Quantcast
Channel: Austria vicina » Nassfeld
Viewing all 111 articles
Browse latest View live

Passo Pramollo, la Corte suprema consente di vendere la quota di Heta

$
0
0

19.08.09 Vienna, Oberster Gerichtshof (Corte suprema) - CopiaLa Corte suprema austriaca, chiamata a decidere sulla vendita della quota della società degli impianti di Pramollo in mano a Heta Asset Resolution, ha respinto i ricorsi presentati dagli azionisti privati, confermando la sentenza di primo grado del Tribunale di Klagenfurt, che consentiva quella vendita. Heta, dunque, è ora finalmente in grado di cedere la sua quota alla cordata di imprenditori carinziani che avevano presentato l'offerta migliore. Il contenzioso giudiziario è complicato e cercheremo di spiegarlo tra poco, ma la notizia da sapere subito è che la sentenza della Corte suprema – che equivale alla nostra Cassazione – sblocca una situazione che si trascinava da tre anni, paralizzando l'operatività della Bergbahnen Nassfeld Pramollo Ag, società proprietaria dei principali impianti di risalita del polo sciistico al confine tra Carinzia e Friuli. Con azionisti senza soldi e altri azionisti desiderosi di andarsene, la società ormai da tre anni non batteva un chiodo, rischiando di compromettere il buon funzionamento degli impianti, alcuni dei quali mostrano ormai i segni del tempo. Ora si volta pagina.

Per comprendere il significato della sentenza occorre partire dall'assetto societario. La Bergbahnen è suddivisa grosso modo in tre quote: un terzo è di operatori turistici privati che fanno capo ad Arnold Pucher, l'ormai ottuagenario pioniere di Pramollo; un terzo del Land Carinzia; un terzo di Heta Asset Resolution, la bad bank che si è fatta carico dell'eredità fallimentare di Hypo Bank, compresa la quota della Bergbahnen, che la banca aveva acquistato in anni migliori.

Il Land e Heta volevano da tempo vendere le loro quote. Il Land, perché, anche a causa del fallimento di Hypo Bank, è indebitato per 3,9 miliardi di euro e ogni milione che riesce a recuperare gli fa comodo. Heta, a sua volta, era stata creata proprio con lo scopo di recuperare più soldi possibili dal patrimonio di Hypo, per soddisfare i creditori e ridurre così il fardello a carico dello Stato.

Quando tre anni fa hanno messo in vendita, ciascuno per suo conto, il loro terzo di Pramollo, si erano fatti avanti un operatore turistico slovacco e una cordata carinziana, la SH Beteiligung GmbH, che aveva fatto l'offerta migliore. La questione sembrava risolta, ma si era messo di mezzo Pucher, contrario all'ingresso dei carinziani. Il “grande vecchio” avrebbe preferito lo slovacco.

Il suo veto aveva paralizzato la società, il cui statuto, all'art. 26, prevede che la cessione di quote possa avvenire soltanto con il consenso del 75% degli azionisti. Pucher, controllando oltre il 30%, era stato in grado di bloccare tutto.

Era seguito il ricorso di Heta al Tribunale, dove aveva ottenuto ragione: poteva vendere il suo terzo alla SH Beteiligung. Ma Pucher si era opposto, rivolgendosi alla Corte d'appello di Graz. E, siccome anche questa aveva dato ragione ad Heta, Pucher non si era dato per vinto e aveva interposto appello anche davanti alla Corte suprema, dove ora è risultato nuovamente e definitivamente sconfitto. Nella lunga maratona giudiziaria Heta Asset Resolution era assistita dallo studio AHP Rechtsanwälte e in particolare dall'avv. Werner Hochfellner, che però non ha voluto rilasciare commenti sulla sentenza.

Ora la storia infinita potrebbe ripetersi anche per la vendita della quota del Land Carinzia, perché anche su questa Pucher ha posto il veto, in un'assemblea tenutasi il 16 maggio scorso. Ma, vista la mala parata con Heta, è probabile che questa volta ci ripensi e rinunci al ricorso, evitando così altre spese e perdite di tempo.

 

NELLA FOTO, il salone d'ingresso del palazzo della Corte suprema di Vienna.

______________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 


Carinzia, aumenta il prezzo dello skipass per pagare la neve artificiale

$
0
0

19.11.19 Flattach (Alta valle del Möll), pericolo valangheStato di emergenza in Carinzia e nel vicino Tirolo Orientale per le abbondanti precipitazioni. Si segnalano ovunque allagamenti e smottamenti del terreno. Qualche strada temporaneamente interrotta. Una vittima a Bad Kleinkirchheim: un uomo di 78 anni è stato travolto da una frana abbattutasi sulla sua casa, non lontano dalle terme Römerbad.

Il lato positivo dell'emergenza è che in quota è caduta neve in gran quantità, il che fa sperare in un promettente avvio della stagione sciistica. Gli ultimi anni ci avevano abituati ad autunni avari di neve e i comprensori sciistici, per poter accogliere i primi ospiti, erano stati costretti a far lavorare giorno e notte gli impianti di innevamento artificiale.

Quest'anno forse non sarà necessario. Ci penserà madre natura, come ai bei tempi, quando il cambiamento climatico non era così evidente come oggi e la “bianca signora” (qualcuno ricorda ancora questa definizione un po' d'antan?) provvedeva a tutto. A Nassfeld/Pramollo si incomincerà a sciare il 6 dicembre, alla vigilia della festa dell'Immacolata. Tra il 7 e l'8 dicembre partiranno gli impianti anche in quasi tutte le altre località sciistiche del Land. Alla Turracher Höhe, dove la neve arriva sempre in anticipo grazie alla quota elevata, si scia da giovedì scorso: è entrato in funzione un primo skilift, a cui si aggiungeranno un po' alla volta tutti gli altri impianti.

Sul Mölltaler Gletscher si scia già da ottobre. Ma questa non è una novità: qui impianti e piste si trovano su un ghiacciaio, a 3.000 metri di quota, e la stagione parte sempre con largo anticipo. Quest'anno erano circolate voci secondo cui tutto sarebbe rimasto fermo, dopo la vendita delle strutture a un operatore slovacco (lo stesso che era intenzionato a investire a Pramollo). Inutili tutti i tentativi di screditare un intruso straniero che si era permesso di metter piede in casa d'altri: al contrario, gli impianti sono tutti regolarmente in funzione, come hanno potuto verificare anche gli italiani che hanno frequentato quelle piste.

Ma le condizioni speciali di innevamento di quest'anno non devono trarre in inganno. Sicuramente non traggono in inganno gli operatori turistici carinziani, che sanno come il rischio neve sia ormai una costante. È questa la ragione per cui anche quest'anno tutti gli investimenti (28 milioni) sono stati concentrati solo in nuovi impianti di innevamento o nella sostituzione di quelli più vecchi. La località dove si è investito di più è Pramollo (9,6 milioni), seguita da Bad Kleinkirchheim (5 milioni), Hochrindl (3 milioni), Gerlitzen (2,5 milioni), Weinebene (1,3 milioni).

Non sono rimaste a disposizione risorse per la costruzione di nuovi impianti di risalita o, quanto meno, per la sostituzione di quelli più vetusti. Sono anni ormai che su questo fronte non si fa nulla e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Secondo Klaus Herzog, capogruppo delle società di impianti sciistici della Carinzia, e Wolfgang Löscher, direttore della società di gestione dello skipass carinziano, per il rinnovo di queste infrastrutture sarebbero necessari dai 150 ai 200 milioni.

In altre parole, il cambiamento climatico ha come prima conseguenza lo scarso innevamento e la necessità di porvi rimedio con sistemi artificiali, mentre la seconda conseguenza è l'invecchiamento delle strutture sciistiche, perché i soldi che servirebbero per rinnovarle devono essere spesi per “fabbricare” la neve quando non c'è.

C'è anche un terzo “danno collaterale”: gli impianti di innevamento artificiale non lavorano gratis. Serve energia elettrica per pompare l'acqua dai serbatoi realizzati lungo le piste e serve personale per mettere in funzione i cannoni dove serve e quando le condizioni di temperatura lo consentono. È un costo aggiuntivo che cresce di anno in anno e che si ripercuote inevitabilmente sul prezzo degli skipass.

Quest'anno hanno subito un aumento del 2%, superiore al tasso di inflazione. Ma il ritocco probabilmente sarebbe stato maggiore, se non si fosse voluto a tutti i costi evitare di arrivare alla soglia dei 50 euro, con l'impatto psicologico negativo che questa avrebbe avuto. Così il prezzo più alto si è fermato a quota 49 euro per lo skipass giornaliero per adulti in alta stagione. Sarà applicato nei poli sciistici maggiori, vale a dire a Nassfeld/Pramollo, Bad Kleinkirchheim, Mölltaler Gletscher, Ankogel. Negli altri comprensori di dimensioni minori lo skipass costerà in proporzione di meno. Per esempio, sul Dreiländereck, località molto frequentata da italiani perché a ridosso del confine, in comune di Arnoldstein, lo skipass costerà 37,50 euro, sulla Gerlitzen Alpe (periferia di Villaco) 48,5 euro, a Kötschach-Mauthen (al di là del passo di Monte Croce Carnico) 32 euro.

Naturalmente il piano tariffario presenta molte opportunità, che ciascuno potrà sfruttare a proprio favore. I prezzi scendono, per esempio, per skipass di più giorni, per gruppi familiari, o validi soltanto da una certa ora in poi. Il discorso però non cambia: costeranno comunque più dell'anno passato, non per avidità di guadagno dei proprietari degli impianti, ma perché nel prezzo sono compresi anche i costi crescenti dell'innevamento, che ormai è diventato una necessità imprescindibile. L'abbondanza della neve di questi giorni non rappresenta la norma, ma l'eccezione.

 

NELLA FOTO, la massa di neve riversatasi sulla strada dell'alta valle del Möll. Elevato ovunque il pericolo di valanghe.

_____________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Festeggiamenti con molta musica per l'inizio della stagione dello sci

$
0
0

19.12.01 Apertura stagione Serfaus-Fiss-Ladis - CopiaChi prima, chi dopo, tutti i poli sciistici austriaci stanno per dare il via alla stagione turistica invernale. In Tirolo ha incominciato sabato scorso Sankt Anton am Arlberg, con ospiti d'eccezione la cantante tedesca Sarah Connor e il cantautore tedesco Nico Santos. Il prossimo weekend sarà un tripudio di festeggiamenti. Riaccoglierà gli appassionati della neve anche Nassfeld-Pramollo, che domani presenterà a Udine, in una conferenza stampa, il suo programma. Avremo modo di riparlarne. Oggi ci occupiamo di alcune località note e meno note del Tirolo.

