a Pramollo e anche più in alto, a quota 1600, a metà giornata la neve è caduta mista a pioggia. La buona notizia è che gli spazzaneve hanno lavorato ininterrottamente per liberare la strada, per cui i 4000 ospiti attesi nel polo sciistico carinziano per il cambio settimanale sono potuti arrivare senza quei problemi che abbiamo visto invece nei nostri telegiornali per i turisti diretti verso il Brennero e le località sciistiche delle Dolomiti altoatesine. Resta ancora chiusa la strada sul versante austriaco del passo di Monte Croce Carnico. Il personale addetto allo sgombero ha lavorato fino al sopraggiungere dell’oscurità, ma non è riuscito a completare l’opera, per cui la riapertura al traffico potrà avvenire forse soltanto oggi.

È stata una giornata di grande fatica, che ha visto la mobilitazione di 143 vigili del fuoco e 1213 operai addetti alla manutenzione delle strade. Markus Hubodnik, responsabile della Protezione civile in Carinzia, nel tardo pomeriggio ha tracciato un bilancio delle precedenti 24 ore di lavoro. Gli interventi di emergenza erano stati fino ad allora 216 e avevano riguardato soprattutto pompaggio dell’acqua da scantinati e pulizia di pozzetti e canali, per favorire il deflusso. In molte zone le strade si erano trasformate in veri e propri ruscelli d’acqua, che talvolta raggiungeva addirittura i 50 centimetri. Dove è stato possibile, il personale del Land ha disposto il transito su una sola corsia a senso alternato; altrimenti l’arteria è stata temporaneamente chiusa al traffico.

Chiusa fin da subito al traffico la strada della Lesachtal, la valle che da Kötschach-Mauthen prosegue a ovest verso il confine con l’Alto Adige. Troppa neve e troppo elevato il rischio di valanghe dai versanti che incombono sull’arteria, dove le abetaie di un tempo sono state spazzate via dai nubifragi di ottobre, aumentando così le probabilità di scivolamento di masse nevose. Qui per tutto il giorno 1600 persone che vivono a Maria Luggau e negli altri villaggi della valle sono rimaste isolate e 500 abitazioni sono rimaste senza elettricità, per la caduta di cavi e per l’impossibilità di rifornire energia dall’altro estremo della valle, quello del Tirolo Orientale. Alla sera la strada è stata riaperta e l’isolamento è cessato.

Fortunatamente non si sono registrati incidenti stradali gravi. Soltanto qualche tamponamento o qualche vettura bloccata dalla neve, che è stata rimossa con l’impiego di trattori. Le pattuglie della Polizia stradale sono state impegnate tutta la notte e tutta la giornata di ieri. La situazione più drammatica si è presentata nella zona di Dellach, nell’alta valle della Drava, dove la strada federale B100 (quella che sale a Lienz e alla val Pusteria italiana) era stata invasa dall’acqua, a causa di ramaglie che avevano intasato un adiacente torrente. Un’auto rischiava di rimanere sommersa.

In serata la buona notizia dall’ufficio meteorologico: una attenuazione delle precipitazioni. Ma nell’Alta Carinzia e nel Tirolo Orientale il rischio valanghe resta confermato al grado 4.

 

NELLA FOTO, vigili del fuoco impegnati nella notte per rimuovere veicoli rimasti imprigionati dalla neve.

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Tragedia a Pramollo: muore sotto la neve caduta dal tetto della baita

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19.02.03 Pramollo Nassfeld; tetto della Garnitzenalm 3La neve tanto attesa a Pramollo-Nassfeld alla fine è arrivata in abbondanza e purtroppo ha voluto la sua vittima: domenica il gestore di una baita situata lungo le piste è rimasto sepolto sotto una massa di neve che cercava di rimuovere dal tetto. L’uomo era originario di Villaco, aveva 38 anni ed era responsabile della Garnitzenalm, punto di ristoro, con servizio di ristorante e bar, strategicamente situato lungo le pendici del Gartnerkofel.

Chi frequenta il polo sciistico carinziano conosce bene questo locale, perché è situato nella zona degli impianti di risalita sulla destra (est) del comprensorio, per chi arrivi al passo dall’Italia, in posizione sempre esposta al sole. Per questo è molto frequentato dagli sciatori, che vi fanno sosta per mangiare e bere o per prendere il sole sulle sdraio del terrapieno antistante.

L’incidente è accaduto domenica intorno alle 11. Le condizioni meteo erano brutte – stava cadendo una neve pesante, mista a pioggia – e le piste erano quasi deserte. La vittima aveva appoggiato una scala a pioli alla gronda del tetto e vi era salito sopra per rimuovervi la neve, perché non cadesse in testa ai clienti. Improvvisamente l’intera massa nevosa è scivolata giù dalla falda, travolgendo lui e la scala. L’uomo si è trovato così sepolto dalla neve, senza possibilità di uscirne.

Anche un altro collaboratore della baita - uno sloveno anche lui di 38 anni, che si trovava poco distante e stava spalando la neve dal terrazzo - è stato parzialmente travolto, ma si potuto immediatamente liberare da solo. Per estrarre l’uomo sepolto, invece, sono stati necessari oltre 10 minuti, perché la neve era bagnata e pesante e difficile da rimuovere. Appariva privo di sensi ed è stato subito portato dentro la baita. Per caso in quel momento si trovava lì un’infermiera, che ha tentato di rianimarlo.

Nel frattempo era stato dato l’allarme ai servizi di soccorso e si era levato in volo un elicottero con un medico a bordo, il dott. Michael Rainer, ma la fitta nebbia ha impedito al velivolo di atterrare in prossimità della Garnitzenalm. Il medico, così, è salito in quota con una seggiovia e ha raggiunto quindi la baita su una motoslitta. Solo dopo ha potuto prendersi cura dell’infortunato. Lo ha sottoposto a un trattamento di 45 minuti che ha dato alla fine risultati positivi: l’uomo ha ridato segni di vita ed è stato caricato su una barella del soccorso alpino e portato a valle, per essere poi trasferito in elicottero al “Klinikum”, l’ospedale di Klagenfurt. Qui è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva, dove nel tardo pomeriggio di lunedì è deceduto.

* * *

Ieri Pramollo si presentava nella sua veste migliore, con le piste e le abetaie finalmente innevate e il sole splendente in un cielo terso, senza traccia di nuvole. Il manto nevoso misura mediamente 120 centimetri e tutti gli impianti e le piste sono aperti. Le previsioni per i prossimi giorni sono incoraggianti. Alberghi e strutture ricettive registrano il tutto esaurito.

 

NELLA FOTO, il tetto della Garnitzenalm, da cui è scivolato il blocco di neve che ha sepolto il gestore del luogo di ristoro.

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Pramollo story. Il Tar boccia il risarcimento chiesto da Doppelmayr

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15.12.19 02 Pramollo Nassfeld, nuova seggiovia RudnigsattelbahnQuando una storia finisce male, non finisce e basta. Lascia dietro di sé contenziosi giudiziari e contumelie personali, che possono durare per mesi o per anni. Questo accade anche nei rapporti tra società e istituzioni.

Ne è un esempio la vicenda Pramollo-Nassfeld, di cui abbiamo scritto più volte in questo blog. Ci riferiamo al progetto di collegamento funiviario da Pontebba al comprensorio sciistico situato in territorio austriaco, subito al di là del passo. Si trattava di un “project financing”, che aveva come soggetti principali da un lato la Regione Friuli Venezia Giulia e dall’altro la Doppelmayr Italia srl, controllata dalla Doppelmayr austriaca, leader mondiale nella costruzione di impianti a fune.

Il braccio di ferro tra Regione e società impiantistica circa le garanzie da prestare per la realizzazione era durato un tempo infinito. Finché nell’autunno del 2017 Trieste aveva posto alla Doppelmayr un ultimatum, che la società austriaca aveva lasciato cadere. Inevitabile conseguenza il ritiro della Regione e la morte del “project financing”.

Capitolo chiuso? No, come abbiamo detto. La Doppelmayr aveva fatto causa alla Regione, chiedendo un risarcimento dei danni subiti e l’altro ieri il Tribunale amministrativo regionale ha emesso la sua sentenza, di cui ha riferito ieri nel “Messaggero Veneto” la collega Luana de Francisco”. Riproponiamo qui sotto il suo articolo.

* * *

Si era impegnata in un’operazione da oltre 80 milioni di euro destinata a dare nuovo slancio turistico a Pontebba e alla sua vallata, attraverso il collegamento al comprensorio sciistico di Pramollo-Nassfeld con un impianto a fune lungo 8 chilometri. Ma poi, dopo le strette di mano e la sottoscrizione delle prime bozze di convenzione, la Doppelmayr Italia srl aveva alzato l’asticella delle pretese e disatteso gli accordi. E così, il “project financing” si era arenato, rimanendo appeso per anni al filo della fideiussione di 10 milioni di euro che avrebbe dovuto garantire le «obbligazioni di manutenzione e gestione assunte dal concessionario».

Svanito il sogno di inaugurare l’opera entro la fine del 2016, la Regione si era vista costretta a revocare la dichiarazione di «pubblico interesse» del progetto - e, quindi, a procedere con la pubblicazione del bando di gara per la selezione del concessionario - e a difendersi dalla battaglia giudiziaria che il privato, tutt’altro che rassegnato, le aveva scatenato contro.

