Quantcast
Channel: Austria vicina » Nassfeld
Viewing all 111 articles
Browse latest View live

Il Wulfenia di Pramollo venduto per 5,6 milioni

$
0
0

12.01.06 Pramollo-Nassfeld, Arnold Pucher junior cuocoLa notizia della vendita dell’hotel Wulfenia di Pramollo-Nassfeld, anticipata l’altro ieri in questo blog, è scoppiata come una bomba nel polo sciistico carinziano, al confine con il Friuli. L’acquirente è un manager bancario russo e la gestione è stata affidata, almeno inizialmente, al pontebbano Riccardo Bearzotti, proprietario del “Gallo forcello”, uno dei due hotel al confine di Pramollo, in territorio italiano (l’altro è gestito da Livio Fedrigo e porta anch’esso il nome Wulfenia). Gli operatori di Pramollo, abituati finora a una conduzione quasi familiare degli affari del polo turistico, sono preoccupati per l’arrivo per la prima volta di imprenditore straniero, che considerano un intruso, e temono che il Wulfenia debba rimanere chiuso durante la stagione sciistica, che si aprirà soltanto fra quattro giorni. Come si fa in quattro giorni a trovare il personale, prendere contatto con i fornitori, avviare le prenotazioni? L’hotel che fu di Pucher, pioniere del centro sciistico, è situato proprio al centro di Nassfeld, e vederlo con porte e finestre sbarrate e luci spente sarebbe un brutto segnale per gli ospiti che arriveranno a Natale.

 

Notizie più precise sull’operazione non è stato possibile ottenerle da Bearzotti, partner italiano del russo, che ritornerà soltanto oggi da Vienna. La “Kleine Zeitung” ieri forniva qualche informazione in più, rispetto a quanto già pubblicato in questo blog. La più importante è sicuramente il prezzo dell’acquisto, intorno ai 5,6 milioni di euro. Il contratto di compravendita effettivo sarà firmato oggi a Vienna (e probabilmente per questa ragione Bearzotti si trova nella capitale austriaca), mentre quello firmato ai primi di novembre era evidentemente soltanto un preliminare.

 

La decisione di Arnold Pucher junior (figlio del pioniere di Pramollo, che porta lo stesso nome) di vendere a un russo è stata accolta con fastidio in zona. La “Kleine Zeitung” ha raccolto voci secondo cui vi sarebbero stati altri acquirenti carinziani disposti a subentrare. Perché Pucher abbia preferito uno straniero non si sa. Secondo albergatori del luogo, peraltro, artefice dell’intera operazione sarebbe stato proprio Riccardo Bearzotti, che viene indicato come amico del banchiere russo. Pucher non avrebbe fatto una scelta, ma si sarebbe trovato il compratore già davanti, con il portafoglio in mano.

 

Nella foto, Arnold Pucher junior, l’uomo che ha venduto ai russi l’hotel Wulfenia di Pramollo, ricevuto in dono dal padre.


Transitano per Cipro i soldi russi di Pramollo

$
0
0

13.12.17Si incomincia a sapere qualcosa di più sull’hotel “Wulfenia” di Pramollo, versante austriaco, finito in mani russe. In realtà la società che ha perfezionato l’acquisto non è russa, ma italo-cipriota. Si chiama “Dardaneex Hotelbetriebsgesellschaft”. Sarà italo-cipriota quanto si vuole, ma il nome è tedesco (Hotelbegriebsgesellschaft significa “società di gestione alberghiera”) e il capitale è russo. Di cipriota, probabilmente, è soltanto la sede legale della società, essendo l’isola un noto porto di approdo per operazioni che richiedono riserbo e protezione dalle intrusioni del fisco (la tangente da 9 milioni di euro incassata dall’ex ministro delle finanze Karl-Heinz Grasser e dai suoi due sodali erano transitate proprio per quest’isola, prima di finire nei conti cifrati del Liechtenstein).

 

A quanto si è potuto apprendere, il “Wulfenia” – probabilmente il più prestigioso albergo del polo sciistico carinziano – è stato comprato per 5,3 milioni di euro. Ma è da escludere che tutti questi soldi siano finiti nelle tasche di Arnold Pucher junior, che lo aveva ricevuto dal padre, il pioniere di Nassfeld, ora “pensionato” e impegnato soltanto nella gestione della società degli impianti di risalita. Pucher junior era indebitato con le banche (o con una sola banca: Hypo Alpe Adria) per 4,1 milioni. La vendita per lui era diventata una necessità, perché l’alternativa sarebbe stato il fallimento.

 

Nell’ambiente di Nassfeld l’uscita di scena di Pucher è vista con sollievo, perché il timore era di veder trasformato l’hotel in un condominio, come quelli che hanno distrutto il paesaggio di Sella Nevea o di Piancavallo. Arnold Pucher junior è un cuoco di eccellenza, incoronato con due stelle dalla guida Michelin e addirittura con tre cappelli da cuoco dalla guida Gault Milleau, ma con poca voglia di fare l’albergatore. Da anni ormai il “Wulfenia” rimaneva chiuso durante tutta l’estate, con danno d’immagine: per una località turistica non c’è niente di peggio che vedere una struttura ricettiva con porte e finestre sbarrate, specie se si tratta della struttura più importante e prestigiosa. Certo, gli operatori di Nassfeld avrebbero preferito che l’acquirente fosse un carinziano. Pucher ha riferito di aver ricevuto offerte anche da investitori della zona, ma a prezzi stracciati. Soltanto il russo si sarebbe dichiarato pronto a offrire di più.

 

Anche se il nuovo proprietario, come avevamo riferito qualche giorno fa, “viene dal freddo”, la gestione dell’albergo almeno inizialmente sarà affidata a Corrado Bearzotti, di Pontebba, già proprietario del “Gallo forcello”, uno dei due hotel sul versante italiano di Passo Pramollo. Anzi, il “Gallo Forcello” fu il primo a sorgere in zona nel 1958, quindi addirittura prima del Wulfenia di Pucher, quando il polo sciistico doveva ancora nascere. È una struttura alberghiera a 3 stelle, con 130 posti letto e servizio di ristorante.

 

Il “Wulfenia” dei Pucher, invece, è a un altro livello. Era un hotel a 4 stelle e la nuova proprietà vorrebbe farne una location di lusso, a 5 stelle. L’albergo riaprirà i battenti il 21 dicembre, nell’assetto che già aveva in passato. Manca il tempo per ristrutturarlo e anche il personale sarà reclutato in gran parte tra gli ex dipendenti. I lavori di rinnovo saranno concentrati nei mesi di chiusura dopo la fine della stagione invernale e prima dell’inizio di quella estiva. Dovrebbero esservi investiti parecchi milioni per portare la capacità ricettiva da 120 a 200 posti letto. Tre milioni saranno investiti soltanto nell’area wellness.

 

Nella foto, il nuovo gestore dell’hotel “Wulfenia”, Corrado Bearzotti, a sinistra, con l’ex proprietario, Arnold Pucher jr.

Stage a Pramollo per studenti tarvisiani

$
0
0

13.12.20 Pramollo-Nassfeld, hotel GartnerkofelChe effetti potrà avere il collegamento a fune tra il polo sciistico di Pramollo/Nassfeld e la Valcanale? Le ipotesi prendono in considerazione quel che è accaduto nella valle del Gail, in territorio austriaco. L’impianto di arroccamento che vi è stato costruito una decina di anni fa per salire da fondovalle all’area del passo – con funzioni equivalenti a quello che si intende realizzare tra Pontebba e Pramollo – ha determinato un raddoppio delle presenze turistiche e la nascita di nuove strutture ricettive.

 

Ma, mentre si attende la realizzazione della telecabina anche sul versante italiano, qualche segnale positivo già si intravvede. Uno recentissimo è l’accordo stipulato tra l’Istituto tecnico turistico “Bachmann” di Tarvisio e l’hotel a 4 stelle “Gartnerkofel” di Pramollo, diretto da Martin Waldner. Nell’ottica di mantenere vivi i rapporti transfrontalieri, necessari per la crescita dell’intera valle e per evitarne lo spopolamento, da questa settimana i ragazzi della classe quarta della scuola, per dieci giorni a gruppi di due, parteciperanno ad uno stage nella struttura alberghiera. In questi mesi i ragazzi potranno formarsi in un contesto professionale e di eccellenza, lavorando alla reception, assistendo i clienti nell’area wellness, preparandosi così all’ingresso nel mondo del lavoro in una struttura importante e capace di mettere alla prova la passione e la voglia degli studenti dell’istituto tarvisiano.

 

Grazie a questo accordo l’istituto “Bachmann” continua l’azione di radicamento nel tessuto economico e sociale del Tarvisiano per consentire ai suoi allievi di rimanere sul territorio una volta terminati gli studi, senza quindi essere costretti a portare le proprie potenzialità e professionalità altrove. In virtù di una visione strategica ampia, Martin Waldner ritiene indispensabile intensificare i rapporti transfrontalieri tra due realtà il cui destino è unito dalla geografia. Come dimostra, del resto, lo stesso nome dell’istituto turistico tarvisiano, che è quello di una poetessa carinziana, una delle più importanti della letteratura austriaca del ‘900, che ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Roma. Già nella scelta del nome, la scuola di Tarvisio ha dimostrato di saper guardare oltre i confini.

 

Nella foto, l’hotel Gartnerkofel di Pramollo, sede dello stage degli allievi del liceo turistico “Bachmann” di Tarvisio.

Sulla neve di Pramollo in costume da spiaggia

$
0
0

14.03.25 Pramollo-Nassfeld, Sonnenskilauf-EventWaterslide - CopiaPramollo-Nassfeld annuncia per sabato prossimo un “flash mob” sulle sue piste, che vedrà i partecipanti indossare abiti e costumi da mare. Briglie sciolte alla fantasia: si può arrivare in bikini, con maschera e boccaglio, con o senza pinne ecc. confidando che faccia bel tempo e che il sole di primavera sia altrettanto generoso di quello invernale, che ha offerto temperature superiori alla media.

 

A ben vedere, tuttavia, più che un “flash mob” sarà una festa di carnevale a tempo scaduto. Un “flash mob”, per definizione, è un’aggregazione improvvisa di persone, che si ritrovano per realizzare qualcosa di insolito, e poi si disperdono con la stessa rapidità con cui si erano riunite. È determinante il fattore sorpresa, che a Pramollo sabato mancherà del tutto, perché la mascherata balneare non solo è ormai nota, ma è stata addirittura annunciata in anticipo in un comunicato stampa.