Cominciamo dalla regione di Serfaus, Fiss e Ladis, un comprensorio sciistico adatto alle famiglie. Qui si parte giovedì prossimo con un party alla stazione a valle della Komperdellbahn. Il dj Eric Dessloch e Radio SR1 Europawelle intratterranno i presenti dalle 16 in poi. Un highlight per i fan della musica dal vivo avrà luogo il giorno dopo, 6 dicembre, con il concerto del gruppo "Cräm Fresh".

Sempre il 6 dicembre è in calendario l'”opening” nella Defereggental, nel Tirolo Orientale, che durerà per due weekend. Il centro della festa sarà a Sankt Jakob e avrà elementi solenni, perché cade nel periodo dell'Avvento, che qui conta molto. Un elemento fisso ogni anno è il mercato, con gastronomia e artigianato, giovedì e sabato. Nel programma di sabato, dalle 18, ci sarà il grande party dello skiopening, il "Music'n'Snow" con musica dal vivo nella Zischhitte. Inoltre ci sarà festa e party da venerdì a domenica, a partire dalle 15, con il dj Mauro nella "Kuhstall". Ma anche in numerose altre baite e rifugi della zona si festeggerà sabato e domenica, dalle 13 a sera, con tanta musica.

Nel comprensorio Hochzeigert, nella Pitztal, per l'apertura della stagione salirà sul palcoscenico il cantante Wincent Weiss, con i suoi hit „Feuerwerk“ o „Musik sein“, che il pubblico italiano non conosce, ma che hanno conquistato il cuore di tanti fan in Germania e Austria. Weiss e la sua band si esibiranno sabato, a partire dalle ore 14.30, sul palcoscenico open-air a 2.000 metri d'altitudine nel comprensorio sciistico dell'Hochzeiger. Il concerto del cantante tedesco sarà preceduto alle 13.30 dai dj di Ö3-disco e anche dopo Weiss la festa continuerà con un party animato sempre da Ö3-disco.

Nel comprensorio sciistico Schlick 2000 (Fulpmes) l'inizio della stagione sciistica sarà festeggiata... sciando. Sono in programma, infatti, test di sci e allenamento gratuito, con possibilità di provare l'attrezzatura più nuova. Ma è previsto anche un party con dj al ristorante panoramico Kreuzjoch.

 

NELLA FOTO, i festeggiamenti di apertura della scorsa stagione a Serfaus-Fiss-Ladis.

_____________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

Venerdì si inaugura la stagione a Pramollo, la grande novità è l'eliski

$
0
0

sciare III (c)nassfeld.at - CopiaNon capita ogni anno, ma qualche anno capita: Pramollo/Nassfeld inaugurerà venerdì la sua stagione invernale e c'è già tanta neve, da un minimo di 70 centimetri fino addirittura a 120 alle quote più alte. L'annuncio è stato dato ieri a Udine da Livio Fedrigo, uno dei due albergatori italiani del polo sciistico al confine tra Friuli e Carinzia, nel corso della consueta conferenza stampa di presentazione della stazione turistica.

Altre volte in passato analoghe conferenze erano avvenute in situazioni di quasi emergenza, con poca neve, per lo più sparata dai cannoni. Questa volta, invece, madre natura ha fatto il suo dovere. Significa dunque che il cambiamento climatico non c'è e che la storia del riscaldamento terrestre è appunto una storia? Purtroppo no. Questa volta è andata bene (e andrà probabilmente meglio, perché le temperature sono in calo), ma il rischio è stato grosso, perché la scorsa settimana è piovuto fin oltre i 1500 metri di altitudine, dilavando la neve caduta in abbondanza nei giorni precedenti.

Senza quel rialzo delle temperature e senza tutta quell'acqua – ci ha detto Fedrigo – avremmo avuto 4 metri di neve, come ai vecchi tempi. Invece ci si dovrà accontentare di un po' di meno, ma in quantità comunque sufficiente per poter mettere in funzione tutti i 30 impianti di risalita e tutte le piste di Pramollo (tranne quella che scende a valle fino Tröpolach). È la prima volta da anni che già al primo giorno della stagione si potrà sciare sull'intero comprensorio e non soltanto su quattro piste e questo è un segno di buon auspicio. Così come è di buon auspicio che proprio mercoledì sia riaperta al traffico la strada che sale da Pontebba, attualmente chiusa per i lavori di consolidamento nel tratto delle gallerie.

La stagione si prolungherà fino al lunedì di Pasqua, che quest'anno cade il 13 aprile, e gli operatori confidano molto sulle presenze stanziali, che finora sono state sempre in aumento. Nella stagione invernale precedente Pramollo e le località a valle sul versante carinziano (da Tröpolach al Presseggersee) si sono registrati quasi 800.000 pernottamenti, con una crescita dell'1,5%. A parte le presenze austriache (223.991 pernottamenti), il contributo maggiore è venuto come sempre dagli ospiti tedeschi (187.445), seguiti da cechi (80.776), ungheresi (64.259), croati (27.206), olandesi (23.519), slovacchi (23.023).

Noi arriviamo soltanto ottavi, con 22.908 pernottamenti, in calo del 9,9% rispetto all'anno precedente. Ma le presenze italiane a Pramollo sono soprattutto dei pendolari del fine settimana, che sfuggono alle statistiche. Anche il loro numero, tuttavia, è calato lo scorso anno. Le ragioni? Da un lato le nostre difficoltà economiche, dall'altro l'aumento dei costi di una giornata sulla neve.

A Pramollo quest'anno lo skipass giornaliero per un adulto, in alta stagione, costerà 49 euro, un euro in più rispetto allo scorso anno (+2%). Ma i gestori degli impianti di risalita avrebbero voluto introdurre un aumento maggiore, se non fossero stati frenati dalla soglia psicologica dei 50 euro. Quest'anno sono rimasti ancora sotto, ma il prossimo anno lo scavalcamento sarà inevitabile. La gestione degli impianti e delle piste costa sempre di più, soprattutto a causa della carenza di neve.

La programmazione dell'innevamento è diventata un'ossessione. Basti dire che quest'anno tutte le risorse disponibili (9,8 milioni di euro) sono state destinate non all'ammodernamento degli impianti, ma al potenziamento della rete di produzione di neve artificiale. Attualmente Pramollo può contare su 420 cannoni sparaneve, che garantiscono la copertura dell'intero demanio sciabile di 110 chilometri, che fanno del polo carinziano uno dei dieci più importanti dell'Austria.

Nel corso della conferenza stampa l'offerta di Pramollo è stata presentata da Sonja Kucher, dell'ufficio turistico di Hermagor. Ha parlato delle piste e degli impianti, ma anche dei 25 rifugi e baite di ristoro situati lungo le piste, di 80 chilometri di tracciati per il fondo a valle, di 55 chilometri di itinerari per escursioni con le ciaspole. E poi soprattutto ha parlato delle molteplici offerte di soggiorno per gli ospiti. Impossibile entrare nei dettagli (ma chi è interessato a conoscerli troverà tutte le informazioni nel sito web del polo). In linea di massima si può dire che la tendenza è di agevolare nei prezzi chi si ferma nel comprensorio di Pramollo per più giorni e che per i genitori con bambini vi sono molte opportunità di far sciare i loro figli gratis o quasi.

Non si trova nel sito web, ma è forse la novità più interessante di quest'anno, l'offerta di eliski, già testata nella scorsa stagione, ma ora annunciata in forma ufficiale. Un elicottero di Elifriuli preleva gli sciatori nella zona di Passo Pramollo, in prossimità dell'hotel “Da Livio”, e li porta sulle cime circostanti, dal monte Cavallo allo Zermula, dal Pizzul alla Creta d'Aip, che promettono indimenticabili discese freeride in neve vergine, accompagnati da guide alpine e maestri di sci.

Le uscite sono previste al mercoledì e al sabato, condizioni di neve e meteo permettendo. Se non si dispone dell'attrezzatura necessaria, potrà essere noleggiata sul posto. La prima volta è richiesto un test sugli sci da effettuare alla vigilia. Prezzi e condizioni sono specificati nel sito web Heliski Alpe Adria. Il problema principale probabilmente sarà la lingua: il sito è soltanto in tedesco e le guide – Alex Huber, Christian Sölle e Sepp Szöke – sono austriache.

_____________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Momenti magici ed emozioni notturne nella Carinzia innevata

$
0
0

La Carinzia sostiene che vi sono ben “undici buoni motivi” per andare alla scoperta del Land. Ieri ne abbiamo indicato cin19.12.08 Inverno in Carinzia - Copiaque e oggi completiamo il giro, soffermandoci sugli altri sei.

NATURA MAGICA. Avete mai sentito parlare dei “Momenti magici” della Carinzia? Si tratta di escursioni, da una o mezza giornata, alla scoperta della fauna e della flora che caratterizza la sconfinata natura della regione che si snoda tra monti e laghi attraversando luoghi incontaminati di mistica bellezza. Accompagnati da una guida ci si immerge per alcune ore nel mondo sorprendente e autentico dell’ambiente naturalistico di questi luoghi. La scelta spazia dalle escursioni con le ciaspole, per avvistare gli stambecchi, all’osservazione delle stelle nel parco naturale del Weissensee, dalle tracce dell’antico artigianato e alla produzione di cosmetici naturali.

ESCURSIONI SUGLI SCI. Il boom dello scialpinismo ha contagiato anche la Carinzia. Sul suo portale scialpinistico si trovano oltre 160 itinerari, tra i quali spicca una vera particolarità: il Nockberge-Trail, un trekking con gli sci ai piedi che collega cinque zone sciistiche: Katschberg, Innerkrems, Turrach, Falkert e Bad Kleinkirchheim/St. Oswald. Si tratta del19.12.08 Carinzia, inverno 2 - Copia primo trail scialpinistico prenotabile online tutto l’anno. Suddiviso in quattro tappe giornaliere, l’itinerario è adatto per scialpinisti preparati e ben allenati, che preferiscono evitare impegnativi passaggi alpinistici. 

Ogni tappa prevede fino a sei ore di marcia, ma lungo l’itinerario sono presenti impianti di risalita che consentono di risparmiare diversi metri di dislivello per tappa. Tra le unicità del percorso c’è anche il fatto che lungo il Nockberge-Trail non si dorma nelle camerate dei rifugi, come è consuetudine in tanti altri itinerari scialpinistici di più giorni, ma in lussuosi wellness hotel, dove si gusta la gastronomia dell’Alpe Adria. In estate, invece, il Nockberge-Trail può essere esplorato anche a piedi.