Ieri (lunedì), la sentenza con cui il Tribunale regionale amministrativo del Friuli Venezia Giulia, presieduto dal giudice Oria Settesoldi, ne ha respinto il ricorso, rigettando la richiesta di risarcimento di oltre 15 milioni di euro e qualsiasi altra forma di indennizzo chiesti dalla Doppelmayr a ristoro dei presunti danni patiti, ha chiuso la vicenda con una risposta che non lascia margini di dubbio rispetto alla «legittimità» della scelta operata dall’amministrazione regionale - passata nel frattempo attraverso tre Giunte (Tondo, Serracchiani e Fedriga) - e all’«inaffidabilità» del privato «rispetto agli impegni convenzionali assunti».

Un successo su tutto il fronte, che porta la firma degli avvocati Roberto Paviotti (a suo tempo incaricato dalla presidente Serracchiani) ed Ettore Volpe (dell’ufficio legale della Regione).

«La riscontrata alterazione dell’equilibrio del Piano economico finanziario (quello presentato dalla Doppelmayr, ndr) – si legge nella sentenza a firma del giudice estensore Manuela Sinigoi – e l’incertezza sull’assetto dei complessivi obblighi delle parti hanno reso non più attuale l’interesse pubblico originariamente individuato nella realizzazione dell’intervento, rendendone necessaria una nuova valutazione». Valutazione peraltro «non assolutamente sindacabile da questo giudice, in quanto attinente al merito di scelte ampiamente discrezionali e, in ogni caso, correlata e conseguente alla evidenziata mancanza del “presupposto dell’equilibrio economico-finanziario dell’intera operazione”».

Nel censurare l’operato della Regione e chiedere l’annullamento della deliberazione di Giunta n. 481 del 9 marzo 2018, la ricorrente aveva accusato l’amministrazione di averle negato lo «sforzo collaborativo» richiesto nelle operazioni di partenariato pubblico-privato. «Doppelmayr – rimarca invece il Tar – non può che imputare a sé di avere male inteso la portata delle condizioni cui la Regione ha subordinato la compartecipazione finanziaria pubblica. Né – aggiungono i giudici – pare sinceramente che potesse esigersi dalla Regione un maggiore sforzo economico con l’incremento di ulteriori 10 milioni di euro».

Luana de Francisco

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Pramollo dedica il weekend alla musica e alla cucina italiana

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19.02.23 Weekend italiano a Pramollo Nassfeld - CopiaCome se la neve e il paesaggio non bastassero, tutti i poli sciistici più importanti cercano di arricchire l’offerta, sconfinando nel campo dell’intrattenimento. Discese sulle piste, dunque, ma anche musica e spettacolo. Non poteva sottrarsi a quest’obbligo Pramollo-Nassfeld, che, trovandosi al confine con il Friuli ed avendo anche migliaia di ospiti italiani, per lo più nel weekend, deve variare l’offerta, tenendo conto che il suo pubblico è per definizione “vario”.

Così oggi e domani il polo sciistico carinziano si dedicherà ai suoi ospiti italiani, con un programma di musica del Bel Paese. Oddio, non è detto che gli sciatori italiani gradiscano proprio quel genere di musica. I gusti in Italia sono diversi e sembrano propendere per generi importati dal mondo anglosassone. Tant’è vero che un ministro della Repubblica ha proposto di imporre in Rai una canzone italiana ogni tre, per contrastare una tendenza che lui, evidentemente, non condivide.

Ad ogni buon conto, oggi e domani a Pramollo si suonerà italiano. Si comincia oggi, alle 12, nei pressi della stazione a valle della seggiovia del Gartnerkofel, nella zona antistante il rifugio Schneemann, e avrà per protagonista Dennis Fantina insieme con la band Magazzino Commerciale. Dennis è cantante, attore e conduttore televisivo, vincitore di “Saranno famosi”, la prima edizione di “Amici”. A Pramollo si esibirà interpretando vari brani della musica italiana dei cantanti più noti, spaziando tra vari successi. Domani invece, nello stesso luogo e sempre alle 12, sarà la volta di “Il Diavolo in noi”, la Tribute Band di Zucchero.

Per questi due giorni, italiana la musica, ma italiani anche i piatti preparati nelle baite presenti sulle piste. Le condizioni di innevamento sono eccellenti. L’ufficio turistico fa sapere che ci sono 165 centimetri di neve e che tutti gli impianti di risalita sono in funzione.

 

NELLA FOTO, la locandina del weekend italiano a Pramollo.

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Heta è assistita da un legale a 5 stelle nella vendita di Pramollo

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19.03.03 Werner Hochfellner, studio AHP Rechtsanwaelte - CopiaLe dolorose vicende di Hypo Bank sono note a tutti, almeno in Friuli e nel Nord-Est d’Italia. Il crollo del gruppo bancario ha avuto come conseguenza la costituzione di Heta Asset Resolution, una “bad bank” incaricata di liquidare tutti i conti rimasti in sospeso, dai non performing loans ai beni mobili e immobili confiscati a clienti insolventi.

Il compito è giunto quasi al termine. Tra gli ultimi nodi da sciogliere resta la cessione della quota della società degli impianti di risalita di Pramollo, la Nassfeld-Pramollo Bergbahnen Ag. Hypo Bank era entrata nel capitale nei suoi anni migliori, acquisendone circa un terzo, e ora Heta deve cercare di liberarsene.

Compito facile? Niente affatto. Come i lettori di questo blog sanno, si sono fatti avanti due acquirenti: una cordata di imprenditori carinziani e un operatore turistico slovacco. I carinziani hanno messo sul banco 500.000 euro più del concorrente e avrebbero così diritto ad acquisire la quota di Heta. Se non che lo statuto della società prevede che vi debba essere il gradimento di oltre il 75% degli azionisti e alcuni di essi, quelli che fanno capo al pioniere di Pramollo, Arnold Pucher, hanno posto il loro veto: preferiscono lo slovacco ai connazionali. Ma questi hanno offerto di più e sarebbero quindi i vincitori della gara.

Un’operazione che in partenza sembrava semplice si è rivelata invece un caso giuridico  paralizzante, che ha costretto le parti a rivolgersi al giudice. C’è già stato un pronunciamento al Tribunale di Klagenfurt, che ha dato ragione ai carinziani. La controparte ha fatto ricorso alla Corde d’appello di Graz, con lo stesso risultato. Ora si andrà alla Corte di Cassazione a Vienna, che dovrebbe pronunciarsi nei prossimi mesi.

Heta Asset Resolution non ha preferenze per nessuno dei due candidati. Il suo solo obiettivo è cedere la quota di Pramollo al prezzo migliore. In questo negozio rivelatosi inaspettatamente un groviglio giuridico la “bad bank” è assistita dall’avv. Werner Hochfellner, dello studio AHP Rechtsanwälte di Klagenfurt. Ed è una fortuna che si sia affidata a questo team di avvocati, perché non avrebbe potuto fare scelta migliore.

Questa valutazione ci viene suggerita da “Juve”, la più autorevole rivista in lingua tedesca nel campo giuridico ed economico, diffusa in Germania e in Austria. Nel numero appena uscito ha pubblicato una classifica dei migliori studi legali che si occupano di banche e finanza nei Länder austriaci. In Carinzia l’AHP Rechtsanwälte si trova al primo posto, con 5 stelle (alla pari con gli studi Wiederbauer Mutz Winkler & Partner e Murko Bauer Murko Klatzer). Accanto alla classifica per studi legali vi è anche una per i singoli professionisti che ne fanno parte e Werner Hochfellner, contitolare dello studio AHP con altri due colleghi, è al primo posto.

Ne parliamo in questo blog non soltanto perché la storia di Heta e di Pramollo ci interessa da tempo, ma anche perché, leggendo la scheda pubblicata da “Juve”, scopriamo che Hochfellner parla molto bene la nostra lingua e ha un’assoluta padronanza della materia giuridica italiana. Una delle ragioni, infatti, per cui il team di “Juve” lo ha collocato in testa alla classifica è “la lunga esperienza in cause con interlocutori italiani”. Come ci ha riferito lo stesso Hochfellner, infatti, da tempo il suo studio è un punto di riferimento per banche e operatori economici austriaci che devono stipulare contratti con partner italiani o che devono essere assistiti in cause giudiziarie con clienti in Italia, ma anche per società italiane che intendono investire in Austria o hanno rapporti contrattuali con partner austriaci. Il nome dello studio AHP e quello dell’avv. Hochfellner sono pertanto noti anche nel nostro Paese.

Tra i casi di cui si sta occupando o si è occupato AHP, a parte Heta, figura la più grossa transazione effettuata in Carinzia nel 2018, relativa alla compravendita di palazzo Sterneck, a Klagenfurt, già sede della direzione delle Poste. Un altro cliente “famoso” è la famiglia Doppelmayr, che noi già conosciamo, perché è la titolare dell’omonima società, leader mondiale nella costruzione di impianti a fune, che doveva essere parte del proiect financing per la costruzione della funivia Pontebba-Pramollo (il Tar di Trieste ha appena respinto una sua richiesta di risarcimento danni alla Regione Friuli Venezia Giulia di oltre 15 milioni). Lo studio AHP non si è occupato del contenzioso Doppelmayr-Regione, ma della lite familiare riguardante la spartizione dell’eredità milionaria lasciata dal defunto Artur Doppelmayr. Una controversia non meno complicata di quella della vendita della quota di Heta, che ha portato gli eredi già una dozzina di volte davanti alla Corte di Cassazione.