 

Certo, resta il carattere insolito dell’evento, perché sicuramente non capita tutti i giorni di vedere a 1500 metri di quota persone abbigliate come se stessero andando al mare (ma a Pramollo può accadere di tutto, persino di vedere una gondola d’estate navigare nei bacini di artificiali creati a servizio degli impianti di innevamento).

 

L’appuntamento è alle 10, sotto la vetta Caraibi Summer Sounds. I partecipanti si ritroveranno poi sulla cima Madrizze, dove verranno fotografati e dove potranno trovare ristoro e spogliatoi per cambiarsi e potersi “attrezzare” per l’evento, che verrà ampiamente diffuso sul web e su youtube. Attenzione dunque: chi ha a cuore la privacy è avvertito, perché le sue immagini potrebbero fare il giro del mondo, senza più alcuna possibilità di ripensamenti e di marce indietro. Per i partecipanti sono previsti premi per un valore complessivo di 3.500 euro, messi a disposizione da uno sponsor di Udine del settore commerciale dello sport e dell’abbigliamento.

 

Al pomeriggio il programma prevede altri eventi al Nassfeld Watersliede Contest, ai bordi di una piscina di 15 metri, dove ci si tufferà… con gli sci ai piedi.

Nonostante la crisi più sciatori a Pramollo

$
0
0

Nassfeld Ski & Family 2013-03-05Non è vero che il turismo invernale sia in crisi. Ci sono poli sciistici in crisi e poli sciistici che invece godono di ottima o almeno buona salute. Pramollo-Nassfeld è tra questi.

 

La stagione sciistica si è chiusa domenica scorsa e i conti definitivi devono ancora essere fatti, ma i dati relativi ai mesi precedenti, da novembre a marzo, riferiscono di quasi mezzo milione di pernottamenti, vale a dire 10.000 in più rispetto all’anno precedente. Questo è avvenuto nonostante la crisi economica che ha messo in difficoltà molte famiglie (ma Pramollo-Nassfeld è un polo sciistico di richiamo quanto meno europeo e da qualche parte nel continente si trovano comunque turisti che possano ancora permettersi una vacanza sulla neve), nonostante l’incremento dei prezzi degli skipass e degli alberghi, nonostante le condizioni metereologiche che, seppur generose di neve, talvolta sono state fin troppo generose, paralizzando gli impianti di risalita e le vie di accesso.

 

Per Pramollo-Nassfeld l’incremento delle presenze risulta del 2% rispetto all’anno precedente e addirittura del 9% rispetto alla stagione 2011-2012. Decisivo il numero dei pernottamenti in marzo, addirittura del 13,4% superiore rispetto al marzo del 2013.

 

Un dato importante per il turismo a Pramollo-Nassfeld è anche quello degli arrivi: qui l’aumento è stato dell’8% e ha superato addirittura il picco della stagione 2008-2009 che era stato del 6%. Mancano ancora i dati di aprile, che tuttavia dovrebbero confermare se non migliorare il trend registrato nel resto della stagione.

 

Le ragioni dei buoni risultati, secondo i responsabili della stazione turistica, vanno ricercate “nell’ottima condizione delle piste, con molta neve, oltre 2 metri, sino a fine stagione, e nella grande capacità ricettiva delle strutture”. Il secondo elemento è sicuramente determinante e fa la differenza con i poli sciistici friulani. Le nostre piste non sono inferiori per qualità (quella del Lussari costituisce un’attrazione irresistibile anche per molti sciatori austriaci), ma la capacità ricettiva dei poli sciistici friulani è limitata e degenerata: troppi appartamenti privati, frutto di pura speculazione immobiliare e utilizzati una o due sole settimane all’anno, e pochi alberghi e residences, che garantirebbero invece presenze durante tutti i giorni della settimana e nell’intera stagione.

 

Nel bilancio di fine anno di Pramollo-Nassfeld, tuttavia, non si fa cenno alle presenze giornaliere, vale a dire agli sciatori pendolari, che non prendono alloggio e non emergono dalle statistiche sui pernottamenti. Un tempo contribuivano a quasi il 50% del fatturato degli impianti di risalita. E oggi quanti sono? Il loro numero è aumentato o è calato rispetto al passato? Gli sciatori pendolari provengono soprattutto dalla Carinzia, dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto, favoriti dall’avvicinamento in autostrada. Sono aree dove la crisi economica si è fatta sentire e dove una giornata sugli sci a Pramollo-Nassfeld (con le tariffe dello skipass di Pramollo-Nassfeld) potrebbe essere diventata un lusso che non ci si può più permettere.

 

Compra un monte e ne fa un parco naturale

$
0
0

08.07.15 35 Mittagskogel da FinkensteinIn Austria i monti si comprano e si vendono. A volte sono di proprietà dello Stato o dei Länder, a volte sono di istituzioni o di privati cittadini. È di tre anni fa la protesta scoppiata alla notizia che lo Stato, attraverso la sua Bundesimmobiliengesellaschaft (società che amministra il suo patrimonio immobiliare), stava per vendere alla chetichella il Großer Kanigat, la montagna al confine tra il Tirolo Orientale e la Val Comelico, subito al di là di Sappada, che noi chiamiamo monte Cavallino.

 

Ma anche il Grossglockner, il monte più alto dell’Austria, è di proprietà privata: appartiene all’Alpenverein, che lo ricevette in dono da un industriale che ne aveva acquistato la vetta e le sue pendici un pezzo alla volta. Fu una fortuna, perché quando Jörg Haider, una decina di anni fa, voleva costruirvi una telecabina, per consentire ai turisti di avvicinarsi senza fatica al ghiacciaio sul versante orientale, fu proprio il sodalizio alpinistico a impedire lo scempio.

 

Un altro monte di proprietà privata è il Mittagskogel, nelle Caravanche, al confine tra Carinzia e Slovenia. Chiunque sia andato a Villach lo ha notato, pur forse ignorandone il nome, perché si staglia imponente all’orizzonte meridionale, con i suoi 2.145 metri di altezza. Ed è di Villach anche il suo proprietario, Robert Rogner, imprenditore delle costruzioni, attivo in tutta l’Austria e anche all’estero (sono state costruite da Rogner le famose terme di Bad Blumau, nelle stravaganti forme progettate da Friedensreich Hundertwasser).

 

Rogner lo aveva acquistato negli anni ’80 dai principi “von und zu” Liechtenstein, soltanto perché se n’era innamorato, e per pagarne il prezzo aveva dovuto vendere quasi tutto il suo patrimonio. Che non intendesse servirsene per una speculazione immobiliare è dimostrato dal fatto che sono passati 34 anni e il suo monte e sempre lì, intatto, mentre Rogner ha molto costruito altrove, anche a Pramollo.

 

Ora Robert Rogner ha 73 anni ed è preoccupato per il futuro. Teme che qualcuno un giorno possa cementificare il Mittagskogel, che lui considera la sua montagna e chiama “il re delle Caravanche”. E, per impedirlo, ha avviato le procedure necessarie perché l’intera area di 672,3 ettari sia inserita nella “Rete Natura 2000” dell’Unione Europea e sottoposta ai relativi vincoli, che mirano a proteggere e a conservare l’ambiente naturale, soprattutto allo scopo di farne un habitat idoneo alla protezione di volatili e piante minacciate o in via di estinzione.

 

L’iter di approvazione da parte dell’Unione Europea si è concluso e nei giorni scorsi Rogner ha potuto finalmente presentare ufficialmente il suo nuovo “parco naturale”, che, proprio perché nessuno potrà più metterci mano, nemmeno lo stesso Rogner, può a tutti gli effetti essere considerato un dono del generoso imprenditore a Villach e a tutti gli amanti della montagna e della natura. “Il Mittagskogel – ha detto Robert Rogner, in una conferenza stampa in cui era affiancato dall’assessore regionale all’ambiente Rolf Holub – deve essere conservato così com’è ora, perché questo gioiello possa essere trasmesso intatto alle generazioni future. Non ci devono essere altre aggressioni al patrimonio naturale che ci è ancora rimasto. Sul Mittagskogel non si potranno più costruire funivie, impianti eolici o altre strutture”.

 

Rogner ha espresso l’auspicio che il suo esempio sia seguito da altri. “Forse l’idea può diffondersi e crescere come una palla di neve. È giunto il momento in cui si deve concedere alla natura e alla sua fauna uno spazio adeguato”.

 

Ovviamente entusiasta l’assessore Holub. “Oggi – ha dichiarato – è una giornata storica per la Carinzia e una giornata molto buona per la protezione della natura. Come proprietario dell’area, Robert Rogner ha riconosciuto che la sua destinazione a zona protetta è di grande valore per il nostro Land. Ed è bello che si sia comportato in modo così esemplare nei confronti della protezione della natura in Carinzia”.

 

Nella foto, il Mittagskogel , la cui cresta segna il confine tra la Carinzia e la Slovenia.

 

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Prende fuoco l’hotel “Wulfenia” di Pramollo

$
0
0

14.06.20 Incendio hotel Wulfenia a Nassfeld-Pramollo

Un incendio è scoppiato nella notte tra giovedì e venerdì nell’hotel “Wulfenia” di Pramollo-Nassfeld, in Carinzia. Non vi sono vittime, perché in questa stagione l’albergo è chiuso, ma i danni sono ingenti, anche se non dovrebbero coinvolgere elementi strutturali. Sulle cause del sinistro stanno svolgendo accertamenti i vigili del fuoco e la polizia.

 

Il “Wulfenia” è un riferimento storico di Pramollo, tra le prime strutture ricettive ad essere costruita in zona da Arnold Pucher, il pioniere del polo sciistico carinziano, divenuto grazie alla sua intraprendenza e alla sua capacità di guardare lontano uno dei dieci più importanti dell’Austria. Da alcuni anni aveva lasciato l’hotel al figlio, che si chiama Arnold come lui (con l’aggiunta di “junior”), cuoco d’alto rango, in cima alle classifiche delle guide Gault Milleau e Michelin, ma con scarse attitudini alla gestione alberghiera.

 

Lo scorso novembre, assediato da banche e creditori, Arnold jr. aveva ceduto l’hotel a un manager russo, per un prezzo stimato di 5,6 milioni di euro. Per evitare che la struttura rimanesse chiusa durante la stagione sciistica, l’acquirente “venuto dal freddo” ne aveva affidato la gestione a Riccardo Bearzotti, di Pontebba, già titolare dell’albergo “Al gallo forcello”, sul versante italiano di passo Pramollo.