19.11.24 Sölden, funivia Gaislachkogelbahn, ristorante Iceq - Copia EMOZIONI NOTTURNE. In Carinzia le giornate invernali sono piene di divertimento, avventura ed emozionanti esperienze. Anche quando il sole tramonta alle spalle delle montagne ci sono ancora motivi per emozionarsi. Qui chi ha voglia di insolite avventure notturne può trovare ciò che cerca, sfruttando, per esempio, una delle piste da sci aperte anche dopo il tramonto, come a Bad Kleinkirchheim e a Nassfeld/Pramollo, oppure durante una gita di sci alpinismo con le lampade frontali sul Dreiländereck. Diverse località invece propongono escursioni con le ciaspole al chiarore della luna piena, ad esempio sul monte Dobratsch, o divertenti discese notturne in slittino come al Katschberg, sulla Turrach e a Innerkrems. Infine, emozioni del tutto nuove attendono gli ospiti alle Kärnten Therme di Villaco durante le “notti di sauna con la luna piena” (“Vollmond-Saunanächte”).

COSE MAI VISTE. Voglia di provare qualcosa di nuovo? Esperienze insolite si possono fare sul Weissensee (immersioni sotto la superficie ghiacciata del lago) e ad Heiligenblut e a Nassfeld-Pramollo. In quest'ultima località si tr19.12.08 Katschberg, Avvento 2 - Copiaova anche un centro dedicato agli “sport invernali insoliti”, dove è possibile provare la snowbike (accessibile anche a Bad Kleinkirchheim, sul Weissensee o al Dreiländereck), l’hammerhead, lo snowtrike e il minibob. Esperienze più tranquille sono i trekking in compagnia di simpatici lama, per esempio nella zona sciistica di Nassfeld/Pramollo, o una romantica gita in carrozza trascinata dai cavalli a Nassfeld/Pramollo e al Katschberg.

19.12.08 Carinzia, inverno, gastronomia - CopiaCUCINA SEDUCENTE. Nelle stazioni di sport invernali, ma anche direttamente sulle piste da sci, ristoranti, trattorie e rifugi invitano a soste ristoratrici. Molti di questi locali seducono gli ospiti con specialità tipiche della Carinzia, in buona parte conformi alla filosofia “slow food”. Quasi in ogni angolo della Carinzia si trovano particolarità gastronomiche nate dalla passione e dalla cura per i prodotti locali. Coltivare un rapporto rispettoso con la natura e con le sue preziose risorse, promuovere la sostenibilità e tutelare la varietà dei sapori locali sono valori ben radicati nella regione.

Fra le specialità tipiche della cucina carinziana ci sono i tortelloni carinziani, (Kärntner Käsnudel), la trota di lago carinziana, (Kärntner Laxn), la tipica merenda al tagliere “Brettljause”, che può essere farcita per esempio con formaggio e speck della valle Gailtal, le specialità a base di selvaggina della zona, l’agnello del Grossglockner, (Glocknerlamm), la carne bio di oca, il pane contadino della Lesachtal, patrimonio mondiale dell’ Unesco, i tortelloni alle pere secche con burro al miele (Kletzennudel) e il Reindling, una focaccia lievitata con zucchero, uva sultanina e cannella. Da non dimenticare infine l’acquavite al pino cembro fatta in casa, (Zirbenschnaps).

* * *

WINTER CARD. È disponibile la “Winter Kärnten Card”, ideale compagna di viaggio per muoversi in Carinzia. Nella card sono comprese tranquille escursioni con le ciaspole, risalite lungo le montagne ricoperte di neve, la vista dei panorami dalla Pyramidenkogel, l’offerta culturale dei musei, le funivie e tanto altro. Tutto questo fa parte dell’offerta della Winter Kärnten Card in vendita a partire da 29 euro. Per ulteriori informazioni: www.kaerntencard.at

 

Per informazioni: www.carinzia.at.

[Contributo di Kärnten Tourismus]

_____________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Pramollo. Scia sulla pista chiusa e “inciampa” nel cavo di un battipista

$
0
0

19.12.12 Infortunio Pramollo con cavo gatto della neveUno sciatore di Pontebba (Udine) è rimasto vittima di un infortunio a Pramollo-Nassfeld. È accaduto alle 18 dell'altro ieri, quando ormai era buio e le piste erano chiuse agli sciatori, per consentire ai gatti della neve di andare su e giù per preparare il manto nevoso per il giorno dopo. L'incidente è accaduto nella zona della Garnitzen Alm, all'estremità orientale del comprensorio di Pramollo, tra il Gartnerkofel e il monte Corona, quando gli impianti di risalita era chiusi ormai da un'ora.

Non si sa che cosa ci facesse lì così tardi lo sciatore pontebbano. Mentre scendeva lungo la pista è incappato in uno di quei cavi di acciaio ancorati al terreno a cui si appendono i battipista per risalire i pendii più ripidi, senza dover scavare nella neve con i cingoli. La fune metallica si trovava a 10-20 centimetri di altezza sopra il manto nevoso e, a causa del peso del battipista che vi era agganciato, era tesa come una corda di violino.

Difficile vedere quel cavo nel buio, ma il punto di ancoraggio era segnalato da un faro di luce arancione ruotante, come quello sui tettucci delle auto della polizia. Inoltre una scritta lampeggiante rossa informava che la pista era chiusa (“Gesperrt”). Lo sciatore pontebbano è stato bloccato dal cavo a metà gamba, per essere catapultato in avanti di molti metri.

I lavori di preparazione della pista sono stati sospesi e sono stati mobilitati i soccorsi. Sul posto è giunto un medico, che ha prestato allo sciatore italiano le prime cure. Poi l'infortunato è stato trasferito all'ospedale di Villaco. Al medico che lo ha visitato le sue condizioni sono apparse gravi, ma si è trattato di una valutazione fatta sul posto, in condizioni di disagio (anche per il buio). Non si sa se il primo giudizio sia stato poi confermato dall'ospedale, perché le fonti sanitarie mantengono sui loro pazienti il massimo riserbo.

Al di là delle lesioni subite dallo sciatore, la sua scelta di scendere lungo la pista dopo l'orario di chiusura, ha creato non pochi problemi agli operatori del posto. Il lavoro di preparazoione del manto nevoso è rimasto bloccato per alcune ore, coinvolgendo più persone, tanto che i responsabili non escludono di promuovere un'azione legale nei confronti dell'italiano, per chiedere un risarcimento dei danni.

 

NELLA FOTO, uno dei battipista impegnati nella preparazione del demanio sciabile di Pramollo nelle ore notture.

_____________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Pramollo si prepara a ospitare la gara di sci più lunga del mondo

$
0
0

20.03.03 Pramollo Nassfel Schlag das Ass, Batti il campioneLa neve non manca a Pramollo-Nassfeld e, anche grazie alle recenti nevicate, si mantiene a un metro di altezza costante sulle piste, con 30 centimetri caduti ieri. Le temperature, con inversione rispetto ai giorni scorsi, si sono abbassate. È con queste premesse e con questo panorama che qui si continua a sciare e ci si prepara a “Schlag das Ass”, riconosciuta ufficialmente nel 2010 come la gara più lunga del mondo dal Guiness dei primati. “Schlag das Ass” tradotto letteralmente significa “batti l'asso” ovvero “batti il campione”. Ma in tedesco acquista un significato speciale, perché “Ass” è anche l'abbreviazione di Assinger, ovvero Armin Assinger, ex campione di sci di queste parti, che poi ha fatto carriera come conduttore televisivo. È stato lui l'ideatore della gara più lunga del mondo di Pramollo-Nassfeld.

Schlag das Ass” è in programma da venerdì a sabato prossimi. La gara, posticipata di qualche mese rispetto alle edizioni precedenti per godere di maggiori ore di luce, coinvolgerà l’intero comprensorio in un percorso di quasi 26 chilometri con un dislivello complessivo di 6.400 metri, attraverso 9 delle piste principali con diversi livelli di difficoltà.

La giornata di venerdì sarà dedicata al sopralluogo e all'ispezione delle piste da parte dei partecipanti. Sono attesi oltre 800 atleti dilettanti che partiranno a gruppi di 20, con intervalli di 2 minuti. Oltre la passione e il desiderio di vincere, sono richieste resistenza, tecnica, forza, qualità necessarie per conquistare il "Trofeo Nassfeld", con una sfida al decimo di secondo. Come ogni anno sarà presente anche Armin Assinger.

L’iscrizione è aperta dai 16 anni di età compiuti. Informazioni dettagliate sulle regole della gare, sulle manifestazioni di contorno e sugli orari sono disponibili al link www.schlagdasass.at.

* * *

AGGIORNAMENTO CORONAVIRUS. Il numero delle persone contagiate in Austria è salito fino a ieri sera a 18, di cui due residenti in Stiria. Si tratta di un uomo di 43 anni di Graz, che nei giorni scorsi aveva avuto contatti con la donna contagiata durante una vacanza nel Nord Italia. L'altra persona contagiata della Stiria è una donna di 59 anni della Murztal, anche lei reduce da una vacanza in Italia. In altre parole, dei 18 austriaci colpiti dal Coronavirus, 17 hanno ricevuto il contagio direttamente o indirettamente dall'Italia. L'unico di cui non si conosce la provenienza del virus l'avvocato di 72 anni ed è il solo ricoverato all'ospedale "Kaiser Franz Josef", per la precarietà delle sue condizioni, mentre tutti gli altri presentano sintomi lievi e sono ricoverati in casa. Altre 350 persone sono in quarantena nelle loro abitazioni.

_____________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Pramollo. Due ospiti di un hotel azzannati nel sonno da una volpe

$
0
0

20.07.21 Hotel Gartnerkofel, Pramollo-Nassfeld - CopiaCi aspettavamo un incontro ravvicinato con l'orso. O l'arrivo di qualche cinghiale. O ancora l'assalto di un lupo, la cui presenza è ormai segnalata anche in Austria. Invece a farci visita – si fa per dire – è stata una volpe. Meno pericolosa dei “colleghi” menzionati sopra, ma non meno intrusiva.

Ne sanno qualcosa due turisti ospiti in questi giorni di Nassfeld-Pramollo, il polo turistico al confine con il Friuli noto a tutti per le piste di sci, ma che attrae ospiti anche d'estate. Attrae ospiti, ma evidentemente anche volpi.