Il titolo della rivista “Juve”, da cui abbiamo tratto alcune di queste informazioni, è l’acronimo di “Jus Verlag” (Jus significa diritto, Verlag casa editrice).

 

NELLA FOTO, l’avv. Werner Hochfellner.

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Un “grand tour dei laghi” per scoprire la Carinzia in bicicletta

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19.03.12 Pista ciclabile lungo WeissenseeÈ la grande novità della primavera-estate 2019 per tutti gli appassionati di cicloturismo: ben 340 chilometri tra laghi balneabili e potabili, fiumi dallo scorrere lento e dolci panorami sulle montagne circostanti: questo e molto di più è il “Grand tour dei laghi”, un itinerario che segue, alternandoli, le rive di dieci laghi carinziani e quelle dei fiumi Gail e Drava. Il tour è perfettamente servito da una offerta di alloggi per ciclisti e dal servizio “Kärnten rent e-bike”, che prevede il ritiro e la riconsegna delle biciclette in qualsiasi punto di noleggio della rete. A ciò si aggiunge la possibilità di risparmiare fatica approfittando del servizio di navigazione sui laghi. Non resta quindi che salire in sella e pedalare alla scoperta della Carinzia.

* * *

Ben 340 chilometri immersi nel più affascinante Land austriaco, dove i profili del paesaggio alpino si fondono con le sponde di limpidi laghi e fiumi dal corso dolce e lento. Questo e molto di più è il nuovo “Grand tour dei laghi”, che da quest’anno è a disposizione di tutti gli appassionati di cicloturismo che vogliono scoprire la Carinzia pedalando.

Un itinerario a doppio anello nato da un progetto voluto e condiviso da cinque zone turistiche carinziane: il lago Millstatt, la zona di Villach con i laghi di Faak e di Ossiach, il Wörthersee, il Klopeiner See, la zona di Nassfeld/Pramollo con il Pressegger See, la valle del Lesach e il Weissensee. Ognuna delle cinque aree coinvolte è caratterizzata dalla presenza di laghi, fiumi e montagne di diverse tipologie e altitudini, ma egualmente affascinanti. Non è necessario completare tutto il percorso, ma si possono scegliere quali laghi, quali paesi e quali mete turistiche raggiungere, perché di maggior interesse. Naturalmente i più allenati possono scegliere di percorre per intero i 340 chilometri previsti dal tour. Un’esperienza nuova e unica nel suo genere, perfetta per chi ama la natura e la vacanza attiva, per gli spiriti più romantici e per le anime più sportive.

* * *

Grazie alla sua posizione centrale, il punto di partenza ideale è Villaco. Lungo l’anello occidentale il primo tratto è disegnato sulle piste ciclabili intorno ai laghi Ossiach e Millstatt. Si raggiungono poi i laghi Afritz e Feld, che, soprattutto nella stagione più calda, offrono un rinfrescante diversivo.

Attraverso le Gailtaler Alpen l’itinerario arriva al Weissensee, simile a un fiordo, per poi seguire la pista ciclabile della Gitschtal e della Gailtal, fino al lago Pressegger See. Da qui si prosegue pedalando in relax verso est, superando le ripide pareti rocciose del Dobratsch per poi ritornare a Villaco.

L’anello orientale inizia invece dal lago Faaker See, le cui acque ricordano quelle dei Caraibi, che porta pochi chilometri più avanti alle eleganti rive del  Wörthersee. Pedalando sulla sponda settentrionale del lago, si passa per Pörtschach e si raggiunge Klagenfurt, il capoluogo della Carinzia. Proseguendo verso sud-est, si raggiunge quindi il Klopeinersee, il più caldo fra i laghi balneari d’Europa. Arrivati qui vale la pena concedersi un po’ di tempo per scoprire alcuni veri e propri gioielli che la natura ci ha regalato: i laghi Kleinsee, Gösselsdorfer See e Turnersee. A concludere, si ritorna verso il punto di partenza pedalando attraverso la valle Rosental, sulla bella pista ciclabile della Drava (Drauradweg) fino a Villaco.

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Nel “Gran tour dei laghi” della Carinzia i cicloturisti possono concentrarsi sulle bellezze del paesaggio senza alcuna preoccupazione. Lungo le piste ciclabili tutte segnalate si trovano 50 centri di noleggio biciclette “Kärnten rent-e-Bike”, che mettono a disposizione in totale 1.000 biciclette, fra cui numerose bici elettriche con le relative stazioni di ricarica. Qui si possono affittare biciclette che possono poi essere restituite in qualsiasi altro punto di noleggio collocato lungo il percorso. I battelli di linea consentono di superare in navigazione qualche tratta. Non mancano buoni ristoranti, trattorie tradizionali e punti di ristoro dove trovare cibi freschi di produzione locale, che rispecchiano la varietà dei gusti tipici del territorio dell’Alpe-Adria.

Offerte forfait per cicloturisti interessanti al “Grand tour” (inclusi pernottamenti, trasporto bagagli, materiale informativo, servizio assistenza) vengono proposti da Alps2Adria e Kärnten Radreisen. Per informazioni altre informazioni sul web: www.carinzia.at

[Contributo di Kärnten Werbung]

 

NELLA FOTO, un tratto della pista ciclabile lungo il Weissensee.

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Pramollo, anche gli operatori ammettono: una ottima stagione

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10.02.16 Pramollo NassfeldManca poco meno di un mese alla conclusione della stagione sciistica di Nassfeld-Pramollo, che si chiuderà ufficialmente il 24 aprile. Ora si tirano le fila di un inverno che è stato molto generoso. Gli operatori turistici sono soliti lamentarsi sempre un po’, per scaramanzia. Ma questa volta sono tutti concordi nell’affermare che la stagione è andata molto bene, senza contare che è durata più del previsto.

L’ultima nevicata di metà marzo ha riconsolidato infatti il manto delle piste e permesso di sciare come in pieno inverno. Ottimo il mese di febbraio che ha registrato il tutto esaurito nelle strutture ricettive. Accanto agli ospiti stanziali, i pendolari del fine settimana, richiamati anche dalle iniziative musicali e di intrattenimento programmate. Tra gli ospiti giornalieri, gli sciatori del Friuli Venezia Giulia sono stati i più numerosi.

Al momento le temperature si aggirano di qualche grado sotto lo zero e, complici le giornate soleggiate, è possibile ancora sciare molto bene.

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Presto Pramollo sarà in mano ai privati, nonostante il veto di Pucher

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19.04.18 Friedl Seiwald, Martin Waldner, Herbert Waldner, Klaus HerzogIl Land Carinzia ha raggiunto un’intesa per la vendita della sua quota di Pramollo a una cordata di imprenditori carinziani, gli stessi che avevano presentato l’offerta migliore per l’altra quota di Pramollo, quella messa sul mercato da Heta Asset Resolution. Insomma, nel prossimo futuro il capitale azionario della Bergbahnen Nassfeld-Pramollo Ag, la società proprietaria dei principali impianti del polo sciistico al confine con l’Italia, sarà interamente in mano privata.

Per comprendere il significato dell’operazione può essere utile conoscere l’antefatto, ovvero la situazione attuale della società. Un terzo del capitale azionario è posseduto dal gruppo storico degli imprenditori di Pramollo, che fanno capo al pioniere del luogo, l’ormai ottuagenario Arnold Pucher; un secondo terzo era stato acquistato a suo tempo da Hypo Bank e, dopo il suo fallimento, è passato alla “bad bank” Heta, il cui solo obiettivo è quello di liberarsene prima possibile, cedendolo al miglior offerente; l’ultimo terzo è quello del Land, che ora sta per essere venduto.

Per quali ragioni Hypo Bank e il Land in passato avessero sentito l’esigenza di investire negli impianti di Pramollo lo avevamo già spiegato in questo blog. Mai e poi mai Pucher, padre-padrone del polo sciistico, avrebbe voluto averli tra i piedi. Ma dopo l’investimento per realizzare il “Millennium Express”, la telecabina di arroccamento da Tröpolach (svolge la stessa funzione di collegamento della valle del Gail a passo Pramollo che avrebbe dovuto svolgere sul versante italiano l’impianto progettato e poi abbandonato da Pontebba) si era trovato in affanno finanziario, perché il mega-impianto era costato troppo e non aveva dato il rendimento sperato. La banca e il Land erano intervenuti, quindi, in suo soccorso, entrando nella società. Pucher però aveva voluto mettere dei paletti, per non perderne il controllo, stabilendo all’art. 26 dello statuto che per tutta una serie di deliberazioni assembleari fosse necessaria una maggioranza di 3 quarti del capitale. Pucher & Co. possiedono più di un quarto delle azioni, per cui senza il loro consenso alla Bergbahnen Ag non si batte un chiodo.