 

Da maggio, concluso il periodo di apertura invernale, l’hotel era chiuso ed erano in corso lavori di ristrutturazione, che stavano modificando radicalmente l’aspetto interno dell’immobile. L’intenzione del nuovo proprietario era di farne un hotel a cinque stelle. L’inaugurazione era prevista per domenica prossima, in coincidenza con l’inizio della stagione turistica estiva e il cantiere era in grande fermento, perché molto ancora restava da fare. L’incendio costringerà a rinviare la cerimonia almeno fino a luglio.

 

Mentre le cause del sinistro sono ancora da accertare, è già stata individuata la zona in cui avrebbe avuto origine: l’ala dell’edificio, dove si trovava il ristorante che Arnold Pucher jr. riservava per i clienti della sua cucina d’alto livello (distinto dal ristorante per gli altri ospiti dell’hotel). È qui che si sono sprigionate le fiamme, che hanno causato danni non soltanto alle pareti, ai soffitti in legno e alle suppellettili, ma anche alla ricchissima collezione di vini  custoditi nella cantina del ristorante, vini attualmente inventariati e pignorati da una banca di Vienna, creditrice del Pucher. Il contenuto delle bottiglie, sottoposte all’elevato calore delle fiamme, potrebbe aver perso le proprie qualità organolettiche, con un danno stimabile in 400.000 euro.

 

Allo spegnimento dell’incendio hanno partecipato circa 150 vigili del fuoco. Ieri era sul posto anche la polizia, con un perito che ha effettuato un accurato esame dell’area colpita. L’ipotesi del dolo è considerata abbastanza verosimile, perché le fiamme avrebbero preso origine contemporaneamente da più punti diversi.

 

Nella foto, uno dei locali dell’hotel Wulfenia devastati dall’incendio.

 

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

 

Le nuove condizioni della Carinzia per la telecabina di Pramollo

$
0
0

Schneesicherheit Beschneiung Nassfeld-HermagorIl Land Carinzia, con delibera del governo regionale, ha modificato le condizioni della sua partecipazione finanziaria al progetto di collegamento con telecabina tra Pontebba e Pramollo-Nassfeld. In un terreno minato come quello di un project financing, dichiarato “di pubblico interesse” dopo una non semplice conferenza dei servizi, ogni tassello deve rimanere al suo posto, per non rimettere tutto in discussione. Naturale, dunque, che le novità segnalate da Klagenfurt possano aver suscitato un po’ d’ansia.

Fortunatamente non c’è alcun motivo di apprensione. Il governo carinziano ha confermato la sua adesione al progetto transfrontaliero, stabilendo condizioni meno rigorose, di quelle che erano state poste dalla precedente giunta. L’ex governatore Gerhard Dörfler, infatti, aveva indicato come condizione per il concorso finanziario carinziano (6,16 milioni di euro) non soltanto la realizzazione a Pontebba di 600 posti letto, ma aveva preteso che almeno una struttura fosse a 5 stelle. Si era trattato di una richiesta a dir poco balzana, dato che sul versante austriaco non esistono hotel a 5 stelle e che probabilmente in tutta la Carinzia l’unica struttura di tale livello è il leggendario Schlosshotel sul Wörthersee. Perché dunque pretendere un hotel di lusso proprio a Pontebba?

La nuova giunta presieduta di Peter Kaiser ha capito l’assurdità della pretesa e ha rinunciato alle stelle. Inoltre ha accettato che la realizzazione delle strutture ricettive possa slittare dal biennio 2014-2015 al biennio 2017-2018. Si tratta di un rinvio quanto mai opportuno, perché fra due anni la telecabina di arroccamento da Pontebba a Pramollo dovrebbe già essere una realtà (la concessione dell’opera avrà luogo dopo la pausa di agosto e i lavori potranno aver inizio nella prossima primavera) e con un impianto che finalmente si può “toccar con mano”, dopo oltre un ventennio di rinvii, sarà sicuramente più facile trovare investitori per realizzare i posti letto.

Quanto alla localizzazione, dalla Carinzia giunge la richiesta che la metà siano realizzati in quota, anziché a Pontebba. Anche questa novità non rimette in discussione il project financing, perché operatori pronti a investire in quota non mancano, mentre a valle sarebbero già in gestazione progetti per ben più dei 600 posti letti previsti.

________________________

 AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

 


Bambino in vacanza a Pramollo muore schiacciato da un trattore

$
0
0

14.08.07 Elicottero Croce rossa 2Un bambino tedesco di 5 anni è caduto da un trattore, finendo schiacciato sotto una ruota del rimorchio. La tragedia è avvenuta nel polo turistico di Pramollo-Nassfeld, al confine tra Carinzia e Friuli, sotto gli occhi inorriditi dei genitori, che si trovavano sul rimorchio, assieme ad altre 32 persone. Erano tutti in vacanza e il “tour” con il trattore, lungo le strade forestali della località alpina, era un servizio offerto da un hotel della zona, il “Gartnerkofel”, per intrattenere gli ospiti in giornate non proprio fortunate dal punto di vista meteorologico.

Il mezzo di trasporto, ancorché inconsueto, era regolarmente omologato. Il rimorchio scoperto agganciato al trattore era provvisto di sedili ed era collaudato per il trasporto di passeggeri, un po’ come avviene in molte località balneari con i “trenini” per il trasporto di turisti sul lungomare. Il “trenino” di Pramollo faceva la spola tra lo slargo che si trova nel nucleo storico della località, tra la scuola sci, il negozio di alimentari e l’hotel “Wulfenia”, e l’hotel “Alpenhof”, situato alle pendici del Gartnerkofel.

L’incidente è avvenuto davanti al negozio di alimentari, su un tratto stradale asfaltato e piano, che non presenta alcuna condizione di rischio. Sul rimorchio, come si è detto, erano salite 34 persone, mentre tre bambini erano stati fatti accomodare nella cabina di guida del trattore. Era un “privilegio” molto ambito dagli ospiti più piccoli, desiderosi di vedere come si manovra il veicolo. Il trattore stava facendo inversione di marca e procedeva quindi a passo d’uomo, quando improvvisamente la portiera del lato passeggero si è spalancata.

Il bambino di 5 anni si trovava a ridosso della portiera ed è volato fuori. Il conducente si è accorto immediatamente di quel che stava accadendo e ha bloccato il trattore, ma non è stato sufficientemente rapido. Il piccolo era ruzzolato a terra ed era finito sotto una ruota del rimorchio che, carico di 34 passeggeri, lo stava schiacciando. Per colmo di sfortuna, quando il conducente ha fermato il trattore, il bambino si trovava ancora sotto la ruota. I passeggeri inorriditi e impotenti – tra essi i genitori del piccolo – hanno urlato all’uomo di andare avanti, per liberare il corpicino dallo schiacciamento. Il conducente è balzato sul trattore per spostarlo, ma comunque è andato sprecato del tempo prezioso, che probabilmente è stato fatale per il piccolo.

Sono stati mobilitati subito i soccorsi. Nell’arco di pochi minuti era sul posto un elicottero della Croce Rossa con un medico, che ha tentato di rianimare il bambino. Il piccolo è stato poi caricato sull’elicottero e trasportato all’ospedale di Villach, nel disperato tentativo che in quella sede potesse essere salvato. Ogni sforzo dei sanitari, tuttavia, è stato vano. Poco dopo il piccolo è spirato.

Comprensibile lo choc non solo dei genitori, ma anche dei molti presenti, alcuni dei quali hanno avuto bisogno di assistenza medica. Tra gli spettatori della tragedia, anche la sorellina della vittima, di 8 anni, che si trovava anch’essa nella cabina del trattore.

Sono in corso accertamenti della polizia sulle modalità dell’incidente e su eventuali responsabilità. Come si è detto, il veicolo era omologato per il trasporto di persone. Le indagini riguarderanno probabilmente le ragioni per cui lo sportello si è improvvisamente aperto: per un difetto della serratura o forse perché azionato dallo stesso bambino? e, nella seconda ipotesi, era compito del conducente vigilare sul comportamento dei suoi ospiti, data la loro minore età?

Sono risposte che verranno nei prossimi giorni. Ieri, per Pramollo e per i suoi ospiti, è stata una giornata di lutto.

 ________________________

 

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

 

 

 

L’economia austriaca sta finendo sempre di più in mani russe

$
0
0

14.08.19 Siegfried Wolf con Vladimir PutinBaden è un piccolo centro turistico a sud di Vienna, noto per le sue terme di acqua solforosa. Il suo momento di gloria lo visse nei primi decenni dell’800, quando non era stata ancora costruita la ferrovia del Semmering, che avrebbe reso facilmente raggiungibili le spiagge di Grado e di Abbazia. Per la borghesia viennese allora Baden era il luogo ideale di villeggiatura e l’architettura del suo centro storico rispecchia lo stile Biedermeier dell’epoca. Ma non solo la borghesia, anche l’imperatore Francesco I e la sua corte villeggiavano a Baden.

Tracce di quel periodo – come il teatro, il municipio, i bagni termali, la gloriette nel parco, dove ancor oggi alla domenica suona un’orchestrina di archi – si sono conservate fino ai giorni nostri. Così come la casa dove Beethoven compose la Nona sinfonia, quella dell’Inno alla gioia, diventato ora l’Inno dell’Europa.

Proprio di fronte alla modesta residenza del grande compositore si trova il ristorante “Sissi”, una tipica “Gasthaus” austriaca. Gli arredi sono d’epoca e le pareti sono ricoperte di stampe storiche e foto della famiglia imperiale. Anche il menù è tipicamente austriaco, ma ciò che colpisce maggiormente è che è disponibile in due lingue: quella tedesca, ovviamente, e quella russa. Sì, proprio russa, come negli anni del dopoguerra, quando Baden e la Bassa Austria erano occupate dall’Armata rossa.

Il ristorante “Sissi” non è il solo ad aver introdotto il cirillico nel suo menù. Lo hanno fatto anche molti esercizi pubblici di Vienna. Ora i russi sono tornati in Austria, non più come truppe di occupazione, ma come turisti e come investitori. Anzi, soprattutto in questa seconda veste. Uno di essi, probabilmente quello più in vista, si chiama Oleg Deripaska ed è azionista di minoranza di Strabag, una holding delle costruzioni che ha sede a Spittal (Carinzia) e che è diventata nel tempo un colosso europeo. Deripaska proprio in queste settimane punta a possederne il 25%, acquistando azioni da Raiffeisen Bank e da Uniqa (assicurazioni).

Ma, anche senza Strabag, l’oligarca russo ha già i piedi ben piantati in Austria con Basic Element, una holding operativa in vari settori, che conta ai suoi vertici un certo Siegfried Wolf, origini stiriane, già numero uno di Magna, l’industria automobilistica austriaca del magnate austro-canadese Frank Stronach. Avremo modo di riparlarne più avanti. Per ora ci basti sapere che è un amico intimo di Putin.