Una di queste intorno all'1.30 della scorsa notte si è introdotta attraverso una finestra aperta nella stanza dell'hotel Gartnerkofel, dove dormiva un vacanziero di 51 anni, giunto dalla Bassa Austria. L'animale lo ha raggiunto nel letto, morsicandolo in due punti della gamba sinistra.

L'uomo si è svegliato di soprassalto ed è riuscito a cacciare dalla stanza la volpe che, a differenza di orsi, cinghiali e lupi, si lascia convincere più facilmente. L'animale è uscito dalla stessa finestra per la quale era entrato, ma non si è dato per vinto. Ha solo cambiato balcone, trovando un'altra finestra aperta ed entrando così anche in quella stanza.

All'interno si trovava da solo un bambino di 10 anni, venuto a Pramollo in vacanza dalla Stiria, con i propri genitori. Dormiva beatamente, quando ha sentito la volpe morderlo al tallone della gamba destra. Ovviamente non ha capito immediatamente quel che stava succedendo, ma si è messo a strillare con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Dalla camera adiacente è accorso il padre e nel trambusto che è seguito anche questa volta la volpe ha preferito dileguarsi nel buio della notte.

A quel punto mezzo hotel era sveglio. Alle due “vittime” dell'aggressione sono state prestate le prime cure. Per il bambino è stato necessario accompagnarlo in un ambulatorio medico di Hermagor. A entrambi è stato somministrato il vaccino, per l'eventualità che la volpe fosse affetta da rabbia, condizione che peraltro gli esperti della zona ritengono molto improbabile.

Bruno Mauer, responsabile della caccia nel mandamento, ha dichiarato all'Orf che un simile comportamento di una volpe è del tutto inconsueto. Lo si spiegherebbe solo considerando che probabilmente l'animale è della zona ed è abituato alla presenza umana e forse gironzola spesso intorno agli hotel in cerca dei resti di cibo della cucina.

 

NELLA FOTO, l'hotel Gartnerkofel di Pramollo-Nassfeld, visitato l'altra notte da una volpe.

__________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.


Nella prossima stagione invernale lo skipass a Pramollo costerà 51 euro

$
0
0

20.09.28 Pramollo-Nassfeld, seggioviaDalla prossima stagione sciistica lo skipass a Pramollo-Nassfeld, in alta stagione, costerà 51 euro. Sarà superata così per la prima volta la soglia di grande impatto psicologico dei 50 euro. Non è una sorpresa. Se ne parlava già lo scorso anno, ma gli operatori degli impianti di risalita avevano fatto l'impossibile per tenere le tariffe sotto quota 50. Lo skipass più costoso, così, era stato venduto a 49 euro.

Ma già nello scorso novembre Klaus Herzog, proprietario di alcune seggiovie a Pramollo e capo del gruppo impianti funiviari nella Camera dell'economia, aveva previsto l'aumento per quest'anno. E così è stato.

Le ragioni sono riconducibili ai costi in aumento. Non tanto per far girare seggiovie e cabinovie (i cui costi di gestione potrebbero risultare alla fine diminuiti, grazie al minor prezzo del gasolio), quanto per la messa in funzione degli impianti di innevamento artificiale.

Una volta l'uso dei cosiddetti “cannoni della neve” rappresentava un'eccezione. Si sparava neve artificiale soltanto nei rari periodi dell'inverno in cui era nevicato poco e soltanto per coprire i tratti di pista più esposti al logorio. Oggi, al contrario, si incomincia a sparare prima ancora che la stagione turistica abbia inizio e si continua a farlo in tutte le successive settimane, perché in pratica la neve è diventata merce rara, specie alle quote più basse, causa il riscaldamento terrestre. E la neve artificiale, ovviamente, non arriva gratis.

Come reagiranno i turisti al rincaro? Arriveranno ancora o rinunceranno alla vacanza sulla neve? Va detto che lo skipass a 51 euro rappresenterà una novità per Pramollo e per la Carinzia, ma già nella precedente stagione in 28 altri poli sciistici austriaci, dal Vorarlberg al Salisburghese, quella soglia era stata raggiunta. Naturalmente ciò era accaduto nelle località più rinomate dell'Austria, da Kitzbühel all'Arlberg, da Ischgl a Sölden, dove con lo stesso skipass si può sciare su centinaia di chilometri di piste.

In Carinzia nella prossima stagione lo skipass a 51 euro sarà venduto soltanto a Pramollo e a Bad Kleinkirchheim. Delle altre stazioni sciistiche non si conoscono ancora le tariffe, ma saranno sicuramente inferiori, come lo sono sempre state. Sono comunque prezzi proposti per una clientela meno danarosa. Come si comporterà questa clientela di fronte all'aumento?

I fattori che condizionano questa decisione sono molti e quest'anno potrebbe esserci uno in più: il fattore Covid-19. Proprio l'altro ieri la Germania ha dichiarato “area rischio” l'intero Land Tirolo, per l'alto numero dei contagi. Significa che i tedeschi che vorranno andarci, al ritorno in patria dovranno esibire un test negativo o sottoporsi a una quarantena. Sono elementi di dissuasione molto convincenti, che potrebbero indurre alcuni a cambiare rotta e a puntare sulla Carinzia, dove i contagi attualmente sono molto bassi.

Ma, come abbiamo visto, gli scenari possono cambiare rapidamente e nessuno sa come sarà l'epidemia in novembre, ma nemmeno tra una settimana. Proprio nei giorni scorsi a Hermagor sono stati registrati 13 contagi da Covid-19: un giovedì, gli altri 12 sabato. Sono riconducibili in parte all'accompagnamento a valle di vacche da un alpeggio e in parte ad alcune feste private. Dall'analisi dei contatti, il virus risulterebbe importato dalla Stiria. Cento persone sono attualmente in quarantena.

Finora il distretto di Hermagor era stato risparmiato dal Coronavirus. Dall'inizio dell'anno non un solo caso era stato registrato. Questi 13 di venerdì e sabato sono i primi nella zona e proprio in questa zona si trova il polo sciistico di Pramollo. Quando si dice la combinazione!

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

Covid nella valle del Gail: chiusi un municipio e la stazione dei pompieri

$
0
0

20.10.01 TransumanzaMai prendere sottogamba il Covid-19! Quanto insidioso sia il virus lo dimostrano i recentissimi contagi nella Gailtal, la valle carinziana addossata al confine carnico con l'Italia, tra Hermagor e Kötschach-Mauthen, facilmente raggiungibile attraverso i passi di Pramollo-Nassfeld e di Monte Croce.

I casi fino a ieri mattina erano soltanto 24, che nel corso della giornata sono saliti a 35. Ma ciò che colpisce non è il loro numero, ma la subitaneità con cui il virus si è diffuso in un'area che finora ne era stata completamente risparmiata.

Come è noto, la Carinzia è stata ed è tuttora un Land “verde”, ovvero con un numero di contagi molto basso in assoluto e in rapporto agli altri Länder. E in Carinzia il distretto di Hermagor poteva considerarsi fino allo scorso weekend addirittura “verdissimo”, essendo stato risparmiato del tutto dall'epidemia: zero casi anche nel mesi più turbolenti della prima ondata.

20.10.01 Municipio Kötschach-MauthenPoi d'improvviso lo scorso venerdì il Covid-19 bussa alla porta, quando ormai molti hanno abbassato la guardia, convinti che il peggio sia passato e abbindolati dai tanti che dicono che il virus sia un'invenzione, non più minacciosa di una normale influenza. Ed è così che tra venerdì e sabato a Würmlach, nel territorio comunale di Kötschach-Mauthen, si è festeggiata la transumanza.

Le vacche lasciano gli alpeggi, dove hanno trascorso l'estate, e scendono a valle in pompa magna, inghirlandate dalla testa alla coda, come è d'obbligo in questa tradizionale festa d'autunno. Anche i mandriani sono vestiti a festa, perché quando si arriva in paese, accolti dalla banda, l'evento va celebrato in comunità, con musica, danze e boccali di birra.

Ed è così che l'insidioso virus arrivato da chissà dove ha trovato aperte quelle porte che finora erano rimaste chiuse. Dallo scorso weekend Würmlach – finora nota dalle nostre parti soltanto per essere stato il bastione della resistenza contro l'elettrodotto per Somplago – è nota anche per il focolaio di coronavirus che vi si è acceso: un contagio venerdì, altri 12 sabato, 24 ieri mattina, 35 nel pomeriggio.

Al di là del numero delle persone risultate per ora infette (e delle quasi 200 poste in quarantena), colpiscono i danni collaterali che hanno semiparalizzato la valle. Il sindaco di Kötschach-Mauthen, Josef Zoppoth, molti consiglieri e impiegati comunali sono in quarantena. Il municipio ora e chiuso e vengono prestati solo i servizi che possono essere erogati on line. In quarantena anche i vigili del fuoco volontari di Würmlach (poco male, in caso di incendio o alluvioni accorreranno i colleghi di Hermagor).

A causa di un'altra infezione, che sembra non collegata con la festa per la transumanza di Würmlach, è stata rilevata nell'Istituto commerciale professionale di Hermagor. La scuola rimane aperta, ma una classe è stata posta in quarantena. Un altra classe è stata chiusa ieri nella scuola elementare di Gundersheim, sempre nel distretto di Hermagor. La notizia è stata data nel pomeriggio dall'ufficio stampa del Land.

Il sindaco Zoppoth si sente impotente. Al Comune – lamenta – la legge non conferisce alcun potere per acquisire informazioni sulla diffusione dei contagi, sugli ammalati, sulla formazione di focolai. Non muove accuse ai responsabili sanitari della valle, che “hanno fatto un lavoro straordinario”, ma serve un intervento a livello federale che consenta alle amministrazioni comunali di agire.

C'è, ovviamente, preoccupazione per i contagi nella valle, ma anche per le ripercussioni che potranno avere sulla stagione turistica invernale non molto lontana. Nassfeld-Pramollo si trova da queste parti e l'afflusso di sciatori sulle piste in quota porta enormi benefici anche agli hotel, alle pensioni, alle piscine termali che si trovano a valle. Torneranno a Natale, anche se in zona circola il Covid-19?

 

NELLE FOTO, il festoso rientro delle vacche dall'alpeggio e il municipio di Kötschach-Mauthen, chiuso per Covid-19.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

L'Austria pronta a calzare gli sci e a Ischgl riapre l'après-ski "Kitzloch"

$
0
0

20.05.29 Ischgl-Tirol, apres-ski Kitzloch - CopiaDi questi tempi, in anni passati, Pramollo-Nassfeld aveva già tenuto a Udine la sua tradizionale conferenza stampa di presentazione della stagione turistica invernale. Il polo sciistico carinziano, al confine con l'Italia, ha bisogno degli ospiti del Paese frontaliero. Non sono clienti stanziali che occupano gli alberghi – quelli arrivano dalla Germania, dalla Cechia, dalla Slovacchia – ma pendolari del sabato e della domenica, che comprano lo skipass giornaliero, riempiono i vuoti nei giorni del cambio degli ospiti settimanali e contribuiscono a far quadrare i conti delle società degli impianti di risalita.