Ed ecco che su questo scenario si affaccia la vendita della quota del Land. Acquirente è la SH Beteiligungs GmbH, una società a responsabilità limitata costituita allo scopo dall’immobiliarista Friedl Seiwald (è uno dei finanziatori della foresta nello stadio di Klagenfurt) e da Klaus Herzog (operatore turistico di Pramollo). Non è stata necessaria un’asta, perché il valore della quota messa in vendita era stimato tra i 6 e i 7 milioni, mentre Seiwald ed Herzog ne hanno messo subito sul banco addirittura 9.

Non solo. Hanno anche accettato tutte le condizioni poste dal Land, che vanno dall’obbligo di non cedere le azioni di Pramollo prima di 10 anni all’impegno a investire nel polo sciistico 30 milioni, realizzando tra l’altro un hotel con 500 posti letto.

Si può dunque brindare? Non ancora, perché il contratto di vendita dovrà ora essere sottoposto all’approvazione di un’assemblea straordinaria della Bergbahnen Nassfeld-Pramollo Ag, convocata a fine mese. In quella sede sarà necessario il voto favorevole dei 3 quarti degli azionisti, perché il trasferimento di azioni, com’è la vendita della quota del Land, è uno degli atti sociali esplicitamente menzionati dallo Statuto, al secondo comma dell’art. 26, lettera “e”.

Non serve la sfera di cristallo per prevedere che in quella sede Pucher porrà nuovamente il suo veto, come aveva fatto lo scorso anno, quando Heta Asset Resolution aveva tentato di vendere la sua quota. Gli acquirenti di allora e di oggi sono gli stessi - la coppia Seiwald-Herzog - ed è quindi prevedibile che Pucher si comporterà allo stesso modo. Un atteggiamento di rifiuto dovuto più a fattori caratteriali, che non a una ragionata strategia societaria. Pucher non ha mai nascosto la sua allergia nei confronti degli investitori carinziani, preferendo ad essi un operatore turistico slovacco, che però non era stato disposto a versare una  somma superiore per la quota di Heta.

Ma rispetto al passato ora qualcosa è cambiato. Per uscire dall’impasse dovuta al veto posto lo scorso anno, gli investitori carinziani ed Heta Asset Resolution si erano rivolti al Tribunale di Klagenfurt, che aveva dato loro ragione. Pucher era ricorso in appello e nel giudizio di secondo grado aveva nuovamente perso. Ora si attende il giudizio della Corte di cassazione, che arriverà prima dell’estate, forse già in maggio. È probabile che anche il massimo organo giurisdizionale confermerà le sentenze del Tribunale e della Corte d’Appello.

Se sarà così, Arnold Pucher potrebbe convincersi a non ripetere lo stesso contenzioso, costoso e inutile, anche per la vendita della quota del Land e alzare bandiera bianca. È solo questione di mesi e poi l’operazione Pramollo troverà finalmente soluzione, con soddisfazione di tutti: di Heta, che così si toglierà un altro peso dalle spalle, incassando soldi per risarcire lo Stato (e i contribuenti austriaci) del danno causato dal fallimento Hypo Bank; ma anche del Land Carinzia, che, anche a causa di Hypo Bank, ha accumulato un debito di oltre 3,9 miliardi e cerca perciò di recuperare tutte le risorse possibili, per poter svolgere le sue funzioni istituzionali.

Ma sarà un vantaggio anche per Pramollo, bloccata ormai da due anni dal veto di Pucher, che di fatto impediva nuovi investimenti per il rinnovo degli impianti e per lo sviluppo e il miglioramento della ricettività.

 

NELLA FOTO, la cordata di investitori, che si è fatta avanti per acquistare le quote di Pramollo del Land Carinzia e di Heta Asset Resolution (in tutto 66,6% del capitale). Oltre ai due “capicordata” Friedl Seiwald (primo a sinistra) e Klaus Herzog (primo a destra), ne fanno parte anche Martin ed Herbert Waldner (al centro).

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L’offerta estiva della Carinzia non è fatta solo di laghi e di piste ciclabili

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19.07.07 Gola Tscheppaschlucht (Foto Leitner,Kärnten Werbung) - CopiaLa Carinzia è la regione più a sud dell’Austria, la più calda e la più soleggiata. Credevamo che la sua offerta turistica riguardasse il soggiorno balneare su uno del suoi 1200 laghi, o le escursioni nei suoi boschi o lungo le infinite piste ciclabili. Invece la Kärnten Werbung, ovvero l’azienda di promozione turistica del Land ci ricorda che il suo ventaglio di offerte è ben più ampio.

Per esempio, le proposte che consentono a tutta la famiglia di passare la giornata tra il divertimento e l’avventura, senza necessariamente cimentarsi con sport estremi. Per esempio, a Nassfeld/Pramollo, nel labirinto nella roccia (Felsenlabyrinth) sul “Flying Fox”, e al parco avventura con un percorso apposito per bambini dai 5 anni in su. Esperienze a contatto diretto con la natura si possono vivere anche nella spettacolare gola Tscheppaschlucht. Nella palestra di roccia, o attraversando a piedi la gola, si vivono emozioni che rimarranno a lungo nella memoria.

Altrettanto indimenticabile può essere una facile discesa in rafting da vivere insieme sul fiume Möll  o sulla Drava. Chi preferisce una scarica di adrenalina su due ruote può andare all’Area One di Villaco per vivere emozioni in mountain bike adatte a tutte le età e a tutti i livelli di preparazione.

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Durante una vacanza in famiglia può essere un’esperienza inusuale entrare a contatto con gli animali, specie per chi vive in città e nel resto dell’anno può vederli soltanto in televisione. La Carinzia ne ha molti da mettere a disposizione. A cominciare dai 160 macachi giapponesi, divertenti e sfacciati, che intrattengono e incuriosiscono i visitatori all’Affenberg, il monte delle scimmie presso il castello di Landskron, sopra Villaco. Qui si possono ammirare da vicino splendidi uccelli rapaci, che si esibiscono in ardite acrobazie aeree all’Adlerwarte Landskron.

Al rettilario Happ di Klagenfurt ci si trova a tu per tu con alcuni fra gli animali più pericolosi del mondo: il pesce piranha, il pitone reticolato, la tarantola. Infine, il parco del castello di Rosegg ospita un giardino zoologico con gli animali più disparati: bisonti, linci, cervi e una parte dedicata agli animali domestici.

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Diventare come “Mario Kart” dal vivo? Si può! Sui monti della Carinzia ci sono diverse piste di bob su rotaia (Sommerrodelbahn) e ognuna ha un suo particolare pregio. Il “Pendolino” di Nassfeld/Pramollo di due chilometri è il più lungo del Land. Sull’Ossiacher See c’è una pista con due rotaie parallele su cui si possono disputare vere e proprie gare. La pista Nocky-Flitzer al passo Turracher Höhe è nota anche come “ottovolante delle Alpi”, e anche quella di Klippitztörl, con le sue curve paraboliche, sottopassaggi e ponti, garantisce divertimento per grandi e piccini.

A proposito, “Mario Kart” non vi dice nulla? Allora vuol dire che siete troppo vecchi come l’autore di questo blog, che ha dovuto fare una ricerca con Google per scoprire che si tratta di un videogioco giapponese, con protagonista “Super Mario” in gare di corsa.

 

NELLA FOTO, una passerella del percorso attraverso la Tscheppaschlucht, una gola delle Caravanche a sud di Ferlach.

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Passo Pramollo, la Corte suprema consente di vendere la quota di Heta

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19.08.09 Vienna, Oberster Gerichtshof (Corte suprema) - CopiaLa Corte suprema austriaca, chiamata a decidere sulla vendita della quota della società degli impianti di Pramollo in mano a Heta Asset Resolution, ha respinto i ricorsi presentati dagli azionisti privati, confermando la sentenza di primo grado del Tribunale di Klagenfurt, che consentiva quella vendita. Heta, dunque, è ora finalmente in grado di cedere la sua quota alla cordata di imprenditori carinziani che avevano presentato l'offerta migliore. Il contenzioso giudiziario è complicato e cercheremo di spiegarlo tra poco, ma la notizia da sapere subito è che la sentenza della Corte suprema – che equivale alla nostra Cassazione – sblocca una situazione che si trascinava da tre anni, paralizzando l'operatività della Bergbahnen Nassfeld Pramollo Ag, società proprietaria dei principali impianti di risalita del polo sciistico al confine tra Carinzia e Friuli. Con azionisti senza soldi e altri azionisti desiderosi di andarsene, la società ormai da tre anni non batteva un chiodo, rischiando di compromettere il buon funzionamento degli impianti, alcuni dei quali mostrano ormai i segni del tempo. Ora si volta pagina.

Per comprendere il significato della sentenza occorre partire dall'assetto societario. La Bergbahnen è suddivisa grosso modo in tre quote: un terzo è di operatori turistici privati che fanno capo ad Arnold Pucher, l'ormai ottuagenario pioniere di Pramollo; un terzo del Land Carinzia; un terzo di Heta Asset Resolution, la bad bank che si è fatta carico dell'eredità fallimentare di Hypo Bank, compresa la quota della Bergbahnen, che la banca aveva acquistato in anni migliori.