Un altro russo con interessi in Austria è Valentin Bukhtoyarov, magnate del carbone, cui viene attribuito un patrimonio di 1,3 miliardi di dollari. A Bukhtoyarov appartiene la società per il gioco d’azzardo Wettpunkt. Sempre in Austria opera nel settore immobiliare ed alberghiero Elena Baturia, ricca e potente moglie dell’ex sindaco di Mosca. Un altro russo che nuota nei soldi (patrimonio stimato di 3,5 miliardi di dollari) è Rashid Sardarov: ha incominciato comprando una capanna di caccia con terreno circostante dall’arcidiocesi di Vienna, da cui di recente ha preso in affitto una riserva di caccia di 450 ettari. L’intera proprietà terriera ammonta a 1.000 ettari di boschi e campagne.

Vienna per noi può sembrare una metropoli lontana, affacciata sui Balcani, come osservava il cancelliere Metternich affacciandosi alla finestra del suo palazzo (oggi sede dell’Ambasciata italiana). Ma per incontrare investitori russi non occorre andare lontano, basta salire a Passo Pramollo, sopra Pontebba. Qui, lo scorso autunno, un banchiere russo ha comprato lo storico hotel Wulfenia, di proprietà dei Pucher (il capofamiglia Arnold Pucher senior è stato uno dei pionieri del polo sciistico di Nassfeld-Pramollo). In aprile l’immobile era stato sottoposto a radicali lavori di ristrutturazione, per essere aperto questa estate come hotel a 5 stelle, ma al momento non sappiamo se il programma sarà rispettato, perché un recente incendio (forse doloso) ha danneggiato parte dei locali (ne avevamo riferito in questo blog il 30 novembre 2013, 2 dicembre 2013 e il 22 giugno scorso).

Qualche mese prima un altro russo aveva acquistato tre alberghi nella Ötztal, in Tirolo. E già nel 2008 nel Tirolo orientale (quello intorno a Lienz, per intenderci) era arrivata dalla Russia Tatiana Maximova, per costruirvi un hotel, con annesso centro wellness. Russi sarebbero anche gli azionisti di due società che recentemente hanno acquistato il “Blumenhotel” di St. Veit an der Glan (Carinzia), albergo a 4 stelle, che però stava per chiudere dopo una serie di gestioni deficitarie.

Torniamo a Vienna per monitorare altre presenze russe. Una è la Sberbank, il cui responsabile per il mercato europeo è quel Wolf che abbiamo già menzionato. La Sberbank è l’istituto di credito russo che nel 2009 aveva acquistato per 505 milioni da Volksbank la controllata Volksbank International. Ma non è la banca più potente presente in Austria. Sopra di lei sta la Vtb Bank (ex Donau Bank), il più grande istituto di credito russo, che dirige da Vienna gli affari nell’Europa centrale.

A Vienna hanno sede anche molte società russe del settore energetico. La Lukoil, che recentemente ha acquistato il settore lubrificanti dell’Omv, ha la sua direzione nella Schwarzenbergplatz, la piazza dove si trova anche il monumento all’Armata rossa. Nelle immediate vicinanze, in Favoritenstrasse, si trova la sede della Rosneft, leader mondiale nel campo energetico. Gazprom dispone a Vienna di tre sedi, tutte nelle vicinanze di Schwarzenbergplatz.

Complessivamente i russi presenti in Austria (dati del 2013) sono 27.343. Le loro relazioni con il Paese ospitante sono coltivate da una “associazioni di amicizia austro-russa” appositamente costituita, di cui è presidente Ludwig Scharinger, ex direttore generale della potente Raiffeisen Bank dell’Alta Austria. I rapporti sono molto stretti, più di quanto si possa immaginare, come è apparso evidente anche dalla recente visita di Putin, nel pieno della crisi in Ucraina, che ha tenuto una conferenza alla Camera dell’economia, davanti a un pubblico di operatori galvanizzati dall’ospite, senza che nessuno avesse alcunché da obiettare.

A questo punto non deve stupire che al vertice dell’Öiag (l’Iri austriaca) soltanto poche settimane fa sia stato nominato presidente Siegfried Wolf, sì, proprio lui, l’amico di Putin, il braccio destro di Deripaska, il responsabile per l’Europa della Sberbank. Insomma, l’industria pubblica austriaca nelle mani di un manager “venuto dal freddo”.

NELLA FOTO, Siegfried Wolf, l’uomo di Puntin alla guida delle imprese pubbliche austriache.

[Questo articolo è già stato pubblicato in “Realtà Industriale”, mensile di Confindustria Udine]

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Il maltempo imperversa in Carinzia. Chiusa la strada di Monte Croce

$
0
0

14.11.06 Lavori strada Ploeckenpass (passo Pramollo)Piove al di qua delle Alpi e piove anche al di là. E anche in Austria, come in Italia, il bollettino del maltempo registra frane, allagamenti, interventi di soccorso dei vigili del fuoco.

MONTE CROCE CARNICO. La strada del passo di Monte Croce Carnico (in tedesco Plöckenpass) è stata chiusa sul versante austriaco a causa di una frana. Detriti vegetali e pietrisco accumulatisi lungo un ruscello a lato dell’arteria hanno creato una sorte di diga che ha trattenuto l’acqua, provocando alla fine il cedimento della carreggiata per una lunghezza di 30 metri. Dopo un sopralluogo del servizio geologico del Land, ne è stata disposta l’immediata chiusura, per ragioni di sicurezza. “In conseguenza delle forti piogge degli ultimi giorni – ha dichiarato l’assessore alle strade del Land, Gerhard Köfer – la strada del Plöckenpass è impercorribile in alcuni tratti. Sui tempi di sgombero e sull’entità dei necessari interventi di risanamento non si possono fare al momento previsioni. Non si può neppure valutare se vi saranno danni anche ad altre strade della Carinzia, perché le previsioni meteorologiche non promettono alcun miglioramento”.

VALLE DEL GAIL. Da martedì notte è piovuto ininterrottamente nella Carinzia e nel Tirolo orientale. Il fiume Gail è straripato in più punti, allagando campi coltivati e prati. L’emergenza, tuttavia, non ha richiesto grandi interventi dei vigili del fuoco, perché il bacino imbrifero della valle è stato sistemato in modo che, in caso di eccesso d’acqua, questa venga trattenuta in appositi bacini (svolgendo la stessa funzione che avrebbero dovuto svolgere le casse di espansione lungo il medio Tagliamento). In questo modo le campagne finiscono temporaneamente sott’acqua, ma vengono risparmiate le case. Se, ciononostante, alcune cantine si sono allagate, ciò è accaduto non perché fossero state invase dall’acqua del Gail, ma per l’alto livello della falda sotterranea.

DIGHE SVUOTATE. All’inizio della settimana i meteorologi contavano su un alleggerimento delle precipitazioni nel fine settimane. Si sbagliavano: piove ininterrottamente da martedì notte e per venerdì e sabato è previsto l’arrivo di un nuovo, intenso fronte piovoso in Carinzia. Ci sono da temere, dunque, nuove frane e allagamenti. Per mettere in sicurezza la Drava e scongiurarne lo straripamento, il Verbund – uno dei gestori austriaci dell’elettricità e proprietario di alcuni bacini idroelettrici in Carinzia – ha ridotto il livello degli invasi in corrispondenza di tre importanti sbarramenti a Edling, Rosegg e Feistritz.

OGNI 80 ANNI. La zona più colpita dal maltempo in Carinzia è quella di Kötschach-Mauthen, nella valle del Gail, dove sono caduti 500 millimetri d’acqua. Precipitazioni del genere – dicono i meteorologi – capitano ogni 80 anni, almeno secondo le statistiche. La strada federale B111 della valle del Gail è stata temporaneamente chiusa per sgombero di detriti, dopo uno smottamento tra Gentschach e Strajach. La strada regionale L21 di Würmlach è stata parzialmente allagata tra la frazione e Weidenburg. La strada comunale tra Reisach e Stranig è chiusa da ieri pomeriggio, perché il Gail minaccia di uscire dagli argini e di sommergerla. I vigili del fuoco sono intervenuti per allagamenti a Dellach (valle del Gail) e a Maria Rojach (valle del Lavant).

PRAMOLLO E COCCAU. Della chiusura al traffico della strada del Plöckenpass, causa un cedimento della carreggiata, si è detto all’inizio. L’arteria è una vitale via di comunicazione tra l’alta valle del Gail e la Carnia (valle del But). Il traffico ora è di fatto interrotto, perché per arrivare da Kötschach-Mauthen al Friuli gli unici percorsi alternativi sono quelli di passo Pramollo e di Coccau-Tarvisio, con un allungamento del viaggio di 80 chilometri.

VALLE DEL MÖLL. Pioggia intensa anche nell’alta Carinzia. La strada federale 106, che segue la valle del fiume Möll, è stata colpita da una caduta di sassi. Molti frammenti di roccia si sono staccati dai versanti a ridosso dell’arteria, fortunatamente senza ferire persone. Il fenomeno franoso potrebbe ripetersi, per cui, su consiglio degli esperti, il Land ha disposto ieri pomeriggio la chiusura di quel tratto della strada. Tutto il traffico pesante (oltre 3,5 tonnellate) è deviato lungo la strada federale della Drava, mentre per le auto sono stati utilizzati due tracciati alternativi, a traffico alternato.

CON L’AUTO NEL RIO. Nella zona di Lienz era stato dichiarato lo stato di emergenza fin da mercoledì, ma le piogge non sono state di intensità tale da suscitare allarme. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire soltanto a Nikolsdorf, per una segheria allagata. A Innervillgraten una automobilista non è più riuscita a vedere la strada, a causa della pioggia a catinelle che le inondava il parabrezza, ed è uscita dalla carreggiata. È finita in un ruscello. Danni al veicolo, ma illesa la conducente.

STRADA DEL BRENNERO. Se in Carinzia è piovuto a dirotto, in Tirolo, a quote più elevate, è nevicato intensamente. La conseguenza inevitabile è stata la chiusura della strada del Brennero, per consentire il lavoro degli spazzaneve. Sull’autostrada i camion diretti in Italia sono stati fermati già presso Radfeld. Le auto in un primo tempo sono state dirottate sulla strada federale. Poi anche questa arteria è stata chiusa. Il blocco del traffico è stato levato sul versante austriaco alle 11.30, ma prima di far ripartire i camion si è atteso che la situazione si normalizzasse anche sul versante italiano, altrimenti ci sarebbe stato il caos.