Quest'anno la conferenza stampa non è stata nemmeno annunciata. “Attendiamo informazioni certe sull'apertura della stagione – ci ha spiegato al telefono Livio Fedrigo, proprietario dell'hotel Wulfenia, uno dei due alberghi di Pramollo, in territorio italiano – Siamo fiduciosi di poter lavorare, ma non vogliamo fare annunci che potrebbero essere smentiti nel giro di poche ore”.

L'Austria, a differenza dell'Italia e di alcuni altri Paesi europei (Germania, Francia), non vuole rinunciare al turismo invernale, che contribuisce in misura significativa all'economia del Paese, soprattutto in alcuni Länder occidentali. Ma mentre il Vorarlberg e il Tirolo sono ancora incerti su quando ripartire, la Carinzia vorrebbe farlo subito, neve e temperature permettendo.

Il turismo in Vorarlberg e in Tirolo dipende molto dalle presenze straniere. Se non ci sono voli internazionali e se alcuni Paesi dichiarano l'Austria a rischio (che significa obbligo di quarantena per chi ci viene), quelle presenze potrebbero svanire. Molti posti letto rimarrebbero vuoti e anche gli impianti di risalita sovradimensionati viaggerebbero con pochi passeggeri. A questo punto, meglio tenere tutto chiuso, in attesa di tempi migliori, e continuare a percepire il sussidio pubblico, che qui è pari all'80% del reddito percepito l'anno precedente. Ad Axamer Lizum, stazione sciistica non lontana da Innsbruck, la società degli impianti aveva annunciato già ai primi di ottobre l'intenzione di lasciare ferme seggiovie e telecabine.

In Carinzia, al contrario, si vorrebbe partire subito. Il governatore Peter Kaiser (Spö) è d'accordo con il cancelliere Sebastian Kurz (Övp) sulla necessità di aprire la stagione invernale, “tanto più che da noi – ha fatto notare – la maggior parte degli impianti di risalita sono seggiovie e skilift, ossia impianti aperti, dove il pericolo di contagio è minimo”. In effetti, Kaiser ha ragione: in Carinzia telecabine e funivie, dove gli sciatori sono costretti a viaggiare al chiuso, rappresentano appena il 15% delle strutture di trasporto. Basti pensare che a Pramollo esiste una sola telecabina: quella che sale dal fondovalle.

In attesa del via da Vienna in Carinzia si sta già lavorando, nell'ipotesi che si possa “aprire le danze” il 18 dicembre. Il meteo non aiuta. C'è sole e c'è un'inversione termica, con temperature basse a valle e sopra lo zero alle alte quote. I cannoni della neve sparano sui tronchi inferiori delle piste, in attesa che la situazione termica cambi e che anche qualche nevicata naturale dia una mano.

* * *

Il presidente del consiglio italiano è contrario invece alla riapertura della stagione sciistica. La ritiene un'imprudenza che potrebbe costarci in gennaio-febbraio una nuova ondata dell'epidemia, mentre gli ospedali e il personale sanitario sono allo stremo. Reinhold Messner gli ha dato ragione: “Non si possono sacrificare migliaia di vite – ha detto – per avere il consenso di chi pretende di comportarsi come se il virus non uccidesse più”.

Anche il presidente della Baviera, Markus  Söder, si è detto pienamente d'accordo con Conte, ritenendo che la riapertura degli impianti di sci comporti un rischio troppo grande. Angela Merkel, da Berlino, gli ha dato ragione. Della stessa opinione il presidente francese Emmanuel Macron, orientato non ad annullare l'intera stagione dello sci, ma a rinviarne l'inizio a gennaio, tenendo conto dell'evoluzione dell'epidemia.

L'Austria, invece, come abbiamo scritto ieri, è per il via libera. Alla proposta di Conte di raggiungere un'intesa a livello europeo per tenere chiuse le piste in tutti i Paesi ha reagito con una controproposta dal sapore vagamente populista: se l'Ue vuole che i poli sciistici rimangano chiusi, ci risarcisca il danno che subiranno le nostre aziende. Il concetto è stato espresso dal ministro delle Finanze, Gernot Blümel, e dalla ministra del turismo, Elisabeth Köstinger

Perché la proposta ha il sapore populista? Perché rispolvera l'immagine di un'Europa matrigna che impone i suoi diktat all'Austria, mentre invece non è così. Bruxelles non potrebbe mai costringere l'Austria ad annullare la sua stagione sciistica, come sia Blümel che Köstinger sanno bene. Proprio per questo Conte e poi Söder e Macron hanno parlato di un coordinamento a livello europeo, per evitare che alcuni Paesi aprano e alcuni no. Ma un coordinamento presuppone un'adesione volontaria.

L'Austria, quindi, è libera di fare quello che vuole. Potrà far partire i suoi impianti a fune e potrà incassare i 2 miliardi che vale per i suoi operatori la stagione invernale, incrociando le dita perché non si ripresentino focolai come quello di Ischgl. Se ciò accadrà, lo vedremo tra un paio di mesi.

Ma anche la Germania sarà libera di disporre il “Reisewarnung” nei confronti dell'Austria, ovvero dichiararla a rischio. Del resto, i numeri le danno ragione: l'indice dei nuovi contagi su 100.000 abitanti negli ultimi 7 giorni è 142 in Germania e 432 in Austria. E i protocolli di sicurezza annunciati lasciano alquanto a desiderare, perché non sono formalizzati in un'ordinanza, ma sono lasciati alla buona volontà e alla discrezionalità degli operatori turistici. Il che significa tutto e niente.

Se, per esempio, sulle telecabine potranno salire due o tre persone alla volta, anziché sei o più, chi imporrà il distanziamento nelle code che si formeranno ai cancelli di partenza? Non certo la polizia. Non ci sono poliziotti in numero sufficiente per questi controlli e non ci sono in particolare in questa stagione epidemica. Nei comandi e nelle stazioni di polizia in Carinzia gli agenti contagiati sono saliti a 75 (dai 56 di cui avevamo riferito qualche giorno fa) e altri 100 sono in quarantena per essere entrati in contatto con persone infette.

Casi del genere si registrano anche negli altri Länder, tanto che la Direzione di polizia dell'Alta Austria non ha più un proprio centralino per gestire le chiamate e ha dovuto delegare al centralino della Stiria questo ruolo cruciale. Il centralino carinziano funziona ancora, nonostante le 175 persone fuori combattimento, ma, se dovesse cedere, subentrerebbe quello di Salisburgo.

Intanto una buona notizia da Ischgl. L'après-ski bar “Kitzloch”, nel marzo scorso epicentro del focolaio che diffuse il virus in mezza Europa, ha riaperto ieri i battenti. Ci sembrava di aver capito che uno dei primi punti dei protocolli per la sicurezza fosse la chiusura di tutti gli après-ski, ma evidentemente avevamo capito male. O no?

NELLA FOTO, l'après-ski bar “Kitzloch” di Ischgl, in uno dei suoi momenti migliori. Rivedremo scene del genere anche nella prossima stagione?

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Poli sciistici, alla fine l'Austria seguirà l'esempio dell'Italia

$
0
0

20.11.03 Rudolf Anschober con grafici epidemiaL'Austria alla fine ci ha ripensato. Seguirà l'esempio di Italia, Germania e Francia e non aprirà i suoi poli sciistici, almeno fino a Natale. Poi lo farà innestando la marcia più bassa: impianti di risalita aperti, ma hotel, ristoranti e bar chiusi. In pratica, potranno sciare soltanto quelli del posto, portando con sé un panino, perché lungo le piste non troveranno dove ristorarsi. E, se le strutture ricettive rimarranno chiuse, verranno a mancare gli ospiti stranieri, che in alcuni Länder come il Tirolo, il Vorarlberg e parte del Salisburghese rappresentano il 90% delle presenze.

Anche Pramollo, il polo carinziano più vicino all'Italia, dovrà rassegnarsi a queste condizioni. Non potrà accogliere i turisti che arrivavano soprattutto da Germania, Cechia e Slovacchia e non potrà contare nemmeno su quelli dall'Italia, perché il nostro Paese, come è noto, dovrebbe mettere in quarantena chi attraverserà il confine, anche per poche ore, e poi farà rientro.

Insomma, per via del Covid-19 la stagione turistica invernale non sarà come quella degli anni passati, nemmeno per l'Austria. E non solo quella. In quasi tutti gli altri settori della vita sociale rimarranno le limitazioni introdotte dal “lockdown duro” di due settimane fa, con qualche modesto ammorbidimento, che è stato annunciato ieri in una conferenza stampa dal cancelliere Sebastian Kurz e da alcuni altri ministri del suo governo.

Le maglie saranno allargate soltanto su due fronti: quello delle scuole e quello del commercio. Da lunedì gli alunni di elementari e medie e i bambini delle materne torneranno nelle loro aule (con obbligo di mascherina anche durante le lezioni dai 10 anni in su). Gli studenti delle superiori e delle università continueranno a seguire le lezioni da casa, con eccezione per i maturandi: saranno gli unici a rientrare nelle aule, per prepararsi meglio alla prova di fine anno.

Sempre da lunedì potranno riaprire i negozi, rispettando le consuete prescrizioni (mascherina, distanziamento, non più di un cliente per 10 metri quadrati). Dicembre è il mese dei grandi acquisti e il governo non ha voluto che i commercianti perdessero questa opportunità, favorendo Amazon e le grandi multinazionali delle vendite online.

Per tutti gli altri settori sono confermate le limitazioni già previste dal precedente decreto, con qualche piccolo aggiustamento. Per esempio, riapriranno musei e biblioteche, ma per teatri, cinema ed altre istituzioni culturali se ne riparlerà dopo il 7 gennaio, tenendo conto dell'evoluzione dell'epidemia. I dati forniti ieri sono incoraggianti: i nuovi contagi sono scesi a 3.500, mentre all'inizio del lockdown erano oltre 6.000, e l'indice di riproduzione si mantiene allo 0,87. Il numero dei decessi invece resta preoccupante: ieri altri 121.