Il Land e Heta volevano da tempo vendere le loro quote. Il Land, perché, anche a causa del fallimento di Hypo Bank, è indebitato per 3,9 miliardi di euro e ogni milione che riesce a recuperare gli fa comodo. Heta, a sua volta, era stata creata proprio con lo scopo di recuperare più soldi possibili dal patrimonio di Hypo, per soddisfare i creditori e ridurre così il fardello a carico dello Stato.

Quando tre anni fa hanno messo in vendita, ciascuno per suo conto, il loro terzo di Pramollo, si erano fatti avanti un operatore turistico slovacco e una cordata carinziana, la SH Beteiligung GmbH, che aveva fatto l'offerta migliore. La questione sembrava risolta, ma si era messo di mezzo Pucher, contrario all'ingresso dei carinziani. Il “grande vecchio” avrebbe preferito lo slovacco.

Il suo veto aveva paralizzato la società, il cui statuto, all'art. 26, prevede che la cessione di quote possa avvenire soltanto con il consenso del 75% degli azionisti. Pucher, controllando oltre il 30%, era stato in grado di bloccare tutto.

Era seguito il ricorso di Heta al Tribunale, dove aveva ottenuto ragione: poteva vendere il suo terzo alla SH Beteiligung. Ma Pucher si era opposto, rivolgendosi alla Corte d'appello di Graz. E, siccome anche questa aveva dato ragione ad Heta, Pucher non si era dato per vinto e aveva interposto appello anche davanti alla Corte suprema, dove ora è risultato nuovamente e definitivamente sconfitto. Nella lunga maratona giudiziaria Heta Asset Resolution era assistita dallo studio AHP Rechtsanwälte e in particolare dall'avv. Werner Hochfellner, che però non ha voluto rilasciare commenti sulla sentenza.

Ora la storia infinita potrebbe ripetersi anche per la vendita della quota del Land Carinzia, perché anche su questa Pucher ha posto il veto, in un'assemblea tenutasi il 16 maggio scorso. Ma, vista la mala parata con Heta, è probabile che questa volta ci ripensi e rinunci al ricorso, evitando così altre spese e perdite di tempo.

 

NELLA FOTO, il salone d'ingresso del palazzo della Corte suprema di Vienna.

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Carinzia, aumenta il prezzo dello skipass per pagare la neve artificiale

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19.11.19 Flattach (Alta valle del Möll), pericolo valangheStato di emergenza in Carinzia e nel vicino Tirolo Orientale per le abbondanti precipitazioni. Si segnalano ovunque allagamenti e smottamenti del terreno. Qualche strada temporaneamente interrotta. Una vittima a Bad Kleinkirchheim: un uomo di 78 anni è stato travolto da una frana abbattutasi sulla sua casa, non lontano dalle terme Römerbad.

Il lato positivo dell'emergenza è che in quota è caduta neve in gran quantità, il che fa sperare in un promettente avvio della stagione sciistica. Gli ultimi anni ci avevano abituati ad autunni avari di neve e i comprensori sciistici, per poter accogliere i primi ospiti, erano stati costretti a far lavorare giorno e notte gli impianti di innevamento artificiale.

Quest'anno forse non sarà necessario. Ci penserà madre natura, come ai bei tempi, quando il cambiamento climatico non era così evidente come oggi e la “bianca signora” (qualcuno ricorda ancora questa definizione un po' d'antan?) provvedeva a tutto. A Nassfeld/Pramollo si incomincerà a sciare il 6 dicembre, alla vigilia della festa dell'Immacolata. Tra il 7 e l'8 dicembre partiranno gli impianti anche in quasi tutte le altre località sciistiche del Land. Alla Turracher Höhe, dove la neve arriva sempre in anticipo grazie alla quota elevata, si scia da giovedì scorso: è entrato in funzione un primo skilift, a cui si aggiungeranno un po' alla volta tutti gli altri impianti.

Sul Mölltaler Gletscher si scia già da ottobre. Ma questa non è una novità: qui impianti e piste si trovano su un ghiacciaio, a 3.000 metri di quota, e la stagione parte sempre con largo anticipo. Quest'anno erano circolate voci secondo cui tutto sarebbe rimasto fermo, dopo la vendita delle strutture a un operatore slovacco (lo stesso che era intenzionato a investire a Pramollo). Inutili tutti i tentativi di screditare un intruso straniero che si era permesso di metter piede in casa d'altri: al contrario, gli impianti sono tutti regolarmente in funzione, come hanno potuto verificare anche gli italiani che hanno frequentato quelle piste.

Ma le condizioni speciali di innevamento di quest'anno non devono trarre in inganno. Sicuramente non traggono in inganno gli operatori turistici carinziani, che sanno come il rischio neve sia ormai una costante. È questa la ragione per cui anche quest'anno tutti gli investimenti (28 milioni) sono stati concentrati solo in nuovi impianti di innevamento o nella sostituzione di quelli più vecchi. La località dove si è investito di più è Pramollo (9,6 milioni), seguita da Bad Kleinkirchheim (5 milioni), Hochrindl (3 milioni), Gerlitzen (2,5 milioni), Weinebene (1,3 milioni).

Non sono rimaste a disposizione risorse per la costruzione di nuovi impianti di risalita o, quanto meno, per la sostituzione di quelli più vetusti. Sono anni ormai che su questo fronte non si fa nulla e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Secondo Klaus Herzog, capogruppo delle società di impianti sciistici della Carinzia, e Wolfgang Löscher, direttore della società di gestione dello skipass carinziano, per il rinnovo di queste infrastrutture sarebbero necessari dai 150 ai 200 milioni.

In altre parole, il cambiamento climatico ha come prima conseguenza lo scarso innevamento e la necessità di porvi rimedio con sistemi artificiali, mentre la seconda conseguenza è l'invecchiamento delle strutture sciistiche, perché i soldi che servirebbero per rinnovarle devono essere spesi per “fabbricare” la neve quando non c'è.

C'è anche un terzo “danno collaterale”: gli impianti di innevamento artificiale non lavorano gratis. Serve energia elettrica per pompare l'acqua dai serbatoi realizzati lungo le piste e serve personale per mettere in funzione i cannoni dove serve e quando le condizioni di temperatura lo consentono. È un costo aggiuntivo che cresce di anno in anno e che si ripercuote inevitabilmente sul prezzo degli skipass.

Quest'anno hanno subito un aumento del 2%, superiore al tasso di inflazione. Ma il ritocco probabilmente sarebbe stato maggiore, se non si fosse voluto a tutti i costi evitare di arrivare alla soglia dei 50 euro, con l'impatto psicologico negativo che questa avrebbe avuto. Così il prezzo più alto si è fermato a quota 49 euro per lo skipass giornaliero per adulti in alta stagione. Sarà applicato nei poli sciistici maggiori, vale a dire a Nassfeld/Pramollo, Bad Kleinkirchheim, Mölltaler Gletscher, Ankogel. Negli altri comprensori di dimensioni minori lo skipass costerà in proporzione di meno. Per esempio, sul Dreiländereck, località molto frequentata da italiani perché a ridosso del confine, in comune di Arnoldstein, lo skipass costerà 37,50 euro, sulla Gerlitzen Alpe (periferia di Villaco) 48,5 euro, a Kötschach-Mauthen (al di là del passo di Monte Croce Carnico) 32 euro.

Naturalmente il piano tariffario presenta molte opportunità, che ciascuno potrà sfruttare a proprio favore. I prezzi scendono, per esempio, per skipass di più giorni, per gruppi familiari, o validi soltanto da una certa ora in poi. Il discorso però non cambia: costeranno comunque più dell'anno passato, non per avidità di guadagno dei proprietari degli impianti, ma perché nel prezzo sono compresi anche i costi crescenti dell'innevamento, che ormai è diventato una necessità imprescindibile. L'abbondanza della neve di questi giorni non rappresenta la norma, ma l'eccezione.

 

NELLA FOTO, la massa di neve riversatasi sulla strada dell'alta valle del Möll. Elevato ovunque il pericolo di valanghe.

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Festeggiamenti con molta musica per l'inizio della stagione dello sci

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19.12.01 Apertura stagione Serfaus-Fiss-Ladis - CopiaChi prima, chi dopo, tutti i poli sciistici austriaci stanno per dare il via alla stagione turistica invernale. In Tirolo ha incominciato sabato scorso Sankt Anton am Arlberg, con ospiti d'eccezione la cantante tedesca Sarah Connor e il cantautore tedesco Nico Santos. Il prossimo weekend sarà un tripudio di festeggiamenti. Riaccoglierà gli appassionati della neve anche Nassfeld-Pramollo, che domani presenterà a Udine, in una conferenza stampa, il suo programma. Avremo modo di riparlarne. Oggi ci occupiamo di alcune località note e meno note del Tirolo.

Cominciamo dalla regione di Serfaus, Fiss e Ladis, un comprensorio sciistico adatto alle famiglie. Qui si parte giovedì prossimo con un party alla stazione a valle della Komperdellbahn. Il dj Eric Dessloch e Radio SR1 Europawelle intratterranno i presenti dalle 16 in poi. Un highlight per i fan della musica dal vivo avrà luogo il giorno dopo, 6 dicembre, con il concerto del gruppo "Cräm Fresh".