 

NELLA FOTO, un tratto della strada di passo Monte Croce Carnico, sul versante austriaco, sommersa da acqua e detriti.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Impianti di sci aperti nel fine settimana alla Turracher Höhe

$
0
0

14.11.18 Turracher Höhe, prima neveCome si usa dire? Non ci sono più le mezze stagioni. Proprio così. Siamo passati direttamente dall’estate all’inverno. Fino a ieri pioveva, ma il termometro consentiva di uscire senza cappotto e di lasciare i termosifoni spenti. Da un giorno all’altro la temperatura si è abbassata e in quota è arrivata la neve. Tanta neve da consentire l’apertura anticipata degli impianti di risalita anche in Carinzia.

Finora in Austria si poteva già sciare sui ghiacciai (ce ne sono cinque in Tirolo), ma questa non è una novità. A quelle quote la stagione sciistica incomincia ogni anno fin da ottobre. Nel prossimo fine settimana, invece, si potrà sciare anche alla Turracher Höhe, al confine tra Carinzia e Stiria, che non è proprio dietro l’angolo, ma comunque raggiungibile in giornata.

Nella notte tra lunedì e martedì, infatti, sono caduti fino a 50 centimetri di neve nell’alta valle della Drava e del Gail, nella Lesachtal e su tutte le zone alpine. Ma anche Lienz, capoluogo del Tirolo Orientale, si è risvegliata ieri mattina imbiancata.

Dicevamo della Turracher Höhe. All’altezza del passo vi sono 20 centimetri di neve fresca e la strada è percorribile soltanto con catene. Ma sul Kornock ci sono 35 centimetri di neve farinosa. I gestori degli impianti di risalita confidano che la temperatura rimanga bassa e consenta di mettere in funzione i cannoni della neve artificiale, per consolidare il manto sulle piste, in modo che siano almeno in parte pronte per sabato e domenica.

A Pramollo sono caduti 35 centimetri di neve nella zona degli hotel e addirittura 50 centimetri – scriveva ieri la “Kleine Zeitung” – oltre i 2000 metri. Una notizia a dir poco improbabile, perché il comprensorio di Pramollo, come si sa, è interamente al di sotto dei 2000 metri. Informazioni più affidabili, in ogni caso, verranno date in occasione dell’annuale conferenza stampa di presentazione al pubblico italiano della stagione sciistica, annunciata per il 27 novembre.

 

NELLA FOTO, la prima neve della stagione alla Turracher Höhe, la località sciistica al confine tra Carinzia e Stiria.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Progetto Pramollo, quasi trent’anni di previsioni non diventate realtà

$
0
0

leitmotivsportlich_trendigII_frauDomani, alle 11.30, all’hotel Là di Moret di Udine, si terrà la consueta conferenza stampa con cui gli operatori di Pramollo/Nassfeld presenteranno l’imminente stagione turistica invernale (l’apertura è prevista il 5 dicembre). Si parlerà di impianti, di skipass, di prezzi, di iniziative sportive e di intrattenimento. E, naturalmente, si parlerà anche del progettato collegamento a fune tra Pontebba e il polo sciistico al confine tra Friuli e Carinzia. Accade così tutti gli anni e tutti gli anni vengono avanzate previsioni sulla data di inizio dei lavori, sulla loro conclusione, sull’inaugurazione dell’ormai mitico impianto.

Se le previsioni finora fatte si fossero avverate, il collegamento funiviario da Pontebba sarebbe da anni una realtà. Anzi, l’impianto sarebbe ormai obsoleto e da sostituire. Purtroppo non è così. Nonostante i buoni propositi, tutti i progetti finora presentati sono rimasti sulla carta o forse sarebbe meglio dire nel libro dei sogni.

La storia si ripete ormai da quanto? Da dieci anni? Da venti? No, da più tempo ancora. E poiché la memoria non basta, ci soccorre l’archivio. Almeno in parte, perché le ricerche nella preistoria del progetto Pramollo non sono facili e alcuni tasselli sono andati perduti. Ecco, comunque, quello che siamo riusciti a ricostruire. Sono estratti di articoli, pubblicati dal 1990 ad oggi che annunciano e riannunciano ripetutamente l’ormai… imminente avvio dei cantieri sul versante italiano di Pramollo. Una storia che nel trascorrere del tempo è diventata leggenda.

* * *

3 GENNAIO 1990. Arnold Pucher, sull’ipotesi di una telecabina da Studena Bassa a Pramollo: “È un’ipotesi da prendere in considerazione, perché prima di risolvere il problema della strada passeranno 15 anni. Per un’eventuale telecabina siano disposti a offrire la nostra consulenza tecnica e a inserire l’impianto nel pool di impianti della Karnische Region, al pari di quelli in territorio austriaco”.

14 SETTEMBRE 1994. La proposta di una telecabina da Studena Bassa interamente a carico degli operatori di Nassfeld ottiene il benestare dell’allora presidente della Regione Alessandra Guerra. “Tempi di realizzazione? Gli adempimenti burocratici richiederanno un anno; i lavori quindi potrebbero partire nell’autunno ’95. A meno che il quadro politico regionale non subisca altri scossoni”.

11 OTTOBRE 1994. “Quando si passerà dalle previsioni ai fatti? La prudenza è d’obbligo, visti i precedenti, ma ragioni di ottimismo questa volta ci sono… Un ‘accordo di programma’ tra Regione e Comune (di Pontebba, ndr) consentirebbe di saltare tutti gli adempimenti urbanistici per l’avvio dei lavori, risparmiando dai 12 ai 18 mesi. Insomma, il cantiere per la telecabina di Studena Bassa potrebbe aprirsi già nella prossima primavera”.

1. FEBBRAIO 1995. Nasce la Pramollo Srl, società mista italo-austriaca, che si propone la costruzione e la gestione della telecabina da Studena Basssa e altri impianti sul versante italiano. “I lavori potranno avere inizio in primavera, non appena sarà stato definito un accordo di programma tra Regione e Comune di Pontebba: la sciovia potrà entrare in funzione già nel prossimo autunno; per il completamento della telecabina, invece, si dovrà attendere il 1996”.

24 OTTOBRE 1996. “La variante al Piano regolatore di Pontebba, necessaria per costruire l’impianto, è in dirittura d’arrivo. I progetti di massima sono già abbozzati e i soldi sono disponibili. I lavori potrebbero avere inizio nell’estate prossima e concludersi prima del Natale 1998”.

12 MAGGIO 1998. “L’inizio del cantiere è ipotizzato nell’estate del ’99. La variante generale al Piano regolatore di Pontebba, infatti, che prevede i nuovi impianti, approvata dal consiglio comunale nell’agosto ’97, è ora al vaglio degli organi tecnici regionali e probabilmente sarà restituita al Comune a fine estate. Nel frattempo è stata avviata la procedura relativa alla verifica di impatto ambientale (Via), mentre il Comune ha già in elaborazione i piani particolareggiati delle opere, per accelerare i tempi successivi”.

29 NOVEMBRE 2000. “Per Pontebba lo sviluppo turistico di Passo Pramollo è una specie di miraggio. Se ne parla da decenni, ma l’oggetto del desiderio resta sempre lontano, irraggiungibile. Anche ora che finalmente sono stati compiuti i passi fondamentali per passare dalle parole ai fatti, i tempi si annunciano lunghi. I lavori non potranno incominciare prima di un anno e forse tra due o tre si potrà assistere alla partenza della funicolare che da Studena Bassa salirà a casera Winkel”.

21 APRILE 2001. “I tempi stimati, fermo restando l’inizio previsto per l’estate 2002, porterebbero alla primavera dell’anno seguente”.

24 OTTOBRE 2002. “Se tutto va bene, ci vorrà ancora almeno un anno e mezzo prima di poter dare il via alla costruzione della telecabina da Pontebba a Passo Pramollo. Il cantiere dei lavori poi durerà non meno di due anni. Soltanto nel 2006, quindi, si potrà salire al polo sciistico più grande della Carinzia lasciando l’auto a valle. Se tutto va bene. Ma non tutto va bene. Anzi, sembra che tutto vada male”.

3 NOVEMBRE 2003. “Il 2004 vedrà le prime ruspe entrare in funzione a Pramollo e a Studena Bassa per realizzare, finalmente, l’impianto di collegamento a fune sul versante italiano tra Pontebba e il polo sciistico carinziano. I lavori procederanno in parallelo a valle e a monte… Forse già alla fine del prossimo anno, al più tardi del 2005, potrà essere inaugurato il comprensorio sciistico a ridosso del passo, sul versante italiano. Nel 2007, infine, entrerà in funzione la cabinovia di arroccamento da Studena Bassa e il primo sciatore potrà finalmente raggiungere le piste di sci di Pramollo lasciando a valle l’auto. Un sogno? Trent’anni di progetti, di promesse, di speranze deluse dovrebbero indurre alla prudenza. Ma i segnali raccolti in questi ultimi mesi sono univoci e tutti di segno positivo”.

DICEMBRE 2005. “I tempi di esecuzione non sono quindi certi. Si è indicato nel 2007 l’apertura del cantiere e nel 2009 l’entrata in funzione dell’impianto: fino a due mesi fa sembrava che dovesse essere pronto per il Natale 2008”.

6 NOVEMBRE 2006. “La realizzazione del collegamento a fune tra Pontebba e il comprensorio sciistico carinziano è di là da venire. La Regione punta alla valorizzazione dell’area attraverso un procedimento di project financing. Il concorso è stato bandito in luglio e il termine per la presentazione del progetto o dei progetti scadrà il 15 gennaio. Ci vorranno poi 4 mesi per la valutazione delle proposte presentate e solo a fine maggio, dunque, si potrà procedere alla messa in gara, adempimento che richiederà altri mesi e che sicuramente non consentirà di partire con i lavori prima dell’inverno. Se tutto va bene, quindi, l’operazione Pramollo potrebbe avere inizio soltanto nel 2008”.

30 NOVEMBRE 2007. “Il piano presentato dalla cordata composta dalla Lega cooperative, de Eccher, Rosso e altri è ormai all’esame finale della commissione regionale. Tutto fa pensare in un esito positivo del procedimento, con apertura dei cantieri nell’autunno del 2008 ed entrata in funzione dell’impianto nel Natale 2010, dopo un’attesa durata trent’anni”.