Una delle novità della conferenza stampa di ieri ci riguarda direttamente: da lunedì 7 dicembre al 10 gennaio chi rientrerà in Austria da Paesi a rischio dovrà sottoporsi a una quarantena di 10 giorni, con possibilità solo dopo il quinto giorno di fare un test e, se negativo, di accorciare la quarantena. L'Austria ha definito “a rischio” tutti i Paesi dove il numero di contagi per 100.000 abitanti nei precedenti 14 giorni è superiore a 100. L'Italia rientra quindi tra i Paesi a rischio. C'è da presumere, tuttavia, che i controlli di polizia saranno disposti soltanto ai valichi con la Slovenia, perché ciò che l'Austria teme soprattutto è il rientro dalle vacanze di Natale di immigrati dalla Serbia e da altri Paesi balcanici, che potrebbero portare con sé il virus.

 

NELLA FOTO, l'intervento del ministro della Salute, Rudolf Anschober, alla conferenza stampa di ieri, quando ha illustrato con grafici alla mano l'esplosione dell'epidemia in novembre, di gran lunga più grave che in marzo.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

È quasi certo, a Natale non si potrà sciare nemmeno in Austria

$
0
0

06.12.29 02 Pramollo-Nassfeld; Garnitzenalm - CopiaChi sperava di andare a sciare in Austria, non potendolo fare in Italia, deve mettersi il cuore il cuore in pace: ormai è quasi certo che anche oltre confine gli impianti di risalita rimarranno chiusi per Natale e probabilmente anche dopo. Nell'ordinanza emessa dal governo con le prescrizioni da osservare nelle festività natalizie è prevista, sì, l'apertura degli impianti nelle stazioni sciistiche, ma l'autorizzazione è subordinata a condizioni che i gestori ritengono di non poter soddisfare, perché troppo onerose o perché da qui al 24 dicembre manca il tempo per provvedervi.

Per giunta proprio oggi è annunciato un incontro tra il cancelliere Sebastian Kurz, il vicecancelliere Werner Kogler, il ministro della Salute Rudolf Anschober e i governatori di tutti i nove Länder, nel quale saranno concordate le misure da prendere subito dopo il Natale, alla luce dei dati sconfortanti relativi all'epidemia. I morti sono sempre più di cento al giorno (ieri addirittura 218), ma soprattutto nei nuovi contagi non si riesce a scendere sotto quota mille, che era considerata la soglia per allentare un po' le restrizioni. Di conseguenza un terzo lockdown rigoroso dal 28 dicembre è quasi scontato e dovrebbe riguardare anche lo sci.

Per l'Austria in questo settore si tratta di una svolta a 180 gradi. Fino a un mese fa l'avvio della stagione turistica invernale era data per certa e alla proposta di Italia, Germania e Francia di una decisione a livello europeo in senso contrario, per evitare un pendolarismo di sciatori da un Paese all'altro, il governo di Vienna aveva reagito con fastidio. La ministra per il Turismo, Elisabeth Köstinger, e quello delle Finanze, Gernot Blümel, avevano addirittura preteso un risarcimento da Bruxelles, qualora vi fosse stato un veto dell'Ue.

Quel veto non c'è stato – né poteva esserci, non rientrando tra le competenze dell'Unione – ma l'Austria è stata costretta lo stesso a cambiare idea dal numero impressionante dei contagi, che nel solo mese di novembre avevano causato 2.000 decessi (su un totale di poco meno di 5.000). Da ciò la decisione di consentire la riapertura degli impianti sciistici a partire dal 24 dicembre, ma non degli alberghi e dei ristoranti. In altre parole, si poteva andare a sciare per un giorno e tornare a casa la sera. Quindi, impossibile accogliere ospiti dall'estero (che in Tirolo e Vorarlberg rappresentano l'80%), ma solo pendolari.

L'ordinanza natalizia dei giorni scorsi ha peggiorato la situazione. Dispone che sugli impianti di risalita con cabine chiuse, ma anche su seggiovie con sedili protetti da cupolotti in plexiglas, possa essere occupata soltanto la metà dei posti a sedere. Le società degli impianti, inoltre, dovranno elaborare un'”analisi dei rischi” di contagio, indicando le misure per neutralizzarli.

Sono provvedimenti, in particolare il secondo, inattuabili a meno di una settimana dall'apertura degli impianti. Lo ha dichiarato Manuel Kapeller-Hopfgartner, gestore delle seggiovie della Gerlitzen Alpe (sopra Villaco) e rappresentante di tutte le società di impianti della Carinzia. Ha definito “una farsa” l'ordinanza governativa.

Ancor più pesante il giudizio di Franz Hörl, albergatore della Zillertal (Tirolo) e capogruppo delle società impiantistiche nella Camera dell'economia. Anche lui ha considerato assurde le condizioni poste dal governo, tanto da “non poter più raccomandare ai suoi rappresentati di mettere in funzione gli impianti”.

Con queste premesse e con il probabile annuncio dell'imminente lockdown, è quasi scontato che il 24 dicembre seggiovie e telecabine rimarranno ferme. Inutile preparare chilometri di piste, inutile mettere in moto gli impianti per farli girare con metà passeggeri, mentre gli alberghi sono chiusi e c'è la prospettiva di dover chiudere baracca già dopo quattro giorni.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

“Lockdown duro” fino al 24 gennaio per poi ritornare alla normalità

$
0
0

Ban20.12.19 Vienna, MariahilfstrasseAlla fine anche l'Austria fa ritorno al “lockdown duro”, il terzo, dopo quello di primavera e dopo quello d'autunno durato fino al 6 dicembre. L'alleggerimento delle misure deciso alla vigilia dell'8 dicembre – festa dell'Immacolata e soprattutto festa dello shopping – e delle settimane dell'Avvento ha fatto risalire immediatamente il numero dei nuovi contagi e dei decessi. Da ciò la brusca retromarcia decisa ieri all'unanimità dal governo e dai rappresentanti dei nove Länder, riuniti tutto il pomeriggio in videoconferenza.

Alle 18 il cancelliere Sebastian Kurz ha annunciato alla stampa i tratti salienti del nuovo lockdown, previsto per ora fino al 24 gennaio, che comportano limiti generalizzati alla mobilità nell'arco delle 24 ore (non più soltanto dalle 20 alle 6) e chiusura di tutti i settori del commercio e dei servizi, con qualche eccezione.

Ecco in dettaglio le misure più importanti. Sono confermate, innanzitutto, le restrizioni già decise da tempo per il 24 e il 25 dicembre: nella vigilia e nel giorno di Natale saranno ammesse riunioni in casa di non più di 10 persone di 10 nuclei familiari o convivenze diverse. Divieto di uscire di casa durante tutto il giorno della vigilia di Capodanno, con le eccezioni previste anche in passato: lo si potrà fare per acquisti, lavoro, prestare assistenza ad altre persone e per fare movimento (l'ultima eccezione, “fare movimento”, è quella più vaga, ma va intesa nella possibilità di camminare, fare corse o esercizi fisici anche allontanandosi da casa, ma individualmente ed evitando assembramenti).

Le novità arrivano dopo Natale, tra il 26 dicembre e il 24 gennaio, con l'obiettivo di ridurre i contagi, portando l'incidenza su sette giorni sotto quota 100, nella prospettiva di un ritorno alla normalità. Durante tutto questo mese, divieto di uscire da casa nell'arco delle 24 ore, salvo le eccezioni menzionate sopra. Chiusura dei negozi e sospensione dei servizi alla persona (massaggi, parrucchieri, manicure ecc.) fino al 18 gennaio. Fino a quella data le scuole di ogni ordine e grado terranno solo lezioni a distanza.

Per quanto riguarda le attività all'aperto (quindi anche quelle sportive e la pratica dello sci), saranno i Länder e i Distretti a decidere se consentirle e a stabilirne le regole. In ogni caso, sarà obbligatorio l'uso di maschere FFP-2 (quindi non la semplice mascherina chirurgica). Chi desidera andare a sciare, facendo il pendolare giornaliero a Pramollo o a Bad Kleinkirchheim, conoscerà presto le decisione del Land Carinzia. In ogni caso, gli impianti non apriranno prima del 24 dicembre.

Tra il 15 e il 17 gennaio verranno ripetuti i test di massa (al primo esperimento avevano partecipato solo 2 milioni di persone, su quasi 9). Anche questa volta nessuno sarà obbligato a sottoporvisi, ma chi lo farà acquisterà una maggiore libertà di movimento. Potrà incontrare persone di altri nuclei familiari e svolgere attività commerciali. Nella settimana successiva (18-24 gennaio), l'ultima del nuovo lockdown, riapriranno scuole, negozi e ristoranti, ma solo per chi dispone di un test negativo non più vecchio di una settimana. In altre parole, chi non accetterà il test, dovrà prolungare l'isolamento di un'altra settimana.

Dopo il 18 gennaio riprenderanno anche le attività culturali (teatri, cinema, opere ecc.), ma con precise limitazioni: potranno parteciparvi soltanto quelli che potranno esibire un test negativo e in numero limitato (500 persone al chiuso, 750 all'aperto).

Dal 18 gennaio le persone risultate negative al test non saranno più obbligate a rimanere in casa tutto il giorno. Resta in vigore, tuttavia, il divieto di uscire tra le 20 e le 6. Alcuni gruppi professionali dovranno sottoporsi settimanalmente a un test o in alternativa indossare la maschera FFP-2: insegnanti, prestatori di servizi che comportino contatto fisico con le persone, lavoratori della ristorazione, del commercio, dei trasporti pubblici, personale sanitario e tutti quelli che operano nell'edilizia.

Nelle aree dove le nuove infezioni supereranno l'indice di 100 su sette giorni saranno ripetuti test di massa e imposto un lockdown locale, allo scopo di bloccare sul nascere il riesplodere dell'epidemia. Il cancelliere ha parlato di “Regionen”, che corrispondono a mandamenti territoriali simili a quelli che un tempo esistevano anche in Italia (in Carinzia, per esempio, ci sono i mandamenti di Klagenfurt, Villaco, Hermagor, Spittal, Völkermarkt, Feldkirchen, St. Veit an der Glan, Wolfsberg). In questo modo eventuali nuove misure restrittive non colpiranno un intero Land, ma soltanto le zone dove se ne ravvede la necessità.