Sempre il 6 dicembre è in calendario l'”opening” nella Defereggental, nel Tirolo Orientale, che durerà per due weekend. Il centro della festa sarà a Sankt Jakob e avrà elementi solenni, perché cade nel periodo dell'Avvento, che qui conta molto. Un elemento fisso ogni anno è il mercato, con gastronomia e artigianato, giovedì e sabato. Nel programma di sabato, dalle 18, ci sarà il grande party dello skiopening, il "Music'n'Snow" con musica dal vivo nella Zischhitte. Inoltre ci sarà festa e party da venerdì a domenica, a partire dalle 15, con il dj Mauro nella "Kuhstall". Ma anche in numerose altre baite e rifugi della zona si festeggerà sabato e domenica, dalle 13 a sera, con tanta musica.

Nel comprensorio Hochzeigert, nella Pitztal, per l'apertura della stagione salirà sul palcoscenico il cantante Wincent Weiss, con i suoi hit „Feuerwerk“ o „Musik sein“, che il pubblico italiano non conosce, ma che hanno conquistato il cuore di tanti fan in Germania e Austria. Weiss e la sua band si esibiranno sabato, a partire dalle ore 14.30, sul palcoscenico open-air a 2.000 metri d'altitudine nel comprensorio sciistico dell'Hochzeiger. Il concerto del cantante tedesco sarà preceduto alle 13.30 dai dj di Ö3-disco e anche dopo Weiss la festa continuerà con un party animato sempre da Ö3-disco.

Nel comprensorio sciistico Schlick 2000 (Fulpmes) l'inizio della stagione sciistica sarà festeggiata... sciando. Sono in programma, infatti, test di sci e allenamento gratuito, con possibilità di provare l'attrezzatura più nuova. Ma è previsto anche un party con dj al ristorante panoramico Kreuzjoch.

 

NELLA FOTO, i festeggiamenti di apertura della scorsa stagione a Serfaus-Fiss-Ladis.

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Venerdì si inaugura la stagione a Pramollo, la grande novità è l'eliski

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sciare III (c)nassfeld.at - CopiaNon capita ogni anno, ma qualche anno capita: Pramollo/Nassfeld inaugurerà venerdì la sua stagione invernale e c'è già tanta neve, da un minimo di 70 centimetri fino addirittura a 120 alle quote più alte. L'annuncio è stato dato ieri a Udine da Livio Fedrigo, uno dei due albergatori italiani del polo sciistico al confine tra Friuli e Carinzia, nel corso della consueta conferenza stampa di presentazione della stazione turistica.

Altre volte in passato analoghe conferenze erano avvenute in situazioni di quasi emergenza, con poca neve, per lo più sparata dai cannoni. Questa volta, invece, madre natura ha fatto il suo dovere. Significa dunque che il cambiamento climatico non c'è e che la storia del riscaldamento terrestre è appunto una storia? Purtroppo no. Questa volta è andata bene (e andrà probabilmente meglio, perché le temperature sono in calo), ma il rischio è stato grosso, perché la scorsa settimana è piovuto fin oltre i 1500 metri di altitudine, dilavando la neve caduta in abbondanza nei giorni precedenti.

Senza quel rialzo delle temperature e senza tutta quell'acqua – ci ha detto Fedrigo – avremmo avuto 4 metri di neve, come ai vecchi tempi. Invece ci si dovrà accontentare di un po' di meno, ma in quantità comunque sufficiente per poter mettere in funzione tutti i 30 impianti di risalita e tutte le piste di Pramollo (tranne quella che scende a valle fino Tröpolach). È la prima volta da anni che già al primo giorno della stagione si potrà sciare sull'intero comprensorio e non soltanto su quattro piste e questo è un segno di buon auspicio. Così come è di buon auspicio che proprio mercoledì sia riaperta al traffico la strada che sale da Pontebba, attualmente chiusa per i lavori di consolidamento nel tratto delle gallerie.

La stagione si prolungherà fino al lunedì di Pasqua, che quest'anno cade il 13 aprile, e gli operatori confidano molto sulle presenze stanziali, che finora sono state sempre in aumento. Nella stagione invernale precedente Pramollo e le località a valle sul versante carinziano (da Tröpolach al Presseggersee) si sono registrati quasi 800.000 pernottamenti, con una crescita dell'1,5%. A parte le presenze austriache (223.991 pernottamenti), il contributo maggiore è venuto come sempre dagli ospiti tedeschi (187.445), seguiti da cechi (80.776), ungheresi (64.259), croati (27.206), olandesi (23.519), slovacchi (23.023).

Noi arriviamo soltanto ottavi, con 22.908 pernottamenti, in calo del 9,9% rispetto all'anno precedente. Ma le presenze italiane a Pramollo sono soprattutto dei pendolari del fine settimana, che sfuggono alle statistiche. Anche il loro numero, tuttavia, è calato lo scorso anno. Le ragioni? Da un lato le nostre difficoltà economiche, dall'altro l'aumento dei costi di una giornata sulla neve.

A Pramollo quest'anno lo skipass giornaliero per un adulto, in alta stagione, costerà 49 euro, un euro in più rispetto allo scorso anno (+2%). Ma i gestori degli impianti di risalita avrebbero voluto introdurre un aumento maggiore, se non fossero stati frenati dalla soglia psicologica dei 50 euro. Quest'anno sono rimasti ancora sotto, ma il prossimo anno lo scavalcamento sarà inevitabile. La gestione degli impianti e delle piste costa sempre di più, soprattutto a causa della carenza di neve.

La programmazione dell'innevamento è diventata un'ossessione. Basti dire che quest'anno tutte le risorse disponibili (9,8 milioni di euro) sono state destinate non all'ammodernamento degli impianti, ma al potenziamento della rete di produzione di neve artificiale. Attualmente Pramollo può contare su 420 cannoni sparaneve, che garantiscono la copertura dell'intero demanio sciabile di 110 chilometri, che fanno del polo carinziano uno dei dieci più importanti dell'Austria.

Nel corso della conferenza stampa l'offerta di Pramollo è stata presentata da Sonja Kucher, dell'ufficio turistico di Hermagor. Ha parlato delle piste e degli impianti, ma anche dei 25 rifugi e baite di ristoro situati lungo le piste, di 80 chilometri di tracciati per il fondo a valle, di 55 chilometri di itinerari per escursioni con le ciaspole. E poi soprattutto ha parlato delle molteplici offerte di soggiorno per gli ospiti. Impossibile entrare nei dettagli (ma chi è interessato a conoscerli troverà tutte le informazioni nel sito web del polo). In linea di massima si può dire che la tendenza è di agevolare nei prezzi chi si ferma nel comprensorio di Pramollo per più giorni e che per i genitori con bambini vi sono molte opportunità di far sciare i loro figli gratis o quasi.

Non si trova nel sito web, ma è forse la novità più interessante di quest'anno, l'offerta di eliski, già testata nella scorsa stagione, ma ora annunciata in forma ufficiale. Un elicottero di Elifriuli preleva gli sciatori nella zona di Passo Pramollo, in prossimità dell'hotel “Da Livio”, e li porta sulle cime circostanti, dal monte Cavallo allo Zermula, dal Pizzul alla Creta d'Aip, che promettono indimenticabili discese freeride in neve vergine, accompagnati da guide alpine e maestri di sci.

Le uscite sono previste al mercoledì e al sabato, condizioni di neve e meteo permettendo. Se non si dispone dell'attrezzatura necessaria, potrà essere noleggiata sul posto. La prima volta è richiesto un test sugli sci da effettuare alla vigilia. Prezzi e condizioni sono specificati nel sito web Heliski Alpe Adria. Il problema principale probabilmente sarà la lingua: il sito è soltanto in tedesco e le guide – Alex Huber, Christian Sölle e Sepp Szöke – sono austriache.

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Momenti magici ed emozioni notturne nella Carinzia innevata

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La Carinzia sostiene che vi sono ben “undici buoni motivi” per andare alla scoperta del Land. Ieri ne abbiamo indicato cin19.12.08 Inverno in Carinzia - Copiaque e oggi completiamo il giro, soffermandoci sugli altri sei.

NATURA MAGICA. Avete mai sentito parlare dei “Momenti magici” della Carinzia? Si tratta di escursioni, da una o mezza giornata, alla scoperta della fauna e della flora che caratterizza la sconfinata natura della regione che si snoda tra monti e laghi attraversando luoghi incontaminati di mistica bellezza. Accompagnati da una guida ci si immerge per alcune ore nel mondo sorprendente e autentico dell’ambiente naturalistico di questi luoghi. La scelta spazia dalle escursioni con le ciaspole, per avvistare gli stambecchi, all’osservazione delle stelle nel parco naturale del Weissensee, dalle tracce dell’antico artigianato e alla produzione di cosmetici naturali.