11 DICEMBRE 2009. “Tra una o due settimane l’apposita commissione regionale concluderà l’esame del nuovo progetto per lo sviluppo di Pramollo-Naßfeld, che vede al centro la costruzione di un impianto a fune di collegamento tra Pontebba e il polo sciistico di confine. Se lo approverà e definirà le opere proposte “di pubblica utilità”, allora la giunta regionale lancerà il project financing vero e proprio, che aprirà l’iter delle procedure per passare al bando di concorso europeo, alla progettazione esecutiva, all’apertura dei cantieri e alla realizzazione, finalmente, dell’impianto di arroccamento. …Questa volta vi sono buone ragioni per essere ottimisti e per sperare che, dopo vent’anni di delusioni, nel Natale 2013 si possa davvero veder partire la prima telecabina per la cima del Madrizze”.

4 DICEMBRE 2010. “Forse questa è la volta buona: la telecabina di arroccamento Pontebba-Pramollo potrebbe davvero diventare realtà. Il condizionale è d’obbligo, perché se ne parla da oltre vent’anni, e tutti i progetti presentati finora sono finiti nel nulla. Perché allora questa volta dovrebbe funzionare? Perché c’è un progetto approvato dalla commissione tecnica regionale; esiste un piano finanziario credibile in cui l’investimento privato è determinante. Da quando la giunta regionale darà il via – se darà il via – i tempi tecnici per la realizzazione dell’opera richiederanno due estati. L’inaugurazione, quindi, potrebbe avvenire per il Natale 2014”.

29 NOVEMBRE 2012. “Dopo trent’anni di parole e di auspici, quest’anno per la prima volta il progetto è avviato a conclusione e sta per diventare realtà. Entro l’anno – come ci ha riferito la sindaca di Pontebba Isabella De Monte - sarà convocata la conferenza di servizi, che avrà 90 giorni di tempo per svolgere il suo compito. Seguiranno le autorizzazioni e l’apertura del cantiere nel 2015. A fine 2016, si spera per le feste natalizie, l’impianto potrà essere inaugurato ed entrare in funzione”.

1. DICEMBRE 2013. “Il progettato collegamento a fune da Pontebba sta per diventare realtà. La delibera della giunta regionale del 30 agosto, che ha dichiarato “di pubblico interesse” il project financing, ha tolto dalla strada l’ultimo ostacolo. Ora si passerà al bando europeo per la concessione dell’opera e alla progettazione definitiva. L’inizio dei lavori è previsto nella primavera 2015, l’entrata in funzione degli impianti per il Natale 2016”.

* * *

Fin qui l’archivio. Nella conferenza stampa di domani forse si scriverà un nuovo capitoletto, da aggiungere a quelli precedenti, con nuove previsioni di improbabili avvii dei lavori e di ancor più improbabili inaugurazioni di impianti. O forse, per scaramanzia, non si dirà nulla, sperando che il silenzio scacci la maledizione che pesa sul progetto Pramollo e la leggenda questa volta diventi realtà.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Presentata la stagione a Pramollo, la telecabina resta una fiction

$
0
0

06.12.29 01 Pramollo-Nassfeld; Millennium ExpressIl video mostra un treno ad alta velocità che si ferma alla stazione di Pontebba. Scende una bella ragazza in abbigliamento da sciatrice e sale su una telecabina. L’occhio della videocamera si allarga e riprende dall’alto, a volo d’uccello, la cabina che risale la valle del rio Bombaso, attraversa una stazione intermedia a malga Tratten, attraversa una seconda stazione dove ora c’è l’ex casermetta della Finanza. Infine approda sulla vetta del monte Madrizze, cuore del polo sciistico di Pramollo-Nassfeld, dove convergono altri impianti di risalita dalla Carinzia, tra cui il Millennium Express, che sale dalla valle del Gail. Qui il video termina e appare una scritta in inglese che in italiano suona: “Puoi sognare che sia reale”.

Perché, signore e signori, quello che abbiamo visto ieri, al termine della conferenza stampa di presentazione dell’imminente stagione turistica invernale di Pramollo, non è realtà, ma fiction. Sono veri i paesaggi, è vera l’accattivante modella che ha catturato la nostra attenzione. Tutto il resto è stato costruito al computer, per darci un’idea di come sarà o come potrebbe essere l’impianto di risalita a fune, per agganciare Pontebba e la Valcanale al polo sciistico di confine. Impianto atteso da oltre trent’anni, ma che probabilmente rimarrà ancora a lungo nel cassetto. Soltanto un sogno, appunto.

Che cosa manca? Il progetto c’è, il finanziamento anche, gli attori disposti a realizzarlo pure. E dunque? Alla domanda ha risposto Werner Krcivoj, rappresentante dei promotori dell’opera: “Stiamo aspettando che la Regione pubblichi il bando per l’appalto dei lavori. Se la pubblicazione avviene entro dicembre, saremo in grado di rispettare i tempi stabiliti: inizio lavori nel 2015, conclusione entro il Natale 2016 (per le opere relative alla telecabina servono due estati). Se la pubblicazione avviene dopo dicembre, tutto salta di un anno”.

Incalzato dalle domande, Krcivoj spiega che il progetto è già stato approvato a livello politico nell’agosto 2013, che il passaggio attuale è soltanto tecnico, che la decisione spetta alla Direzione regionale trasporti al cui vertice siede Magda Uliana, che la direzione regionale ha a sua disposizione da mesi tutta la documentazione e che una decisione era attesa nella primavera scorsa. Ma, evidentemente, non c’è fretta o forse la Regione è ingolfata da altri adempimenti considerati prioritari. In fin dei conti, cos’è un anno in più, dopo che se ne sono perduti oltre trenta.

La realizzazione della telecabina, per ora soltanto “sognata”, comporterebbe un costo di 80 milioni di cui il 70% (56 milioni) con finanziamento pubblico: 44 milioni dalla Regione, poco più di 6 milioni dal Land Carinzia, altri 6 milioni in terreni ceduti nella zona di Pramollo, che la Regione aveva ricevuto gratis a suo tempo dal disciolto Ente Tre Venezie. La differenza di 23 milioni è a carico dei privati, che avranno in concessione l’impianto per 40 anni. La sua parte la Regione non la erogherà in un’unica soluzione, ma con un mutuo estinguibile in vent’anni con rate di 3,5 milioni all’anno.

La gestione sarà affidata per vent’anni alla Bergbahnen Nassfeld-Pramollo, principale società proprietaria degli impianti in quota. Proprio oggi si riunisce la sua assemblea con un bilancio di 18 milioni che si chiude con un utile di 1,5 milioni, a riprova che gli impianti di risalita non devono per legge di natura lavorare solo in perdita.

Dal sogno alla realtà: il polo sciistico di Nassfeld-Pramollo, che già esiste al di là del confine, con 30 impianti di risalita e 110 chilometri di piste di discesa, considerato uno dei dieci migliori dell’Austria. L’inizio della stagione è stato annunciato per il 5 dicembre. La data forse non sarà rispettata (il rialzo delle temperature ha sciolto quasi tutta la neve caduta nei giorni scorsi), ma al passo si lavora per essere pronti alla partenza. Si lavora soprattutto per completare i nuovi hotel a 4 stelle Nassfeld e Almresort e il rinnovato Wulfenia.

Note amare per gli skipass, il cui prezzo è aumentato del 2,3%. Quest’anno il giornaliero costerà in alta stagione 44 euro. Sciare è diventato un lusso e ciononostante la precedente stagione ha registrato un aumento del 3% dei pernottamenti, con 750 mila presenze sulle piste, soprattutto di austriaci, tedeschi, cechi, olandesi e ungheresi. Gli italiani, con 20.000 presenze, sono sesti.

 

NELLA FOTO, la telecabina Millennium Express che sale dalla valle del Gail a polo turistico di Pramollo. In Carinzia una realtà, non una fiction.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

 

 

Rinviata di una settimana l’apertura della stagione sciistica a Pramollo

$
0
0

L’inaugurazione della stagione sciistica 2014-2016 a Pramollo-Nassfeld era stata annunciata già per questo week-end, ma evidentemente si trattava di un azzardo. Le temperature al di sopra della media stagionale e la pioggia quasi quotidiana dovevano indurre a una maggiore cautela. Non solo a Pramollo-Nassfeld, ma anche negli altri poli sciistici carinziani si è reso necessario un rinvio: neve insufficiente e temperature troppo elevate per mettere in funzione gli impianti di innevamento artificiale.

Anche le previsioni meteo dei prossimi giorni non sono incoraggianti: il termometro scenderà, e questo è un bene, ma non sono annunciate precipitazioni di rilievo. Difficile immaginare, quindi, che si possa costituire un manto sciabile sufficiente soltanto con la neve artificiale. Ma, come si usa dire, la speranza è l’ultima a morire e gli operatori turistici di Pramollo-Nassfeld sono obbligati ad averne. Per questa ragione hanno annunciato una nuova data di apertura: il prossimo weekend.

 

* * *

 

Quel che importa, comunque, 14.12.08 Armin Assinger - Copiaè che la neve arrivi prima delle feste natalizie. I giorni che vanno dal Natale all’Epifania, infatti, contano molto sul piano economico. Contano quasi quanto tutto il resto della stagione.

A Pramollo, in ogni caso, si pensa anche al dopo. Gennaio è un mese di bassa stagione e proprio per richiamare un maggior numero di ospiti, in giornate in cui ne vengono pochi, è stata messa in calendario una manifestazione turistico-sportiva di grande impatto: la gara di sci più lunga del mondo, già sperimentata con successo nelle precedenti stagioni. Si chiama “Batti il campione”, perché lancia la sfida tra tutti quelli che vorranno parteciparvi; l’obiettivo è “battere” l’ex campione di sci austriaco (oggi presentatore televisivo) Armin Assinger. Si svolgerà il 16 e il 17 gennaio, su un percorso di 25,6 chilometri, con 6.400 metri di dislivello, da affrontare in un’unica lunga discesa.

Ovviamente non esiste a Pramollo una pista così lunga. La gara consiste in una successione di salite con gli impianti e di discese con gli sci e tiene conto del tempo complessivo impiegato. È grazie a questi numeri che la gara è entrata nel Guinness dei primati. Una discesa con brevi pause durante la risalita, tra gli impianti che dividono i vari segmenti della discesa. Infine, prima di tagliare il traguardo, gli atleti dovranno affrontare l’ultimo segmento, la pista “Carnia” con i suoi 7,6 chilometri di lunghezza, partendo da quota 1800 per concludersi a Tröpolach, a fondovalle, a quota 600 sul livello del mare.

La manifestazione ha richiamato alle precedenti edizioni oltre 800 partecipanti, tra cui molti personaggi noti, almeno per il pubblico austriaco. In palio ci sono una Bmw X1e molti prodotti della manifattura Sthrohmair Alpe Adria (una sartoria di abbigliamento tradizionale di qualità di Heiligenblut). Il premio di maggior valore, la Bmw, non andrà al più veloce, ma a chi avrà realizzato il tempo medio, ovvero quello esattamente in mezzo tra il miglior tempo ed il peggior tempo della giornata. In questo modo nessuno si sentirà escluso dalla possibilità di portarsi a casa la Bmw, anche se non è uno “speedy Gonzales” delle nevi.