 

NELLA FOTO, la Mariahilfstrasse, la via dello shopping a Vienna, dove ancora si possono fare acquisti, prima che il 27 dicembre tutti i negozi siano costretti ad abbassare le saracinesche e a rimanere chiusi fino al 18 gennaio.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Tra due giorni aprono gli impianti di sci in Austria. O forse no

$
0
0

20.12.23 SeggiovieAll'inizio tutto sembrava molto chiaro: l'Austria avrebbe messo in funzione gli impianti di risalita, dando inizio alla stagione sciistica invernale, infischiandosene delle insistenti richieste di Italia, Germania e Francia, perché vi rinunciasse almeno fino a dopo le feste natalizie, per non favorire una terza, funesta ondata di Covid-19. Poi, a mano a mano che il numero di nuove infezioni e di decessi aumentava anche in Austria, c'erano stati più ripensamenti in successione, che avevano portato alla decisione di aprire i poli sciistici il 24 dicembre, ma lasciando chiusi alberghi e ristoranti.

A quella data mancano solo due giorni, ma nulla è ancora certo. Non si sa, cioè, se gli austriaci potranno o non potranno sciare o se lo potranno fare in alcuni luoghi, ma non in altri. Il nodo è rappresentato dalle condizioni poste dal governo, per esigenze di sicurezza sanitaria, in particolare dall'obbligo di indossare la mascherina del tipo FFP2 (e non la semplice maschera naso-bocca), che i gestori degli impianti di risalita non vogliono.

Ieri mattina era circolata la notizia che questo dispositivo di protezione non era più considerato necessario, in contraddizione con ciò che aveva affermato venerdì il vicecancelliere e ministro per lo Sport Werner Kogler. Passano soltanto poche ore e arriva la smentita della smentita. Il Ministero della Salute rilascia una nota in cui ribadisce le precauzioni già note, quali il distanziamento e la riduzione del 50% dei posti in funivie e telecabine, nonché sulle seggiovie (se protette da cupole di plexiglas), ma aggiunge l'obbligo della mascherina FFP2 nella zona di accesso agli impianti e durante il trasporto.

Per la verità le modalità di prevenzione dell'epidemia sono di competenza dei Länder, ciascuno dei quali può adottare le misure che ritiene migliori, ma le linee generali sono dettate dal governo centrale, che può decidere, per esempio, quale tipo di mascherina sia meglio. Vienna ha indicato la FFP2, ma non è detta l'ultima parola. Ieri pomeriggio il governatore del Salisburghes e coordinatore dei Länder, Wilfried Haslauer, si è precipitato nella capitale, per cercare di convincere il ministro della Salute a cambiare idea.

Il problema delle mascherine FFP2 non è soltanto di costo, ma anche di possibilità, o impossibilità, di riuscire a procurarsene quelle che servono entro due giorni. I responsabili delle stazioni sciistiche occidentali (Vorarlberg, Tirolo e parte del Salisburghese) hanno già dichiarato che, se ci sarà l'obbligo delle FFP2, non apriranno gli impianti. Non riescono a capacitarsi perché il ministro imponga questo dispositivo per impianti di risalita all'aria aperta e non, per esempio, sui mezzi pubblici di trasporto. I grandi comprensori salisburghesi Amadè e Schladmig si erano già dotati di milioni di mascherine da offrire in omaggio a chi acquistava lo skipass giornaliero. Se ora non servono più, perché diventa obbligatoria la FFP2, che se ne faranno?

Anche in Carinzia c'è rabbia per come stanno andando le cose e non si è ancora capito che cosa accadrà il 24 dicembre. Ma ormai agli sciatori italiani, che stavano già programmando gite giornaliere a Pramollo, ormai interessa poco, perché in questi giorni tutta l'Italia diventa zona rossa e quindi non ci si potrà muovere dal comune all'altro e tanto meno andare oltre confine.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.


Non c'è tempo per approvare i test che liberano dal lockdown

$
0
0

21.01.04 Pamela Rendi-WagnerIn Austria si discute in questi giorni sui “Freitesten”, ovvero sui test anti Covid che il governo ha in mente di effettuare tra il 15 e il 17 gennaio. Ma, attenzione, nessuno sarà obbligato a sottoporvisi. Saranno test offerti gratuitamente alla popolazione e ciascuno deciderà liberamente se approfittarne o meno. In questo senso va interpretata la definizione “Freitesten”, ovvero “test liberi”.

“Freitesten” però si potrebbe interpretare anche in altro modo: test che rendono liberi. Sì, perché l'intenzione del governo era di subordinare la fine del lockdown ai test. Chi vi si fosse sottoposto, risultando negativo, avrebbe goduto di una fine anticipata delle restrizioni alla mobilità.

Come si ricorderà, prima di Natale il governo aveva disposto un nuovo “lockdown hard” per piegare la curva dei contagi ancora troppo alta. Come scadenza (scadenza provvisoria, poi si vedrà) aveva indicato domenica 24 gennaio, aggiungendo, però, che tale termine sarebbe stato anticipato al 18 gennaio per chi fosse risultato negativo al test. In altre parole, i cittadini austriaci nei tre giorni precedenti il 18 gennaio avrebbero potuto effettuare il test, che, se negativo, avrebbe permesso loro di porre fine con una settimana di anticipo al coprifuoco notturno e di partecipare ad eventi culturali e frequentare hotel e ristoranti, mentre gli altri, i “non testati”, sarebbero rimasti prigionieri del lockdown.

Il problema è che sul provvedimento deve decidere il Parlamento e proprio ieri la segretaria dell'Spö (il Partito socialdemocratico), Pamela Rendi-Wagner (nella foto), ha dichiarato ufficialmente che il suo gruppo voterà contro i “Freitesten”. Per una ragione molto semplice, scientifica e non politica (Rendi-Wagner è un'epidemiologa): la validità dei test dura al massimo 48 ore e l'intenzione del governo sarebbe di accettare anche test vecchi di una settimana. L'Fpö (partito dell'estrema destra sovranista) e la Neos (partito liberale di centro) si erano già espressi per il no. Di conseguenza ora l'intera opposizione è contraria alla proposta del governo.

Il quale governo, peraltro, potrebbe infischiarsene, dato che ha la maggioranza in Parlamento. Ma il problema è rappresentato dal Bundesrat. Si tratta della seconda Camera del Parlamento, dove sono rappresentati i Länder, che di solito conta meno di zero, perché ha poteri limitatissimi. In questo caso, però, potrebbe contare, bloccando i “Freitesten”. Potrebbe farlo, perché i partiti di governo – Övp e Verdi – qui non hanno la maggioranza.

Certo, di fronte al “no” del Bundesrat, il provvedimento ritornerebbe al Parlamento che lo riapproverebbe in via definitiva. Ma questo doppio passaggio richiederebbe del tempo. Troppo tempo, per consentire di fare i tamponi tra il 15 e il 17 gennaio. E farli dopo quella data non avrebbe più senso, perché il 24 gennaio il lockdown finirà per tutti, per gli austriaci che avranno fatto il test e per quelli che non lo avranno fatto.

Ma finirà davvero il lockdown? Per uscirne bisognerebbe che il numero giornaliero di nuove infezioni fosse inferiore a mille, ma nulla lascia prevedere che sarà così. Ieri erano 1466, ma si teme che i comportamenti trasgressivi degli austriaci nelle festività natalizie possano far aumentare i contagi (gli effetti si vedono dopo 15 giorni). Se sarà davvero così, il lockdown anziché finire in anticipo potrebbe essere prolungato chissà fino a quando.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

L'”export” dei piatti caldi consegnati a mano al confine di Pramollo

$
0
0

21.01.25 Livio Fedrigo con la moglie EdithIn Austria si può sciare, ma hotel, bar e ristoranti sono chiusi. In Italia invece succede l'inverso: non si può sciare (le eccezioni sono previste soltanto per allenamenti sportivi), ma bar e ristoranti in un certo qual modo funzionano; non possono accogliere clienti, ma possono preparare cibi da asporto.

Questi due modi diversi di affrontare l'epidemia da Coronavirus vengono messi a confronto ravvicinato a Passo Pramollo: di là si scia, ma non si mangia; di qua si mangia, ma non si scia. Come venirne a capo? La soluzione l'ha trovata Livio Fedrigo, titolare dell'hotel Wulfenia (attualmente chiuso) e del bar Kabrio (invece aperto), che gestisce insieme con il figlio Fausto e il resto della famiglia.

Il bar Kabrio era stato ricavato da una ristrutturazione della casermetta che ospitava i carabinieri, quando c'era ancora la vigilanza al confine. Dopo Schengen le barriere tra gli Stati in Europa erano cadute e i carabinieri se n'erano andati da Pramollo. La casermetta non serviva più e se l'era presa Fedrigo per farne un bar, intuendo il valore strategico della sua 21.01.25 Pramollo Nassfeld, pensilina controllo profughi del 2016collocazione. Da allora, infatti, il locale era frequentato da tutti gli sciatori di passaggio tra il monte Madrizze e le piste del Gartnerkofel.

Quest'anno ci vengono solo austriaci e non possono più attraversare il confine per raggiungere il bar Kabrio. Che fare? Se Maometto non va alla montagna – hanno pensato i Fedrigo – andiamo noi da Maometto. Detto fatto, hanno pensato di organizzare pietanze da asporto da consegnare agli sciatori austriaci, perché le consumino sul loro territorio nazionale, senza sconfinare e incorrere nelle sanzioni della polizia austriaca, che in questi giorni è sempre vigile al valico. L'ex casermetta dei carabinieri trasformata in bar, del resto, si trova a ridosso della frontiera.

Con il passaparola la notizia si è subito diffusa tra gli sciatori. Il servizio funziona così: i clienti ordinano i cibi per telefono o con un sms al Kabrio e concordano l'orario in cui passeranno a prelevarli. All'ora convenuta avviene lo scambio lungo la linea di confine, come facevano una volta le spie dell'Est. Ognuno rimane nel suo Paese e allunga soltanto le mani rispettivamente per consegnare i cibi e incassare i soldi, senza che nessuno dei due debba “espatriare”. Nella parte austriaca sono stati montati dei tavoli all'aperto, su cui gli avventori possano appoggiare piatti e bicchieri, mentre mangiano in piedi. Fedrigo ha fatto collocare anche dei cassonetti, per raccogliere stoviglie usate e avanzi.

Il menù, ovviamente, non può essere quello completo di un ristorante, ma è comunque vario: dalle pizze agli spaghetti, dai calamari fritti al tiramisù. Livio Fedrigo è contento di poter lavorare in una stagione che sembrava condannata a morte dal Covid-19 e i suoi clienti sono contenti di poter mangiare qualcosa di buono. Al di là del confine la cucina italiana è sempre molto apprezzata. L'alternativa sarebbe un toast offerto dall'unico bar aperto in questi giorni a Nassfeld, ovvero nella zona di Pramollo in territorio austriaco.