ESCURSIONI SUGLI SCI. Il boom dello scialpinismo ha contagiato anche la Carinzia. Sul suo portale scialpinistico si trovano oltre 160 itinerari, tra i quali spicca una vera particolarità: il Nockberge-Trail, un trekking con gli sci ai piedi che collega cinque zone sciistiche: Katschberg, Innerkrems, Turrach, Falkert e Bad Kleinkirchheim/St. Oswald. Si tratta del19.12.08 Carinzia, inverno 2 - Copia primo trail scialpinistico prenotabile online tutto l’anno. Suddiviso in quattro tappe giornaliere, l’itinerario è adatto per scialpinisti preparati e ben allenati, che preferiscono evitare impegnativi passaggi alpinistici. 

Ogni tappa prevede fino a sei ore di marcia, ma lungo l’itinerario sono presenti impianti di risalita che consentono di risparmiare diversi metri di dislivello per tappa. Tra le unicità del percorso c’è anche il fatto che lungo il Nockberge-Trail non si dorma nelle camerate dei rifugi, come è consuetudine in tanti altri itinerari scialpinistici di più giorni, ma in lussuosi wellness hotel, dove si gusta la gastronomia dell’Alpe Adria. In estate, invece, il Nockberge-Trail può essere esplorato anche a piedi.

19.11.24 Sölden, funivia Gaislachkogelbahn, ristorante Iceq - Copia EMOZIONI NOTTURNE. In Carinzia le giornate invernali sono piene di divertimento, avventura ed emozionanti esperienze. Anche quando il sole tramonta alle spalle delle montagne ci sono ancora motivi per emozionarsi. Qui chi ha voglia di insolite avventure notturne può trovare ciò che cerca, sfruttando, per esempio, una delle piste da sci aperte anche dopo il tramonto, come a Bad Kleinkirchheim e a Nassfeld/Pramollo, oppure durante una gita di sci alpinismo con le lampade frontali sul Dreiländereck. Diverse località invece propongono escursioni con le ciaspole al chiarore della luna piena, ad esempio sul monte Dobratsch, o divertenti discese notturne in slittino come al Katschberg, sulla Turrach e a Innerkrems. Infine, emozioni del tutto nuove attendono gli ospiti alle Kärnten Therme di Villaco durante le “notti di sauna con la luna piena” (“Vollmond-Saunanächte”).

COSE MAI VISTE. Voglia di provare qualcosa di nuovo? Esperienze insolite si possono fare sul Weissensee (immersioni sotto la superficie ghiacciata del lago) e ad Heiligenblut e a Nassfeld-Pramollo. In quest'ultima località si tr19.12.08 Katschberg, Avvento 2 - Copiaova anche un centro dedicato agli “sport invernali insoliti”, dove è possibile provare la snowbike (accessibile anche a Bad Kleinkirchheim, sul Weissensee o al Dreiländereck), l’hammerhead, lo snowtrike e il minibob. Esperienze più tranquille sono i trekking in compagnia di simpatici lama, per esempio nella zona sciistica di Nassfeld/Pramollo, o una romantica gita in carrozza trascinata dai cavalli a Nassfeld/Pramollo e al Katschberg.

19.12.08 Carinzia, inverno, gastronomia - CopiaCUCINA SEDUCENTE. Nelle stazioni di sport invernali, ma anche direttamente sulle piste da sci, ristoranti, trattorie e rifugi invitano a soste ristoratrici. Molti di questi locali seducono gli ospiti con specialità tipiche della Carinzia, in buona parte conformi alla filosofia “slow food”. Quasi in ogni angolo della Carinzia si trovano particolarità gastronomiche nate dalla passione e dalla cura per i prodotti locali. Coltivare un rapporto rispettoso con la natura e con le sue preziose risorse, promuovere la sostenibilità e tutelare la varietà dei sapori locali sono valori ben radicati nella regione.

Fra le specialità tipiche della cucina carinziana ci sono i tortelloni carinziani, (Kärntner Käsnudel), la trota di lago carinziana, (Kärntner Laxn), la tipica merenda al tagliere “Brettljause”, che può essere farcita per esempio con formaggio e speck della valle Gailtal, le specialità a base di selvaggina della zona, l’agnello del Grossglockner, (Glocknerlamm), la carne bio di oca, il pane contadino della Lesachtal, patrimonio mondiale dell’ Unesco, i tortelloni alle pere secche con burro al miele (Kletzennudel) e il Reindling, una focaccia lievitata con zucchero, uva sultanina e cannella. Da non dimenticare infine l’acquavite al pino cembro fatta in casa, (Zirbenschnaps).

* * *

WINTER CARD. È disponibile la “Winter Kärnten Card”, ideale compagna di viaggio per muoversi in Carinzia. Nella card sono comprese tranquille escursioni con le ciaspole, risalite lungo le montagne ricoperte di neve, la vista dei panorami dalla Pyramidenkogel, l’offerta culturale dei musei, le funivie e tanto altro. Tutto questo fa parte dell’offerta della Winter Kärnten Card in vendita a partire da 29 euro. Per ulteriori informazioni: www.kaerntencard.at

 

Per informazioni: www.carinzia.at.

[Contributo di Kärnten Tourismus]

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Pramollo. Scia sulla pista chiusa e “inciampa” nel cavo di un battipista

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19.12.12 Infortunio Pramollo con cavo gatto della neveUno sciatore di Pontebba (Udine) è rimasto vittima di un infortunio a Pramollo-Nassfeld. È accaduto alle 18 dell'altro ieri, quando ormai era buio e le piste erano chiuse agli sciatori, per consentire ai gatti della neve di andare su e giù per preparare il manto nevoso per il giorno dopo. L'incidente è accaduto nella zona della Garnitzen Alm, all'estremità orientale del comprensorio di Pramollo, tra il Gartnerkofel e il monte Corona, quando gli impianti di risalita era chiusi ormai da un'ora.

Non si sa che cosa ci facesse lì così tardi lo sciatore pontebbano. Mentre scendeva lungo la pista è incappato in uno di quei cavi di acciaio ancorati al terreno a cui si appendono i battipista per risalire i pendii più ripidi, senza dover scavare nella neve con i cingoli. La fune metallica si trovava a 10-20 centimetri di altezza sopra il manto nevoso e, a causa del peso del battipista che vi era agganciato, era tesa come una corda di violino.

Difficile vedere quel cavo nel buio, ma il punto di ancoraggio era segnalato da un faro di luce arancione ruotante, come quello sui tettucci delle auto della polizia. Inoltre una scritta lampeggiante rossa informava che la pista era chiusa (“Gesperrt”). Lo sciatore pontebbano è stato bloccato dal cavo a metà gamba, per essere catapultato in avanti di molti metri.

I lavori di preparazione della pista sono stati sospesi e sono stati mobilitati i soccorsi. Sul posto è giunto un medico, che ha prestato allo sciatore italiano le prime cure. Poi l'infortunato è stato trasferito all'ospedale di Villaco. Al medico che lo ha visitato le sue condizioni sono apparse gravi, ma si è trattato di una valutazione fatta sul posto, in condizioni di disagio (anche per il buio). Non si sa se il primo giudizio sia stato poi confermato dall'ospedale, perché le fonti sanitarie mantengono sui loro pazienti il massimo riserbo.

Al di là delle lesioni subite dallo sciatore, la sua scelta di scendere lungo la pista dopo l'orario di chiusura, ha creato non pochi problemi agli operatori del posto. Il lavoro di preparazoione del manto nevoso è rimasto bloccato per alcune ore, coinvolgendo più persone, tanto che i responsabili non escludono di promuovere un'azione legale nei confronti dell'italiano, per chiedere un risarcimento dei danni.

 

NELLA FOTO, uno dei battipista impegnati nella preparazione del demanio sciabile di Pramollo nelle ore notture.

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Pramollo, anche gli operatori ammettono: una ottima stagione

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10.02.16 Pramollo NassfeldManca poco meno di un mese alla conclusione della stagione sciistica di Nassfeld-Pramollo, che si chiuderà ufficialmente il 24 aprile. Ora si tirano le fila di un inverno che è stato molto generoso. Gli operatori turistici sono soliti lamentarsi sempre un po’, per scaramanzia. Ma questa volta sono tutti concordi nell’affermare che la stagione è andata molto bene, senza contare che è durata più del previsto.

L’ultima nevicata di metà marzo ha riconsolidato infatti il manto delle piste e permesso di sciare come in pieno inverno. Ottimo il mese di febbraio che ha registrato il tutto esaurito nelle strutture ricettive. Accanto agli ospiti stanziali, i pendolari del fine settimana, richiamati anche dalle iniziative musicali e di intrattenimento programmate. Tra gli ospiti giornalieri, gli sciatori del Friuli Venezia Giulia sono stati i più numerosi.

Al momento le temperature si aggirano di qualche grado sotto lo zero e, complici le giornate soleggiate, è possibile ancora sciare molto bene.

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Presto Pramollo sarà in mano ai privati, nonostante il veto di Pucher

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19.04.18 Friedl Seiwald, Martin Waldner, Herbert Waldner, Klaus HerzogIl Land Carinzia ha raggiunto un’intesa per la vendita della sua quota di Pramollo a una cordata di imprenditori carinziani, gli stessi che avevano presentato l’offerta migliore per l’altra quota di Pramollo, quella messa sul mercato da Heta Asset Resolution. Insomma, nel prossimo futuro il capitale azionario della Bergbahnen Nassfeld-Pramollo Ag, la società proprietaria dei principali impianti del polo sciistico al confine con l’Italia, sarà interamente in mano privata.