Gli organizzatori hanno fornito ulteriori indicazioni sulle modalità dell’evento: il percorso si snoderà lungo tutto il comprensorio sciistico, sarà segnalato con porte direzionali e le piste saranno interdette al pubblico. Il tempo verrà misurato includendo quello della risalita con gli impianti. I partecipanti partiranno a gruppi di 20, ogni 2 minuti. Dal 21.mo concorrente in poi, l’ordine di partenza sarà determinato in base ai risultati della scorsa edizione. A ogni gruppo verranno aggiunti previo sorteggio 5 nuovi concorrenti, che non hanno mai partecipato alla gara.

L’iscrizione sarà possibile fino al 12 gennaio sul sito www.schlagdasass.at, la quota di iscrizione è di 39 euro per i singoli e di 33 euro per i gruppi (prezzi a persona). La quota comprende il cronometraggio, il catering al traguardo e un biglietto giornaliero scontato degli impianti di risalita, oltre alla pettorina firmata da Armin Assinger.

Il via sarà dato alle 8,30 nei pressi della stazione a monte della seggiovia Gartenkofel. Alle 12.30 è in programma lo spettacolo “Red Bull Air Show” con il campione del mondo Red Bull Air Race Hannes Arch, che dipingerà vere e proprie opere d’arte nel cielo. Seguirà alle 13 una sfilata di moda Alpe Adria Strohmaier nella stazione a valle del Millennium Express.

Il 14 marzo sarà invece il giorno dedicato al più lungo slalom gigante in parallelo, il “Lussarissimo Classic” sulla pista di Prampero a Tarvisio. Per gli atleti che parteciperanno insieme a “Batti il Campione” e “ Lussarissimo Classic” in palio un soggiorno di una settimana per 4 persone alla Tenuta Primero di Grado.

 

* * *

 

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della stagione turistica di Pramollo, tenuta il 27 novembre, era stato presentato un video rendering che illustrava il progetto di collegamento a fune da Pontebba al polo sciistico di confine. Ora quel video è disponibile su YouTube al seguente indirizzo: http://youtu.be/8fATXxJ-soA.

 

NELLA FOTO, l’ex campione di sci Armin Assinger, nei panni di conduttore della versione austriaca di “Chi vuol esser milionario” (alla tv austriaca il titolo è “Millionenshow”)

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

 


Rinviata per troppa neve a Pramollo la gara più lunga del mondo

$
0
0

15.01.16 Armin AssingerTroppa grazia sant’Antonio! In un inverno, in Carinzia, scarso di precipitazioni nevose, ora se ne annunciano alcune molto intense, a cominciare da domani. Domenica è prevista una tregua, con ricomparsa a tratti del sole. Le nevicate riprenderanno lunedì, diventando abbondanti mercoledì.

Di fronte a questa situazione di incertezza, gli organizzatori di “Batti il campione”, la gara di sci più lunga del mondo che era in calendario domani a Pramollo/Nassfeld, hanno deciso un rinvio fino al 28 gennaio. Lo hanno annunciato in un comunicato, in cui prevedono nevicate fino a un metro, che metterebbero in difficoltà gli organizzatori e i partecipanti alla gara”. Un metro forse è una stima esagerata, ma anche una quantità inferiore comporterebbe comunque dei problemi.

Si deve tener conto che “Batti il campione” è una competizione abbastanza strana. Non consiste in una sola discesa lungo una pista di Pramollo, ma in una successione di discese, risalite in seggiovia e nuove discese e così avanti, fino al traguardo, al termine della pista “Carnia” di 7,6 chilometri, che scende a fondovalle. Nel giorno della gara, quindi, non basterà “preparare” una pista, ma  dovranno essere preparate quasi tutte le piste, perché i concorrenti dovranno percorrere l’intero comprensorio. È chiaro allora che dopo una nevicata abbondante sarebbe impossibile mettere a punto contemporaneamente tutti i 110 chilometri di superficie sciabile della località.

Tra due settimane gli organizzatori contano in una situazione meteorologica più stabile. Ci sono così due settimane di tempo in più per iscriversi. Lo si può fare sul sito www.schlagdasass.at. La quota è di 39 euro per i singoli e di 33 euro (a persona) per i gruppi. Restano valide le iscrizioni già effettuate, ma chi il 28 fosse impossibilitato a partecipare alla gara, può riavere il denaro versato. La quota comprende il cronometraggio, il catering al traguardo e un biglietto giornaliero scontato degli impianti di risalita, oltre alla pettorina firmata da Armin Assinger.

Perché il campione da battere è proprio lui, Armin Assinger, ex asso della nazionale austriaca di sci. I partecipanti metteranno a confronto il proprio tempo con il suo. In palio vari premi, tra cui il più importante sarà una Bmw X1 destinata non già al discesista al più veloce, ma a chi realizzerà il tempo medio, calcolato tra il miglior tempo e il peggior tempo della giornata. In questo modo, nessuno sarà escluso dalla possibilità di assicurarsi il premio.

 

NELLA FOTO, l’ex campione austriaco di sci Armin Assinger.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Il segreto del successo dei poli sciistici austriaci. Ma non di tutti

$
0
0

Silvretta Nova,Sankt Gallenkirch,Montafon,Vorarlberg,Austria,SkipistenLa società che gestisce gli impianti di risalita di Pramollo-Nassfeld ha fatturato nella scorsa stagione 18 milioni di euro, conseguendo un utile di 1,5. Inevitabile un confronto con i poli sciistici della nostra regione, gestiti da Promotur, con i conti stabilmente in rosso. Perché al di là del confine gli impianti di risalita producono ricchezza, mentre al di qua soltanto debiti?

La domanda nasce da un presupposto sbagliato e cioè che in Austria i bilanci delle società di gestione degli impianti siano tutti in attivo. Non è così. Limitando l’attenzione alla sola Carinzia – che è il Land più vicino a noi e in cui si trova Pramollo-Nassfeld –scopriamo che anche qui ci sono località in affanno. Anzi, la maggior parte dei centri grandi e piccoli di turismo invernale carinziani sono in affanno. Nuotano in buone acque soltanto i maggiori, come Pramollo o Bad Kleinkirchheim, mentre altri rischiano di affondare.

A novembre, per esempio, la Innerkremser Seilbahnen GmbH, che gestiva le seggiovie e gli skilift di Innerkrems (distretto di Spittal), ha dovuto presentare istanza di fallimento. A fronte di 3 milioni di debiti, il suo patrimonio ammontava  a soli 1,4 milioni.

È andata un po’ meglio a Petz, località sciistica a sud di Bleiburg, adagiata sul versante nord delle Caravanche, che segnano il confine con la Slovenia. Anche qui la società degli impianti stava per fallire. È stata salvata in extremis dal Land Carinzia, con un finanziamento a medio termine, e dall’aiuto dei Comuni del circondario. Perché, se si fossero fermati gli impianti, avrebbero cessato di lavorare anche gli hotel, i ristoranti e la scuola di sci della zona.

La situazione non cambia se si allarga lo sguardo anche agli altri Länder austriaci. Poche settimane prima dell’inizio della stagione invernale, per esempio, ha dato forfait il polo sciistico di Afflenz Bürgeralm, nel nord della Stiria. Dopo 60 anni di gloriosa attività, la società che gestiva 7 impianti di risalita ha dovuto portare le scritture contabili in tribunale. Per tirare avanti avrebbe avuto bisogno di 1,3 milioni. Non solo: avrebbe dovuto trovare i soldi per allestire una rete completa di innevamento artificiale.

Proprio quest’ultima esigenza – quella dell’innevamento artificiale – ci offre una delle chiavi per capire il successo che hanno avuto e stanno avendo altre stazioni sciistiche, come Pramollo. I poli che funzionano e che producono utili si sono dotati da tempo di un sistema di innevamento integrale. Non perché sia sempre necessario, ma perché è necessario garantire agli ospiti, che spesso prenotano un soggiorno da un anno all’altro, che le piste saranno sempre sciabili, che nevichi o che non nevichi.

L’altra esigenza è la qualità degli impianti. Le località sciistiche in crescita sono quelle che hanno investito di più. Pramollo-Nassfeld – come sanno bene i friulani che la frequentano – ha costantemente rinnovato e migliorato i propri impianti e le piste, collocandosi tra le dieci migliori stazioni sciistiche dell’Austria.

Tra le località in testa alla classifica figura naturalmente Kitzbühel. Qui, negli ultimi 10 anni, sono stati investiti 225 milioni, in buona parte in impianti di innevamento artificiale. Attualmente la copertura delle sue piste è garantita da 800 cannoni. Per questo è una delle mete preferite dagli sciatori di tutta Europa. Basti dire che la prevendita degli skipass stagionali superava di oltre il 10% quella dell’anno precedente. Un’altra stazione che funziona, come Kitzbühel, è quella della Silvretta. Qui gli azionisti della società degli impianti non percepiscono dividendi da 50 anni. Hanno sempre destinato tutti gli utili (400 milioni) al rinnovo e al potenziamento delle cabinovie e seggiovie.

Le località sciistiche in Austria sono circa 250, concentrate soprattutto nel Vorarlberg e in Tirolo. Si dividono un fatturato annuo di 1,2 miliardi di euro. Ma le fette della torta non sono tutte della stessa misura. Un terzo circa delle società di gestione fanno buoni utili, un altro terzo riesce a chiudere i conti alla pari, l’ultimo terzo non si reggerebbe senza il sostegno pubblico. La forbice tra i primi e gli ultimi nel tempo si sta allargando sempre di più.

Ma perché alcune stanno funzionando bene e altre invece no? Non può essere solo questione di fortuna. Ecco allora che il caso Pramollo risulta esemplare sullo scenario austriaco, ma anche per noi che stiamo al di qua del confine. Le località austriache come Pramollo hanno bilanci in attivo e possono quindi investire e rinnovarsi, perché i loro impianti lavorano durante l’intera stagione invernale, tutti i giorni della settimana e non soltanto nei weekend. Possono farlo, perché in queste località non sono stati costruiti condomini, come a Piancavallo o a Sella Nevea, ma hotel e residences, che favoriscono un turismo stanziale e non pendolare.