Che accadrà in futuro? I ristoratori austriaci non sanno ancora quando potranno riprendere la loro attività. Il lockdown duro dovrebbe concludersi il 7 febbraio, ma questa data non riguarda il settore della ristorazione e dei bar, che continueranno a rimanere chiusi. A metà febbraio sarà fatto il punto della situazione, ma è assai probabile che di aperture si parlerà soltanto a marzo.

A quella data per gli esercizi nelle località turistiche, che hanno un'attività stagionale, sarà difficile ripartire, per chiudere un paio di settimane dopo, quando termina la stagione dello sci. Troppo complicato e oneroso fare rifornimenti di alimentari e assumere personale in cucina e ai tavoli solo per pochi giorni. A Pramollo sembra che sia disposto a farlo soltanto Hans Plattner, gestore dell'Alpenhof, situato alle pendici del Gartnerkofel. Tutti gli altri rimarranno chiusi, sperando di rifarsi durante l'estate. Nella zona del passo, quindi, chi vorrà mangiare qualcosa dovrà continuare a fare affidamento sulla cucina dei Fedrigo e a rassegnarsi a mangiare in piedi sulla neve, facendosi passare pizze e calamari oltre la sbarra di confine.

 

NELLA FOTO, Livio Fedrigo con la moglie Edith: sono loro a “sfamare” gli sciatori austriaci di Pramollo in questa stagione contrassegnata dal Covid-19. Nella seconda foto, il valico di confine, con la pensilina per il controllo profughi (che non c'è mai stato) costruita dal governo austriaco nel 2016.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

 

Il virus dilaga a Hermagor. Obbligo di test per gli sciatori a Pramollo?

$
0
0

21.02.18 Covid-19, cartelloIl mandamento di Hermagor è la prova provata dell'insidiosità e imprevedibilità con cui il Covid-19, quello nuovo e quello vecchio, può colpire. In quest'area occidentale della Carinzia, che si estende al confine con il Friuli al di là dello spartiacque delle Alpi Carniche, un anno fa il virus era quasi assente. Oggi, invece, il mandamento è il più colpito. Se la media nazionale del tasso di incidenza su 100.000 abitanti, calcolato su 7 giorni, è 115,9, a Hermagor questo indice sale a 526. Un dato allarmante, che richiede misure immediate.

Già oggi è in programma una riunione operativa del capo del mandamento, Heinz Pansi, con il governatore Peter Kaiser e alcuni esperti della zona. “Si esaminerà la situazione – ha anticipato Gerd Kurath, responsabile del servizio stampa del Land – e poi si vedrà quali provvedimenti prendere. Non si esclude che sia disposto un test obbligatorio per chi va a sciare a Nassfeld-Pramollo.

Il mandamento di Hermagor sta lottando da settimane contro l'aumento di infezioni. La situazione si è ulteriormente aggravata dalla verifica di una presenza molto forte della variante inglese.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Confermato: da domani a Pramollo si scia solo previo test anti-Covid

$
0
0

21.02.19 HermagorDal prossimo weekend per sciare a Pramollo sarà necessario esibire un test negativo al Covid, rilasciato non più di 48 ore prima. È questo il drastico provvedimento preso ieri dal Land Carinzia, d'intesa con gli amministratori locali, per tentare di arginare la diffusione del contagio che nel mandamento di Hermagor (che comprende anche il polo sciistico di Pramollo) ha assunto dimensioni allarmanti. Il tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è superiore a 500 (quattro volte la media nazionale) e nell'80% dei casi il virus si presenta nella sua variante inglese (nel resto della Carinzia è il 40%).

La cosa non ci riguarda direttamente. In questa stagione le piste di Pramollo sono frequentate soltanto da sciatori austriaci, dato che il valico di confine con l'Italia è di fatto chiuso e presidiato dalla polizia. Le eccezioni sono previste soltanto per lavoratori pendolari, trasporto merci, urgenti necessità familiari e altre circostanze del genere, tra le quali non rientra ovviamente lo sci. E tuttavia, anche se per noi non cambia niente, la decisione presa merita attenzione, perché è un modo per consentire agli operatori turistici di lavorare, riducendo tuttavia al minimo il rischio dei contagi.

Il mandamento di Hermagor comprende tutta la fascia occidentale del Land, lungo la valle del Gail, che confina a sud con il Tarvisiano e la Carnia. Nella prima fase dell'epidemia era stata totalmente risparmiata dal virus. I primi contagi si erano registrati in autunno, dopo una festa per il ritorno a valle delle mandrie dalle malghe. Ora è l'area più infettata del Land.

La situazione è stata esaminata ieri mattina in una riunione tra il governatore Peter Kaiser, l'assessore regionale alla sanità, Martin Gruber, e il direttore del mandamento, Heinz Pansi. Sono seguiti contatti in videoconferenza con il Ministero della Salute, per concordare le nuove misure che entreranno in vigore in questo weekend. Si ritiene che il virus si sia diffuso prevalentemente in feste private e in alcuni ristoranti e locali pubblici che hanno continuato a lavorare clandestinamente, nonostante il divieto in campo nazionale.

Il test per gli sciatori è soltanto uno dei provvedimenti presi. Per essi saranno messi a disposizione test antigenici gratuiti, effettuabili sabato e domenica, dalle 8 in poi, davanti ai municipi di Hermagor e di Kötschach-Mauthen. I positivi dovranno rimanere in quarantena per 10 giorni e all'ottavo giorno dovranno sottoporsi a un nuovo test.

Sarà fatto il possibile, inoltre, per anticipare di una settimana il “Wohnzimmertest” previsto in tutta l'Austria dal 1. marzo (è un auto-test che si potrà ritirare gratis nelle farmacie, per essere utilizzato in casa). Sempre nel mandamento di Hermagor (nella foto) sarà accelerata la vaccinazione degli ultraottantenni.

Le misure di prevenzione dei contagi saranno accompagnate da una più rigorosa vigilanza degli esercizi pubblici e delle strutture ricettive, per impedire che se ne faccia illegalmente uso, come accaduto nelle scorse settimane in Tirolo.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Questi sono i giorni della Wulfenia, che fiorisce soltanto a Pramollo

$
0
0

07.06.04 01 Passo Pramollo, Wulfenia Carinthiaca (f. Gianni Dose, Feletto Umberto)C'è un fiore in Austria che anche i profani di botanica conoscono: è la Wulfenia. Forse perché è anche il nome di un coro, di una cioccolata, perfino di un particolare tipo di salsiccia. A Nassfeld-Pramollo, località turistica al confine tra Austria e Italia, ci sono addirittura due hotel che portano il nome di questo fiore: uno si trova in territorio italiano ed è lo storico hotel di Livio Fedrigo; l'altro, sul versante austriaco, era stato costruito molti anni fa da Arnold Pucher, pioniere di Pramollo, e ora è in mani russe.

La compresenza di due strutture ricettive con lo stesso nome in un territorio così ristretto è facile da spiegarsi: in questa zona – soltanto in questa zona – fiorisce a metà giugno la Wulfenia. Si può girare in lungo e in largo le Alpi e l'intero territorio austriaco, ma altrove Wulfenie non se ne trovano. Oppure bisogna viaggiare fino ai Balcani (tra l'Albania e il Montenegro) e in Siria. Pare che questi siano i soli altri posti al mondo dove fiorisce la Wulfenia.

Il perché di questa limitata distribuzione territoriale – in tre aree geografiche distanti tra loro - rimane un mistero. Anche a Pramollo, del resto, le Wulfenie non si trovano ovunque, ma soltanto sulle pendici del Gartnerkofel. Chi volesse vederle con i propri occhi ed eventualmente fotografarle deve affrettarsi, perché sono sbocciate proprio in questi giorni e la fioritura non dura molto, una settimana o due al massimo.

Per raggiungerle bisogna salire al passo e poi prendere la strada che dal valico, a ridosso dell'edificio un tempo utilizzato per i controlli di polizia (oggi trasformato nel bar “Kabrio”), sale verso il Gartnerkofel. La strada è asfaltata e può essere percorsa fino all'Alpenhof Plattner. Da lì si può incominciare la ricerca sui prati adiacenti. La Wulfenia è facilmente riconoscibile. La pianta ha un'altezza di 30-40 centimetri e i fiori di colore blu-violaceo intenso sono disposti a spiga, tipica delle plantaginacee.

Wulfenia è il nome scientifico dalla pianta, perché individuata e catalogata per la prima volta dal gesuita tedesco (ma nato a Belgrado) Franz Xaver von Wulfen oltre 240 anni fa. Insegnava materie scientifiche nei vari collegi dell'Austria Interiore, tra cui quello di Gorizia. La soppressione del suo ordine religioso disposta da papa Clemente XIV lo rese “disoccupato”, ma il tanto tempo libero a sua disposizione lo impiegò in ricerche mineralogiche e botaniche in tutto l'arco alpino orientale. Fu così che un giorno Wulfen fece conoscenza della Wulfenia.

Naturalmente non fu così narcisista da assegnarle il suo nome. Nelle relazioni scientifiche che scrisse le chiamò con il nome che avevano dato loro i valligiani della zona di Pramollo: “Kuhtritt”. Solo in seguito il botanico Nikolaus Joseph von Jacquin pensò di assegnare loro il nome Wulfenia, in onore dello studioso che le aveva scoperte.

Il nome popolare “Kuhtritt”, peraltro, è ancora in uso localmente. Significa “zampata di vacca”. Pare infatti che le mandrie al pascolo non danneggino con i loro zoccoli i prati ricoperti da Wulfenie, ma al contrario, smuovendo il terreno, ne favoriscano la diffusione. Una minaccia maggiore potrebbe essere rappresentata invece dagli umani, che frequentano la zona per escursioni alpine.

Per questo eravamo incerti se pubblicare o no questo articolo, che inevitabilmente costituirà un incentivo a precipitarsi a Pramollo per un incontro ravvicinato con questa meraviglia della natura. Alla fine ci siamo azzardati a farlo. È stato un atto di fiducia nei frequentatori della montagna del terzo millennio, che, per l'esperienza che ne abbiamo, sono più rispettosi della natura dei loro padri e nonni. Raramente ritornano a casa con il famoso “mazzolin di fiori che vien dalla montagna”. Hanno capito che i fiori stanno bene dove sono nati e vanno lasciati al loro posto. Ci si può accontentare di portare a casa una fotografia.

Le nuove tecnologie ci consentono di poterlo fare facilmente – e senza spendere nulla - persino con il telefonino. Suggeriamo di fare la stessa cosa anche con le Wulfenie, dono prezioso che la natura ha voluto riservare a Pramollo.

______________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Viewing all 111 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>