Per comprendere il significato dell’operazione può essere utile conoscere l’antefatto, ovvero la situazione attuale della società. Un terzo del capitale azionario è posseduto dal gruppo storico degli imprenditori di Pramollo, che fanno capo al pioniere del luogo, l’ormai ottuagenario Arnold Pucher; un secondo terzo era stato acquistato a suo tempo da Hypo Bank e, dopo il suo fallimento, è passato alla “bad bank” Heta, il cui solo obiettivo è quello di liberarsene prima possibile, cedendolo al miglior offerente; l’ultimo terzo è quello del Land, che ora sta per essere venduto.

Per quali ragioni Hypo Bank e il Land in passato avessero sentito l’esigenza di investire negli impianti di Pramollo lo avevamo già spiegato in questo blog. Mai e poi mai Pucher, padre-padrone del polo sciistico, avrebbe voluto averli tra i piedi. Ma dopo l’investimento per realizzare il “Millennium Express”, la telecabina di arroccamento da Tröpolach (svolge la stessa funzione di collegamento della valle del Gail a passo Pramollo che avrebbe dovuto svolgere sul versante italiano l’impianto progettato e poi abbandonato da Pontebba) si era trovato in affanno finanziario, perché il mega-impianto era costato troppo e non aveva dato il rendimento sperato. La banca e il Land erano intervenuti, quindi, in suo soccorso, entrando nella società. Pucher però aveva voluto mettere dei paletti, per non perderne il controllo, stabilendo all’art. 26 dello statuto che per tutta una serie di deliberazioni assembleari fosse necessaria una maggioranza di 3 quarti del capitale. Pucher & Co. possiedono più di un quarto delle azioni, per cui senza il loro consenso alla Bergbahnen Ag non si batte un chiodo.

Ed ecco che su questo scenario si affaccia la vendita della quota del Land. Acquirente è la SH Beteiligungs GmbH, una società a responsabilità limitata costituita allo scopo dall’immobiliarista Friedl Seiwald (è uno dei finanziatori della foresta nello stadio di Klagenfurt) e da Klaus Herzog (operatore turistico di Pramollo). Non è stata necessaria un’asta, perché il valore della quota messa in vendita era stimato tra i 6 e i 7 milioni, mentre Seiwald ed Herzog ne hanno messo subito sul banco addirittura 9.

Non solo. Hanno anche accettato tutte le condizioni poste dal Land, che vanno dall’obbligo di non cedere le azioni di Pramollo prima di 10 anni all’impegno a investire nel polo sciistico 30 milioni, realizzando tra l’altro un hotel con 500 posti letto.

Si può dunque brindare? Non ancora, perché il contratto di vendita dovrà ora essere sottoposto all’approvazione di un’assemblea straordinaria della Bergbahnen Nassfeld-Pramollo Ag, convocata a fine mese. In quella sede sarà necessario il voto favorevole dei 3 quarti degli azionisti, perché il trasferimento di azioni, com’è la vendita della quota del Land, è uno degli atti sociali esplicitamente menzionati dallo Statuto, al secondo comma dell’art. 26, lettera “e”.

Non serve la sfera di cristallo per prevedere che in quella sede Pucher porrà nuovamente il suo veto, come aveva fatto lo scorso anno, quando Heta Asset Resolution aveva tentato di vendere la sua quota. Gli acquirenti di allora e di oggi sono gli stessi - la coppia Seiwald-Herzog - ed è quindi prevedibile che Pucher si comporterà allo stesso modo. Un atteggiamento di rifiuto dovuto più a fattori caratteriali, che non a una ragionata strategia societaria. Pucher non ha mai nascosto la sua allergia nei confronti degli investitori carinziani, preferendo ad essi un operatore turistico slovacco, che però non era stato disposto a versare una  somma superiore per la quota di Heta.

Ma rispetto al passato ora qualcosa è cambiato. Per uscire dall’impasse dovuta al veto posto lo scorso anno, gli investitori carinziani ed Heta Asset Resolution si erano rivolti al Tribunale di Klagenfurt, che aveva dato loro ragione. Pucher era ricorso in appello e nel giudizio di secondo grado aveva nuovamente perso. Ora si attende il giudizio della Corte di cassazione, che arriverà prima dell’estate, forse già in maggio. È probabile che anche il massimo organo giurisdizionale confermerà le sentenze del Tribunale e della Corte d’Appello.

Se sarà così, Arnold Pucher potrebbe convincersi a non ripetere lo stesso contenzioso, costoso e inutile, anche per la vendita della quota del Land e alzare bandiera bianca. È solo questione di mesi e poi l’operazione Pramollo troverà finalmente soluzione, con soddisfazione di tutti: di Heta, che così si toglierà un altro peso dalle spalle, incassando soldi per risarcire lo Stato (e i contribuenti austriaci) del danno causato dal fallimento Hypo Bank; ma anche del Land Carinzia, che, anche a causa di Hypo Bank, ha accumulato un debito di oltre 3,9 miliardi e cerca perciò di recuperare tutte le risorse possibili, per poter svolgere le sue funzioni istituzionali.

Ma sarà un vantaggio anche per Pramollo, bloccata ormai da due anni dal veto di Pucher, che di fatto impediva nuovi investimenti per il rinnovo degli impianti e per lo sviluppo e il miglioramento della ricettività.

 

NELLA FOTO, la cordata di investitori, che si è fatta avanti per acquistare le quote di Pramollo del Land Carinzia e di Heta Asset Resolution (in tutto 66,6% del capitale). Oltre ai due “capicordata” Friedl Seiwald (primo a sinistra) e Klaus Herzog (primo a destra), ne fanno parte anche Martin ed Herbert Waldner (al centro).

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L’offerta estiva della Carinzia non è fatta solo di laghi e di piste ciclabili

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19.07.07 Gola Tscheppaschlucht (Foto Leitner,Kärnten Werbung) - CopiaLa Carinzia è la regione più a sud dell’Austria, la più calda e la più soleggiata. Credevamo che la sua offerta turistica riguardasse il soggiorno balneare su uno del suoi 1200 laghi, o le escursioni nei suoi boschi o lungo le infinite piste ciclabili. Invece la Kärnten Werbung, ovvero l’azienda di promozione turistica del Land ci ricorda che il suo ventaglio di offerte è ben più ampio.

Per esempio, le proposte che consentono a tutta la famiglia di passare la giornata tra il divertimento e l’avventura, senza necessariamente cimentarsi con sport estremi. Per esempio, a Nassfeld/Pramollo, nel labirinto nella roccia (Felsenlabyrinth) sul “Flying Fox”, e al parco avventura con un percorso apposito per bambini dai 5 anni in su. Esperienze a contatto diretto con la natura si possono vivere anche nella spettacolare gola Tscheppaschlucht. Nella palestra di roccia, o attraversando a piedi la gola, si vivono emozioni che rimarranno a lungo nella memoria.

Altrettanto indimenticabile può essere una facile discesa in rafting da vivere insieme sul fiume Möll  o sulla Drava. Chi preferisce una scarica di adrenalina su due ruote può andare all’Area One di Villaco per vivere emozioni in mountain bike adatte a tutte le età e a tutti i livelli di preparazione.

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Durante una vacanza in famiglia può essere un’esperienza inusuale entrare a contatto con gli animali, specie per chi vive in città e nel resto dell’anno può vederli soltanto in televisione. La Carinzia ne ha molti da mettere a disposizione. A cominciare dai 160 macachi giapponesi, divertenti e sfacciati, che intrattengono e incuriosiscono i visitatori all’Affenberg, il monte delle scimmie presso il castello di Landskron, sopra Villaco. Qui si possono ammirare da vicino splendidi uccelli rapaci, che si esibiscono in ardite acrobazie aeree all’Adlerwarte Landskron.

Al rettilario Happ di Klagenfurt ci si trova a tu per tu con alcuni fra gli animali più pericolosi del mondo: il pesce piranha, il pitone reticolato, la tarantola. Infine, il parco del castello di Rosegg ospita un giardino zoologico con gli animali più disparati: bisonti, linci, cervi e una parte dedicata agli animali domestici.

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Diventare come “Mario Kart” dal vivo? Si può! Sui monti della Carinzia ci sono diverse piste di bob su rotaia (Sommerrodelbahn) e ognuna ha un suo particolare pregio. Il “Pendolino” di Nassfeld/Pramollo di due chilometri è il più lungo del Land. Sull’Ossiacher See c’è una pista con due rotaie parallele su cui si possono disputare vere e proprie gare. La pista Nocky-Flitzer al passo Turracher Höhe è nota anche come “ottovolante delle Alpi”, e anche quella di Klippitztörl, con le sue curve paraboliche, sottopassaggi e ponti, garantisce divertimento per grandi e piccini.

A proposito, “Mario Kart” non vi dice nulla? Allora vuol dire che siete troppo vecchi come l’autore di questo blog, che ha dovuto fare una ricerca con Google per scoprire che si tratta di un videogioco giapponese, con protagonista “Super Mario” in gare di corsa.

 

NELLA FOTO, una passerella del percorso attraverso la Tscheppaschlucht, una gola delle Caravanche a sud di Ferlach.

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