Con turisti presenti dal lunedì alla domenica gli impianti funzionano tutti i santi giorni della settimana e i costi di ammortamento degli impianti e di gestione si possono spalmare su un arco di tempo più lungo. È una constatazione ovvia, ma che molte amministrazioni comunali non hanno saputo o voluto fare, lasciando spazio alla speculazione edilizia (che non porta turisti stanziali), salvo poi dare la colpa a Promotur se gli impianti, sottoutilizzati nei giorni feriali, sono in perdita. Ecco perché il Land Carinzia, per dare il suo contributo di 6,5 milioni alla costruzione della telecabina Pontebba-Pramollo, ha posto come condizione che fossero costruiti due hotel per complessivi 600 posti letto. Perché 600 posti letto significano 600 potenziali utenti di quella telecabina, che invece non ci sarebbero, se anziché gli hotel si costruissero villette e appartamenti, usati poi dai proprietari soltanto a Natale e Pasqua. Come è accaduto appunto a Sella Nevea e a Piancavallo.

 

NELLA FOTO, il comprensorio sciistico della Silvretta. La società proprietaria degli impianti non distribuisce dividendi da 50 anni. Ha destinato tutti gli utili, 400 milioni, in investimenti.

[Questo articolo è già stato pubblicato in “Realtà Industriale”, mensile di Confindustria Udine]

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Assinger si infortuna sciando e non ci sarà alla gara di Pramollo

$
0
0

15.02.19 Elisoccorso Martin 10Non è partita con il piede giusto, quest’anno, la gara sciistica più lunga del mondo, “Batti il campione”, in calendario per il quinto anno consecutivo a Pramollo-Nassfeld. Prima non c’era neve sufficiente, poi ne era caduta troppa. La data della competizione, già fissata al 17-18 gennaio, era stata così rinviata a tempi migliori. Finalmente tre giorni fa l’ufficio stampa del polo sciistico aveva annunciato la gara per il 28 febbraio. Poi la ferale notizia: il “campione da battere”, Armin Assinger, ieri mattina è caduto con gli sci, mentre girava uno spot pubblicitario a Grossarl, una valle del Pongau, nel Salisburghese. Si è rotto un tendine d’Achille e nei prossimi giorni dovrà essere operato. Escluso che nelle prossime settimane possa allacciarsi gli sci. Non potrà quindi girare lo spot pubblicitario e, quel che è peggio per Pramollo, non potrà neppure partecipare alla gara che si corre nel suo nome.

Perché “il campione da battere” è proprio lui, Armin Assinger, ai ben tempi uno degli uomini di punta della nazionale austriaca di sci. Ora ha 50 anni, è meno prestante di un tempo (e questo in qualche modo spiega l’infortunio di ieri mattina) e si è ritrovato un nuovo ruolo da conduttore televisivo: è il “Jerry Scotti” dell’Austria sulla poltroncina del concorso di quiz “Millionen Show” (che corrisponde al nostro “Se vuoi esser milionario”).

L’idea della gara più lunga del mondo a Pramollo l’aveva avuta lui: una corsa di 25,6 chilometri lungo quasi tutte le piste del polo carinziano, da percorrere una dopo l’altra, senza interruzione, alternando le discese alle risalite con cabinovie e seggiovie. Iscrizioni aperte a tutti, atleti dello sci e sciatori della domenica, come avviene nelle marcelonghe, dove ciò che conta è partecipare, non arrivare primi. Anche il premio in palio – una Bmw X1 – non è destinato al concorrente più veloce, ma a quello che impiegherà il tempo più vicino alla media tra il primo e l’ultimo.

In più c’era la sfida lanciata da Assinger, quella di fare meglio di lui. In altre parole, battere il campione (in tedesco “Schlag das Ass”, letteralmente “batti l’asso”, dove però “Ass” richiama anche il nome di Assinger). Nelle prime tre edizioni nessuno c’era riuscito, perché il vecchio Armin era stato il più veloce di tutti. Lo scorso anno ha perso la sfida, perché un altro sciatore era riuscito a batterlo.

Quest’anno il confronto non sarà possibile. Assinger seguirà la gara dal letto dell’ospedale di Schwarzach, dove è stato trasportato dopo la caduta dall’elicottero del soccorso “Martin 10” e dove nei prossimi giorni sarà operato.

Gli organizzatori ieri non hanno fatto sapere se la gara sarà annullata o rinviata nuovamente. Qualora dove essere confermata, ricordiamo che si svolgerà nella mattinata di sabato 28 febbraio, con partenza dalla stazione a monte della seggiovia del Gartnerkofel (a quota 1800 metri) e arrivo alla stazione a valle della telecabina Millennium Express, a Tröpolach (a quota 600). Qui, alle 13, si svolgerà la cerimonia di premiazione.

Sono attesi fino a 800 partecipanti, tra cui molte “celebrità” austriache. Le iscrizioni sono ancora aperte fino a lunedì 23 febbraio, sui sito web www.schlagdasass.at. È richiesta una quota di 39 euro per i singoli e 33 a persona per le squadre. Comprende l’iscrizione alla gara, il cronometraggio, il catering all’arrivo e uno sconto sullo skipass. I partecipanti inoltre avrebbero potuto portare a casa per ricordo il numero di gara con l’autografo di Armin Assinger. Al momento non si sa se questo souvenir sarà possibile, vista l’assenza del campione. A meno che Assinger non voglia firmare tutti i pettorali dal suo letto di sofferenza nell’ospedale di Schwarzach.

 

NELLA FOTO, l’elicottero di soccorso Martin 10, che ha trasportato all’ospedale di Schwarzach Armin Assinger.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Armin Assinger operato a entrambe le gambe sarà spettatore a Pramollo

$
0
0

15.02.20 Armin AssingerIeri mattina Armin Assinger, l’ex campione di sci infortunatosi giovedì sulle piste del Salisburghese, è stato operato con successo nell’ospedale di Schwarzach, dov’era stato ricoverato. Un’operazione più complicata del previsto, perché nell’incidente Assinger non si era rotto soltanto il tendine di Achille della gamba sinistra, ma aveva riportato una lesione anche al ginocchio destro.

Quando un paziente ha un nome importante, al tavolo chirurgico un solo medico non basta. E così per Armin Assinger – che a 50 anni compiuti è più popolare che mai in Austria, nella nuova veste di conduttore televisivo, commentatore di eventi sportivi invernali e soprattutto conduttore del quiz “Millionen Show” (identico al nostro “Chi vuol esser milionario”) – e così per Assinger, dicevamo, si sono dati da fare con bisturi e bende il primario del reparto Manfred Mittermair e il medico capo Florian Strasse.

Il duplice intervento è durato un’ora e al suo termine i due medici hanno potuto annunciare che tutto era andato per il meglio. L’ex campione dovrà rimanere fino alla prossima settimana fermo in ospedale, dopodiché potrà andarsene, per intraprendere una terapia riabilitativa.

L’infortunio era accaduto giovedì alla stazione sciistica del Grossarl, nella regione salisburghese del Pongau, dove Assinger stava girando uno spot pubblicitario. La sfortunata caduta ha posto fine anzitempo allo spot, che non potrà più essere girato. Così come l’Orf, la tv pubblica austriaca, dovrà rinunciare alla collaborazione di Assinger, quale commentatore della gara di discesa libera e super G maschile di Coppa del mondo oggi e domani a Saalbach-Hinterglemm.

Dal suo letto d’ospedale, dove giace con entrambe le gambe fasciate, Armin Assinger ha voluto tuttavia assicurare che non mancherà d’essere presente alla gara “Batti il campione”, la più lunga discesa con gli sci del mondo, in programma sabato 28 febbraio a Pramollo-Nassfeld. Kurt Genser, responsabile della promozione del polo sciistico carinziano, ha annunciato infatti che “Armin Assinger sarà sicuramente presente alla partenza della gara e alla cerimonia di premiazione, anche se ovviamente non potrà parteciparvi”. La gara si intitola “Batti il campione”, perché il campione da battere era proprio lui, Assinger. Aveva partecipato a tutte le precedenti quattro edizioni, realizzando il tempo migliore nelle prime tre e facendosi “battere” da un solo competitore nella quarta. Alla prossima edizione potrà assistervi soltanto da spettatore.

 

NELLA FOTO, l’ex campione di sci Armin Assinger.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Il “campione da battere” Assinger c'era a Pramollo con le stampelle

$
0
0

15.03.06 die-strahlenden-sieger-der-6-auflage-von-schlag-das-ass-dem-laengsten-skirennen-der-welt-mit-ihren-nassfeld-trophies-und-der-verletzten-hausherr-ar - CopiaNessun campione da battere nella gara di sci più lunga del mondo (26 chilometri) di Pramollo, denominata “Batti il campione”. L’uomo da battere doveva essere Armin Assinger, popolare conduttore televisivo austriaco ma anche, molti anni fa, campione di sci. Era stato lui a ideare la curiosa gara di Pramollo, lunga 26 chilometri non perché esista una pista di questa misura, ma perché consiste in una successione di discese e risalite con seggiovie e telecabine, in modo da percorrere una dopo l’altra tutte le piste del comprensorio sciistico.

Solo che Assinger la settimana scorsa si era infortunato a entrambe le gambe (tendine d’Achille alla sinistra, ginocchio alla destra) sulle piste di Grossarl, nel Salisburghese, e così a Pramollo non ha potuto gareggiare, rinunciando alla sfida degli oltre 500 concorrenti. È stato comunque presente alla manifestazione, per rendere onore ai discesisti, a cominciare da Josef Durnik, 31 anni, carinziano, che è stato il più veloce, raggiungendo il traguardo a fondovalle in 46 minuti e 43 secondi. Nessuno saprà mai se con quel tempo avrebbe fatto meglio di Armin, ma avrà modo comunque di verificarlo il prossimo anno.

Il primo degli italiani è stato Alessandro Vanz, giunto 45.mo, in 49 e 36. Tra le donne, la migliore è stata Giusy Rottonara, al terzo posto, dopo due carinziane.

La gara di sci più lunga del mondo, quest’anno alla sesta edizione, ha richiamato molti personaggi importanti dello sport austriaco e non solo, probabilmente sconosciuti in Italia, ma delle celebrità oltre confine. Tra gli altri, Bojan Krizaj, sciatore di grande successo in Slovenia, il dj Alex List, il due volte campione del mondo di canottaggio Christoph Schmölzer, l'ex ciclista professionista Paco Wrolich, l'ex campionessa mondiale Claudia Strobl e Andreas Berger, uno dei corridori più veloci d’Austria.

 

NELLA FOTO, i vincitori della gara “Batti il campione” alla stazione a valle della telecabina “Millennium Express”. Secondo da sinistra, con la stampella, Armin Assinger.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

 

Viewing all 111 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>